"Bella senz'anima": era il titolo di una famosa canzone di Cocciante e la migliore sintesi possibile di questa nuova Juve. Nonostante il mercato abbia regalato nomi nuovi e qualità, dopo Cardiff qualcosa sembra cambiato. La Juve non è più quella macchina perfetta, capace di vincere anche con il minimo sforzo, in modo "sporco", frutto della "mentalità" bianconera. Oggi lo spirito Juve sembra sparito. Dopo Cardiff qualcosa ha rotto la sicurezza di gruppo bianconera: gli addii di Alves e Bonucci, l'irrequietezza di Higuain, il nervosismo di Allegri durante ogni match, sono chiari sintomi dell'aria tutt'altro serena che si respira in quel di Vinovo. Questa "insicurezza" diviene ancor più visibile se si prende in considerazione la non più imperforabile difesa bianconera. Quello che per anni è stato il perno dei successi bianconeri (il pacchetto arrerrato) sembra risentire più degli altri reparti gli effetti di questa crisi. La difesa bianconera, dopo gli addii eccellenti, non riesce a trovare una stabilità interna: Chiellini è senza una spalla fissa e la fascia destra resta senza un "padrone", persino Buffon si è ritrovato spesso sotto il fuoco della stampa. Questa sensazione è certificata dai numeri: 7 goal subiti in 8 match, 1.67 goal subiti a partita (fuori casa, circa il 71 %), meno due punti rispetto allo scorso campionato (con il Napoli già a +5). Migliori sono i numeri dell'attacco, nonostante la crisi di Gonzalo Higuain. Sono 21 i goal realizzati, con una media di 2.4 a partita; segno di un reparto offensivo vivo (sebbene vada ricordato che i numeri risentono del grande avvio di Dybala, con soli due goal arrivati dai nuovi). Indicativi sono gli intervalli di tempo in cui la Juve è più prolifica: gli intervalli tra il 15esimo ed il 30esimo e il 45esimo edi il 60esimo, sono favorevoli alla Juve, con il 28.6% di goal realizzati. La sensazione è che la Juve parta forte per poi spegnersi durante il match. Le cose si aggravano se si tratta di recuperare una situazione di svantaggio. I due rigori falliti da Dybala sono indice di poca lucidità, la stessa che sembra avvolgere tutta la squadra quando c'è da recuperare. Anche Allegri in conferenza ha sottolineato più volte come la Juve debba ancora imparare a gestire meglio le partite e il possesso palla, spesso frenetico e impreciso. La Juventus in sintesi ha perso il suo spirito. La squadra sembra slegata e dipendente dalle giocate individuali; la difesa in affanno, risente della mancanza di filtro dei centrocampisti; Higuain fatica a trovare la giusta sintonia coi compagni di reparto, più impegnati a cercare la giocata che lo scarico per il centravanti. E Allegri ? Il tecnico livornese, non esente da colpe, non riesce a venirne fuori, nonostante le variabili tattiche e gli esperimenti. La verità è che Allegri sembra vittima delle sue parole post Cardiff, quando ha dichiarato che il suo ciclo gli sembrava concluso. Questa Juventus sembra davvero essere giunta al termine di un ciclo, quello leggendario dei 6 scudetti. Diversi giocatori sono ormai al tramonto della propria carriera e anche il tifo sembra aver già terminato la pazienza. Sicuramente è presto per trarre conclusioni, nessuno scudetto è stato vinto ad Ottobre, eppure mai come quest'anno per la Juve sembra non disegnarsi uno scenario positivo, complice, forse è questa la vera novità, un avversario ( il Napoli) che quest'anno sembra sicuro dei propri mezzi e pronto per vincere. Ad Allegri il compito di invertire i numeri e restituire una Juventus vera al suo pubblico, altrimenti la fine del suo ciclo sulla panchina bianconera potrebbe non essere più inverosimile. 

*fonte dati soccerstats.com