La Juventus con il pareggio a reti bianche con il Milan centra la sua 19esima finale di Coppa. Una partita atipica, ricca di incognite, giocata in un clima surreale. Così come surreali sono stati i minuti brevi che hanno portato dal palo sul rigore di Ronaldo - diciamolo, uno rarità - all'intervento sconsiderato anche se non cattivo - credo alla buona fede del Croato - di Ante Rebic. Il resto della partita è stato, al contrario, qualcosa di già visto: possesso palla bianconero, Bentancur sempre più a suo agio negli schemi sarriani, poco importa se da mezzala o da vertice basso, De Ligt in crescita, Dybala in grande spolvero, qualche occasione sprecata e la sensazione che qualcosa sia fuori posto nello scacchiere tattico bianconero.
E Ronaldo? Domanda difficile. Il sette bianconero è parso carico, come suo solito, ma a tratti poco lucido, complice - a detta anche di Mister Sarri - lo stop forzato abbastanza lungo. Tuttavia mi capita spesso dopo una partita della Juve di interrogarmi intorno alla figura di Cristiano Ronaldo. Una premessa è d'obbligo: l'atleta non si discute. Nonostante l'età, il passaggio di ruolo da ala devastante a centravanti di movimento, Ronaldo resta un fuoriclasse. Sempre grintoso, sempre concentrato, sempre focalizzato sulla squadra oltre che su se stesso. Detto questo, mi chiedo sovente quale sia il suo reale peso sulla squadra, quale il costo da pagare per averlo in campo. Con lui sorgono non poche difficoltà di natura tattica.
La prima coinvolge tutta la squadra: riguarda l'equilibrio tattico messo in crisi da un giocatore poco incline a compiti di copertura. Ronaldo schierato ala, incide parecchio sulla scelta della mezzala di sinistra: ad oggi la correzione più funzionale è stata l'impiego di Matuidi, versatile, lottatore, perfetto tappabuchi. Il problema? La scarsa vena tecnica del francese limita parecchio il fraseggio bianconero che Sarri vorrebbe spesso ad un tocco ed in avanti, mentre Matuidi spesso è costretto a giocare a due tocchi, optando per soluzioni sicure, spesso verso un compagno arretrato.
La seconda coinvolge il reparto offensivo: la presenza di Ronaldo si accompagna ad una difficile convivenza con i suoi compagni di reparto. Innanzitutto la presenza del portoghese comporta, a turno, il sacrificio di uno tra Higuain, Dybala e Douglas Costa. Inoltre la complicata collocazione tattica di Ronaldo, rende complicata anche quella dei compagni di reparto: Higuain lo abbiamo visto spesso girare attorno al portoghese per trovare il posto giusto in area di rigore. Dybala e Douglas Costa sono spesso relegati in fascia con evidenti limiti: l'argentino non ha il passo dell'ala pura e risulta più efficace vicino alla porta; il brasiliano, che ala lo è eccome, viene spesso bloccato a sinistra, scelta che ne limita molto l'imprevedibilitá.
L'ultima, infine, coinvolge il reparto di centrocampo, in modo particolare con l'assenza di Higuain: l'area di rigore avversaria risulta spesso poco e male occupata, il che richiede l'inserimento dei centrocampisti. Al netto della mancanza di un giocatore votato agli inserimenti - Khedira e Ramsey hanno apportato poco in tal senso - tale necessità comporta un ulteriore dispendio di energie, in particolar modo quando si perde palla in zona offensiva ed i centrocampisti sono costretti a rincorrere gli avversari.

A mio parere, queste riflessioni possono essere facilmente riscontrate durante tutta la stagione bianconera. Più volte Sarri ha parlato in conferenza di alcuni limiti della sua squadra, salvo sottolineare, quasi per dovere, quanto la presenza di Ronaldo resti un quid positivo per la Juventus. Contro il Milan, il Mister toscano ha tentato l'ennesimo espediente provando Ronaldo come centravanti; soluzione che andrà giudicata sicuramente più avanti, quando condizione atletica e mentale saranno più rodate.

A chiosa proporrei l'ultima personale provocazione: come risolvere le incombenze - la scarsa occupazione d'aria di rigore, le turnazioni in attaccato, il depotenziamento di alcuni singoli - finora descritte? Con l'audacia o l'avventatezza, scegliete quale più vi piace, riproponendo uno schieramento tattico audace con un 4-2-3-1. Due centrocampisti di sacrificio a scelta e lì davanti Ronaldo, Dybala e D. Costa, a sostegno di Higuain. Direte: troppo offensivo! - e l'equilibrio tattico?! - non avremmo cambi in panchina!.
Tutto vero e giusto, ma d'altronde l'avevo detto che sarebbe stata una provocazione.