Dopo quasi un mese dal termine della stagione, a Roma l’euforia per la conquista della Conference League - contro gli olandesi del Feyenoord – è ancora alle stelle e destinata a perdurare per molto nel corso del tempo.
Il primo trofeo continentale conquistato dopo 60 anni dall’ultima volta ha riportato in città quell’entusiasmo e quella voglia di vincere che non si vedevano da anni a Roma, soprattutto dopo le ultime disastrose stagioni vissute tra allenatori esonerati e campagne acquisti fallimentari.
José Mourinho è diventato, sin da subito, l’idolo dei tifosi romanisti, ovvero quel leader in grado di trascinare la folla verso il successo spalleggiato, ovviamente, dalla nuova proprietà americana dei Friedkin che continuano ad essere acclamati da tutti, poiché al loro primo progetto di ricostruzione hanno permesso alla Roma di crescere e bruciare le tappe nel loro percorso in tempi rapidi, anche se ancora la strada per il “vero” successo è davvero lunga e tortuosa.
Per questo motivo la squadra giallorossa e l’allenatore portoghese stanno pensando in grande,
in modo tale da poter sin da subito essere competitivi per cercare di vincere quel campionato che manca da più di vent’anni e ovviamente la dirigenza si sta guardando intorno per cercare di poter dare a Mourinho i rinforzi necessari affinché questo ambizioso obiettivo possa essere raggiunto.
A tal proposito sta rimbalzando, in questi ultimi giorni, la clamorosa notizia che la Roma starebbe lavorando a un grandissimo e difficilissimo colpo di mercato: Cristiano Ronaldo.

Roma è una città bellissima non a caso viene chiamata la “città eterna”, e chi più del cantautore romano Antonello Venditti, nella sua “Roma Capoccia”, può descriverla così meravigliosamente bene. Un uomo innamoratissimo della sua città, che la vive quotidianamente ogni giorno come se fosse l’ultimo e come se ogni volta la riscoprisse nuovamente nonostante ci sia nato e cresciuto.
Per questo motivo anche un grande campione come Cristiano Ronaldo dovrebbe seriamente tenere in considerazione la possibilità di potersi trasferire nella capitale per poter risorgere dopo la sua ultima deludente stagione negli inglesi del Manchester United. Infatti si discute sul fatto che Cr7 e i red devils, dopo essersi rincorsi e finalmente ritrovati dopo tantissimi anni, probabilmente si separeranno, per la seconda volta nella loro storia, poichè per il nuovo ciclo del neo allenatore olandese Erik Ten Hag sembra non esserci più spazio per una figura così “ingombrante” come lui, nonostante un ricco contratto da 23 milioni di euro a stagione ancora per due anni.
E quindi quale sarà il futuro del campione portoghese? Le voci delle ultime settimane parlano di un suo ipotetico avvicendamento alla Roma di Mourinho: sarebbe un colpo clamoroso per la piazza romana, un po’ come fu Diego Armando Maradona per il Napoli, anche se il portoghese arriverebbe a fine carriera e soprattutto dopo un’annata non certo entusiasmante, ma dove dopotutto non ha fatto quasi mai mancare il suo apporto in zona gol con una media realizzativa ancora tra le migliori in Europa, nonostante la veneranda età di 37 anni.
Nessuno crede che sia possibile l’arrivo di Cristiano Ronaldo nella capitale, ma in questa Roma, con un allenatore come Mourinho non si può escludere davvero più nulla, nemmeno il fatto che lui possa essere l’uomo giusto in grado di affascinare e convincere anche un grande campione come Cr7, che nei giallorossi diventerebbe sicuramente un vero e proprio leader trascinatore, un po’ come Ibra lo è stato e lo è ancora nel Milan, insomma un vero e proprio combattente come lo erano i gladiatori all’interno dell’arena del Colosseo.

PERCHE’ RONALDO SI', PERCHE’ RONALDO NO.
Il campione che ha frantumato ogni tipo di record, allo United, come detto precedentemente,
rischia, se dovesse ancora rimanere in Inghilterra, di ritrovarsi come un corpo estraneo all’interno di un progetto tecnico e tattico che non solo non lo coinvolgerebbero ma che soprattutto non lo vedrebbero nel ruolo di leader e assoluto protagonista come lo è stato in tutte le precedenti squadre in cui ha militato nella sua gloriosa carriera.
L’ideologia di Erik Ten Hag è fondata sulle caratteristiche del calcio all’olandese, quindi tutto si basa sulla corsa, sul grande possesso palla e soprattutto sull’umiltà e lo spirito di sacrificio del collettivo, caratteristiche che si sposano poco con il grande ruolo di “accentratore” del campione di Funchal. Dunque risulta palesemente chiaro che tra Ronaldo e il Manchester United, dopo la reunion dello scorso agosto, ci sia in atto una spaccatura sfociata in una vera e propria crisi profonda che va risolta soprattutto prima dell’avvento della nuova stagione. Nonostante lo United l’anno scorso abbia chiuso con una delle annate più buie della sua storia i numeri dell’asso portoghese restano comunque impressionanti per un calciatore della sua età, poiché i 24 gol realizzati con i Red devils, tra Premier e Champions League, raccontano di un giocatore ancora in salute e con un grande voglia di vincere e dimostrare che è un campione tutt’altro che finito. Semmai la “crisi” di CR7 è riconducibile soprattutto a livello d’immagine perché in Premier League è diventato uno dei “tanti”, sovrastato dal nuovo che avanza con campioni del calibro di Salah, De Bruyne o Manè a rubargli la scena oltre ad essere lontano da quelle illustri vetrine a lui riservate nel suo “terreno di caccia” preferito della Champions: anche li oscurato dalle giocate di Mbappé e Benzema nel corso dell’ultima edizione. Senza trascurare il fatto che gli inglesi saranno fuori dalla Champions e per Ronaldo questo è un fattore che pesa come un macigno a questo punto della sua carriera.

Quindi chi può essere interessato a prendere un 37enne con uno stipendio da 23 milioni di euro a stagione? Non più i top club europei che preferiscono investire le loro risorse su giovani promettenti mentre in Italia non mancherebbero certo gli estimatori ma alla Juve è già stato e Inter e Milan guardano verso altri profili con più di un occhio al loro equilibrio finanziario. Al contrario, chi invece avrebbe necessità di una crescita in tempi rapidi, potrebbe trovare in Cristiano Ronaldo il proprio trampolino di lancio perfetto per la ricerca della vittoria nell’immediato. Per questo motivo a Roma questa voce sembra qualcosa di più di una semplice suggestione. Soprattutto perché un anno dopo Mourinho, Cristiano Ronaldo rappresenterebbe un passo decisivo per l’immediata scalata della Roma nell’elite del calcio europeo anche perché in questo momento, nessun altro riuscirebbe a dare un impulso maggiore all'immagine del club che diventerebbe uno dei più seguiti del mondo.
Il colpo può essere anche fattibile poiché entro il 30 giugno Ronaldo potrebbe ancora beneficiare dell’oramai famoso vantaggio fiscale, del decreto crescita, che gli permetterebbe di risparmiare notevolmente sui redditi guadagnati in Italia, senza trascurare il fatto che il suo grande e potentissimo procuratore Jorge Mendes con la Roma ha una corsia preferenziale aperta: infatti dopo Mourinho, ha anche portato nella capitale giocatori come Rui Patricio e Sergio Oliveira, oltre a conservare un ottimo rapporto col connazionale direttore sportivo della squadra giallorossa, Tiago Pinto.

Ovviamente lo stipendio di Ronaldo è al momento cosa insostenibile per un club come la Roma e infatti la società giallorossa ha già dei problemi con la Uefa riguardo al Fair play finanziario e dovrà al più presto sedersi al tavolo delle trattative per trovare un accordo per il Settlement agreement che desta una certa preoccupazione in merito. Quindi un’operazione di questo tipo potrebbe inasprire i rapporti con la Uefa e apparire come una vera e propria provocazione a meno che il giocatore non abbassi notevolmente le sue pretese e il suo vecchio club sarebbe disposto a pagargli comunque gran parte dello stipendio visto ancora un accordo che lo vincolerebbe con i red devils per circa due stagioni. Ultimo fattore limitante che potrebbe far tentennare il campione portoghese è che la Roma giocherà l'Europa League, non certo una competizione in grado di attrarre un giocatore come lui, senza trascurare nemmeno il fatto che i suoi rapporti personali con Mourinho potrebbero non essere propriamente idilliaci sin dai tempi del Real Madrid.

NON SOLO UN SOGNO
Anche i bookmakers che fino a poche settimane fa davano l’arrivo di Cr7 alla corte di Josè Mourinho a 66 volte la posta, dopo i forti rumors di questi giorni hanno tagliato la quota per un suo possibile approdo alla Roma, fino a nove volte la posta. Per questo motivo la piazza sogna ora il ricongiungimento tra lo Special One e il fenomeno portoghese dopo gli anni trascorsi insieme al Real Madrid. Mourinho con la conquista della tanto bistrattata Conference League, ha fatto incassare al club giallorosso circa 30 milioni di euro, tra botteghino, diritti televisivi, quota ranking Uefa e market pool ma soprattutto a pochi giorni dall'apertura della campagna abbonamenti per la prossima stagione, si è già raggiunti quota 21mila e si punta a sfondare il muro dei 30mila – soglia che non viene superata da 17 anni – e un colpo a effetto come Ronaldo non farebbe altro che far incrementare notevolmente questo numero. Ronaldo sarebbe il giocatore perfetto per trascinare la Roma alla vittoria dello scudetto, sarebbe il leader in grado di dare carica a tutto l’ambiente romano che ogni domenica riempirebbe lo stadio solo per poter vedere il campione portoghese all’opera, amandolo e onorandolo come solo la piazza giallorossa sarebbe in grado di fare con il suo immenso fascino da città eterna. In poco tempo diventerebbe il decimo re di Roma, dopo Falcao e Totti, e il club giallorosso ne beneficerebbe non solo a livello di immagine ma soprattutto in termini di prestigio perché tutti vorrebbero giocare vicino a Cristiano Ronaldo. Sarebbe probabilmente il “colpo del secolo” per Roma così come lo è stato quattro anni fa per la Juventus quando nessuno ci avrebbe puntato un centesimo. Sarebbe bello poterlo riaccogliere in Italia e vedergli vestire la maglia della Roma anche perché lo stesso CR7, ci tiene tantissimo alla sua immagine e al suo status di grande campione nonostante l’età poiché dopo l’ultima annata, il mondo del calcio comincia a pensare che sia un giocatore finito. Sicuramente è un campione che non ha bisogno di consigli però vederlo con la casacca della Roma avrebbe un fascino incredibile e soprattutto sarebbe l’occasione perfetta per lui, di dimostrare ancora una volta - se mai ce ne fosse bisogno - che non è sul viale del tramonto poiché, Roma è grande come direbbe Antonello Venditti:

“quanno l’arancia rosseggia ancora sui sette colli
Ciccio