Nelle ultime ore si è concretizzato uno scambio impronosticabile: Spinazzola approda alla Roma in cambio di 8 milioni e Pellegrini (Luca).

Un fuoco incrociato di commenti e opinioni è piovuto sulle nostre teste; ogni pallottola unita all'altra da un filo conduttore, cioè l'idea che il vero affare l'abbia fatto la Roma.

Opinione certamente condivisibile sotto certi aspetti. Leonardo Spinazzola, classe 1993, è al momento uno dei migliori terzini italiani in circolazione. Le buone prestazioni offerte con l'Atalanta nelle passate stagioni gli hanno garantito una occasione con la maglia bianconera, l'apice per un calciatore che voglia puntare al massimo nel suo paese. Sebbene il trasferimento presso Torino sia stato più difficoltoso del previsto - in molti ricorderanno la lettera aperta che il terzino condivise sui suoi profili social due estati fa - alla fine si è concretizzato il 30 giugno dell'anno scorso. Da allora, Leonardo ha collezionato con la Vecchia Signora dodici presenze, di cui dieci in campionato, una in Champions League e una in Coppa Italia.

Il percorso del ventenne Luca Pellegrini è stato fin qui profondamente diverso. Dopo aver svolto tutta la trafila giovanile nella Roma, è approdato in prima squadra ai primordi della stagione appena conclusasi, mettendo piede in campo per quattro volte in Serie A e per due nella coppa continentale, salvo poi trasferirsi sotto il sole sardo di Cagliari. Con la maglia dei Casteddu, il giovane scende in campo dodici volte in quattro mesi, diventando una pedina fondamentale per la prematura salvezza.

UNA SPINA NEL FIANCO O UNA ROSA APPASSITA? La capacità di sfruttare i momenti giusti per mettersi in mostra è invero il primo passo per fare breccia nel cuore dei tifosi. Di Spinazzola si conoscevano più i problemi fisici che le capacità tecniche, e la prima parte di stagione in maglia bianconera sembrava confermare quanto sopra.  Inizialmente è l'operazione al crociato a tenerlo lontano dai campi, finché per la prima volta si accomoda in panchina contro l'empoli, in data 27 ottobre.

Il debutto è in realtà un false friend: 4 minuti con il Chievo di Verona, tra l'altro schierato come attaccante esterno e a risultato ampiamente sotto chiave.

Per parlare di vero debutto con la Juventus bisogna aspettare il 21 gennaio 2019, alla terza del girone di ritorno. Il Parma è l'avversario, il ruolo quello giusto; il risultato è parzialmente negativo, così come la sua prestazione. 

Il ragazzo non convince, perciò nelle successive quattro giornate si accomoda in panchina dalla quale non si muove neanche per sgranchirsi le gambe.

Ciò che però succede nel mese di marzo ha dell'inverosimile: l'8 torna titolare contro l'Udinese, e la prestazione è decisamente più convincente, tanto che, nella partita fin qui più importante della stagione juventina, mister Allegri decide di schierarlo titolare contro l'Atletico Madrid per dare l'assalto a una storica Rimonta (con la R maiuscola e in italiano, tiè, con buona pace della più spagnoleggiante remuntada).

La sua partita è differente. Santiago Arias, tapino terzino madrileno trovatosi sul cammino di Spinazzola, uscirà dal campo con un gran mal di testa, tre schiaffoni sul groppone e tanti, tanti dribbling umilianti.

Il tifo bianconero esplode.

Spinazzola viene etichettato come uno dei principali artefici della qualificazione - dietro a CR7, certamente, e Bernardeschi, senza dubbio. Da allora Leonardo viene visto dai suoi supportatori come la Speranza di un destino migliore sulle fasce zebrate.

Tutti si aspettano una rapida inversione di gerarchie: il logoro e ormai decadente Sandro out, il frizzante e italianissimo Spina in.

Qualcosa va indubbiamente storto. La partita successiva è il brasiliano a partire titolare: comprensibile, si dice, il dispendio energetico, la botta di adrenalina, la trasferta, l'umidità, la disoccupazione. Ogni scusa sembra buona per giustificare il mancato impiego del giocatore, finché è lo stesso Allegri a fare chiarezza: "dopo l’Atlético era in giro per la Continassa e non sapeva se doveva tirare di destro o di sinistro", dirà prima del derby della Mole.

La sua stagione si conclude senza ulteriori sussulti. Eppure, c'è chi rimprovera tutt'oggi ad Allegri il suo mancato impiego contro l'Ajax e evidenzia come il rendimento offerto dai terzini nel doppio scontro con i Lancieri sia una delle principali ragioni della debacle europea.

L'ALTRO PELLEGRINI La passata stagione, il Pellegrini centrocampista pare sia arrivato a un passo da vestire i colori bianconeri, complice una clausola rescissoria molto bassa. Se di Lorenzo la Mezzala si fa un gran bel parlare da ormai qualche mese, Luca il Terzino non ha riscosso altrettanta visibilità in maglia giallorossa, tanto che, nonostante la difficoltà dei capitolini nell'individuare - straordinario il parallelismo: è lo stesso problema dei bianconeri - dei terzini adeguati, il club della Capitale non ha tentennato nel cedere il prestito il giocatore al Cagliari.

In Sardegna il giovane si è presto imposto tra i titolari, riuscendo nella non facile impresa di vincere la concorrenza di colleghi ben più esperti.

L'interesse verso le sue prestazioni arriva tuttavia con il mondiale Under 20, dove si impone come uno dei migliori prospetti della Nazionale C, distinguendosi per tecnica, impegno e grinta, tanto da smuovere l'interesse di diversi club italiani, tra cui Inter e, appunto, Juventus.

UNO, NESSUNO, CENTOMILA DIRETTORI SPORTIVI Fatto sta che l'affare non piace proprio ai tifosi bianconeri e soddisfa solo in parte quelli romanisti. I primi, innamorati alla follia del classe '93 dopo una sola prestazione degna di nota, contestano alla dirigenza che meglio ha fatto nell'ultimo decennio tra le mura nostrane e oltre, lo scambio; gli altri, i quali da anni inseguono una Vittoria e vorrebbero avere una squadra all'altezza della città e del tifo, temono che i rinforzi sulle fasce, per quest'anno, finiscano qui.

Io dico: basta. Basta con prese di posizioni così nette. Smettiamola una volta per tutte di vedere il calcio in bianco o in nero; mettiamoci il cuore in pace e accettiamo che la realtà è fatta da scale di grigio. Ci sono diversi aspetti secondo i quali Spinazzola è un giocatore più adatto di Pellegrini a vestire la maglia bianconera, così come sotto altre prospettive il ventenne romanista può essere preferito all'ex atalantino.

Verissimo, Leonardo ha già dimostrato, sebbene torni a ripetere sia accaduto in un'unica occasione, le sue indiscusse qualità, che gli sono valse e gli varranno un posto stabile in Nazionale. E' altresì vero, nondimeno, che Pellegrini è un prospetto più giovane, che ha cominciato un percorso in grado di portarlo a diventare un punto di riferimento nel ruolo, e gli si legge negli occhi una voglia tremenda di dimostrare il proprio valore, tipica dei grandi.

Pertanto, lasciamo che il tempo scorra e faccia il suo mestiere. Ognuno deve avere il suo: lui scorre, i Dirigenti fanno acquisti, e noi nel tempo libero ci dilettiamo a commentare il loro operato. Beninteso: che si valuti, ora e per sempre, in scale di grigio.