OLIMPIADI Secondo i nostri vertici sportivi e politici abbiamo fatto delle olimpiadi splendide. Peccato che l’ennesima valanga di medaglie perse in sport dove aspettavamo grandi risultati da campioni affermati e di vittorie dove la preparazione è, spesso, lasciata al singolo, sia l’emblema della mancanza di programmazione dei nostri vertici. Non mi si dica che i soldi non ci sono, solo che sono spesi non male, peggio. Intrallazzi e favori decidono dove farli andare e non si fa nulla per far crescere la base, l’unica di cui si dovrebbe realmente occupare lo stato. Scuole e ragazzi dovrebbero essere gli obiettivi dei centri federali, non campioni affermati ed ex campioni in cerca di lavoro. Poi le ciliegine sulla torta sono l’arroganza della Pellegrini e la disfatta della Pallavolo Femminile. Si vince allenando si e giocando con la fame non mettendosi in mostra. DOPING Il caso Schwazer è finito come previsto: nessuno ha speso nemmeno una parola sulla federazione di atletica e sulla WADA. La Russia ha ottenuto un contentino dove giravano i soldi (Olimpiadi di Rio) ed è stata cancellata dove i soldi non contavano (Paralimpiadi). La trasparenza rimane un’altra cosa. BIGLIETTI OLIMPICI Nessuno sugli spalti, alti dirigenti con pacchetti di biglietti VIP (ma perché ? Non Basta un passi ? Magari per due o tre persone anche, ma decine, centinaia di biglietti in mano ad ogni dirigente, perche ?) rivenduti al mercato nero. Prezzi folli per gli stipendi medi brasiliani, bagarini fuori dai siti. LOCHTE Pare che l’americano e due suoi compagni di squadra siano gli artefici di uno degli episodi più grotteschi di tutta la storia olimpica. Dopo una notte di bagordi con risse e danneggiamenti, sono rientrati al Villaggio Olimpico accusando la città di Rio di averli derubati e malmenati. Ma così non era, ci sono video dei danneggiamenti, testimoni spariti e no e, soprattutto, la prova del rientro alla base con portafogli cellulari e medaglie di tutti i componenti del gruppo. Lochte già rientrato negli Usa, forse l’ha scampata, ma i suoi colleghi sono bloccati in Brasile, da una giustizia che, abituata a decidere troppo spesso su aggressioni reali ai turistiche ne minano l’immagine nel mondo, non la fa passare liscia a chi si inventa cere cose. Adesso occorrerà vedere se il peso politico degli Usa si muoverà per tre ragazzotti troppo pagati e troppo viziati, sicuri di poter comandare il mondo visto quello che viene detto loro quotidianamente a casa loro, oppure se si lascerà, per una volta, che gli americani paghino per i loro misfatti all’estero. Il tutto in un clima molto poco olimpico. ATLETI SENZA BANDIERA Atleti senza bandiera, che partecipano sotto l’egida del Cio alle gare. Un modo di fare che sembrerebbe in pieno clima olimpico, se non fosse per quello che c’è dietro. Esempio tipico il Kuwait sospeso per ingerenze politiche nel comitato olimpico nazionale, che vede partecipare e vincere un suo atleta nel tiro a segno. Atleta che accetta di sfilare sotto la bandiera a cinque stelle e di non portare la bandiera del proprio paese. Salvo che si tratta di un militare, che su quella bandiera ha giurato e che quindi, al momento della premiazione, pretende bandiera, inno e tutto quello che gli spetterebbe in una condizione normale. E non è nemmeno l’unico caso. Forse sarebbe il caso di ponderare meglio certe decisioni da parte del Cio, tornando a non fare tutto solo per soldi. EPIDEMIE Tutti in ansia per la Zika, il virus più frallocco degli ultimi anni (esiste in Centro America da decenni e non frega niente a nessuno) che danneggia solo i feti e che, quindi, sarebbe stato pericoloso solo per le atlete incinte o che fossero rimaste incinte in corso di infezione. Partendo dal presupposto che, per ovvi motivi medici, una atleta incinta difficilmente partecipa alle olimpiadi e che (tolti, forse, Magnini e la Pellegrini, visti i risultati sportivi) chi vi partecipa non dovrebbe avere come obiettivo la ricerca ossessiva della copula procreativa in villaggio olimpico, sarebbe bastata la minima attenzione richiesta ad ogni ragazzino in età puberale od oltre per evitare i problemi portati dalla Zika. Non lo stesso per un altro virus, del quale non si è parlato per nulla, la Dengue. Chi non sa cosa sia vada pure a cercare su internet. Nel frattempo l’unica infettata in maniera grave, una giornalista, lo è stata dalla madre di tutti i virus portati dalle zanzare: la malaria. C’è da chiedersi perché non avesse fatto il vaccino, ma resta il fatto che, come al solito, ci si è preoccupati di più di ciò che dicevano giornali e TV invece che di ciò che realmente esiste, con risultato, ovviamente, grotteschi ITALIA Per Malagò Italia a testa alta. Talmente alta che deve avere picchiato contro uno stipite. Siamo dietro alla Corea del Sud, con le stesse medaglie dell’Ungheria e poco oltre quello che hanno fatto Olanda, Jamaica, Kenia, Cuba, Croazia… lontani anni luce da Francia, Germania, Inghilterra. Certo, un successone. CALDO Nonostante fosse inverno caldo. E subito tutti a dire che, fra alcuni anni, le olimpiadi non si potranno più giocare nemmeno in Italia, troppo caldo. Si prevedono temperature medie estive intorno ai sessanta settanta gradi ? O forse, chi scrive certe cose, era sotto il sole cocente da giorni ? Perché intanto guardate dove e quando si giocano i Mondiali di Calcio del 2022. Ma si sa, nel calcio non si corre e non si fa fatica. Soprattutto si può giocare in strutture piccole e climatizzate. Certo, il Qatar ha costruito le sue piste da sci nel deserto… TREGUA OLIMPICA Cosa dire. Una volta gli stati fermavano le guerre in occasione delle olimpiadi. Quest’anno l’Isis ci ha fatto conoscere l’evoluzione della moralità globale: la guerra e guerra e non guarda in faccia nessuno. Subito si sono adeguati Turchia, Siria, Russia, Ucraina. Qualcuno dice che il passare del tempo, per la specie umana, si chiama evoluzione. Io ho i miei dubbi.