Attenti, la notizia è una di quella che potrebbe far crollare un mondo, quello dello sport spagnolo e dello sport professionistico in generale. La WADA, l'Agenzia Internazionale per la lotta al Doping, ha deciso di chiudere il proprio ufficio di Madrid perchè manifestamente non in grado di svolgere i propri compiti di controllo e prevenzione. Per spiegarci, in Spagna ci sono due uffici, uno a Madrid e uno a Barcellona. Chiuderlo è come se l'Interpol chiudesse i suoi uffici per collusione dei suoi appartenenti con la criminalità locale. Guarda caso ci sono dei punti oscuri nello sport professionistico spagnolo e che gravita attorno ai medici e ai preparatori spagnoli, mai chiariti. Come le 800 sacche di sangue dell'Operacion Puerto mai analizzate e nascoste chissà dove (proprio dall'ufficio di Madrid). Adesso rimane un ufficio solo, quello di Barcellona. Ma la cosa più importante è a chi finiranno documenti e campioni depositati presso l'ufficio di Madrid. Perchè dovessero finire in mano a qualche ufficio come quelli che hanno preso in mano le provette dei vari Tour de France vinti da Armstrong se ne vedrebbero delle belle. Si, perchè tutti quelli sempre pronti a sparare a zero sul ciclismo, non sanno cosa succede negli altri sport, calcio in primis. Adesso occorrerebbe tenere sotto controllo la situazione, capire chi si appoggiava a certi "specialisti", comprendere cosa aveva in esame la WADA di Madrid che ha tralasciato di tenere sotto controllo. Ma nessuno ne parla. Eppure non è una notizia da poco. E' la conferma che i controlli antidoping in Spagna non erano e non sono adeguati. Una nazione che, nel calcio, spadroneggia da dieci anni se lo può permettere ? Forse si, se tutti quelli che parlano di sudditanza psicologica non si rendono conto che non è relativa solo agli arbitri. Vedremo. Nel frattempo il silenzio è assordante.