Insomma, non è da un pareggio che si giudica un allenatore. Però, la partita di ieri sera col Sassuolo dimostra una volta di più i limiti di Spalletti: allenatore prevedibile, senza mentalità vincente, che ripropone sempre lo stesso schema tattico senza conoscere altre soluzioni. Abbiamo, forse, uno dei migliori profili difensivi in Europa: perché non giocare col 352? Perché non affiancare una seconda punta ad Icardi?

Fa sempre le stesse mosse il condottiero di Certaldo: toglie Politano al settantesimo, mette Valero al posto di Vecino o Gagliardini..e..poco altro..ah già, dimenticavo: fa entrare Lautaro, quando non sfonda, all'ottantesimo, mettendolo nella condizione di dover fare il salvatore della patria. Spalletti è tutto quì: è un allenatore che ha poche soluzioni, non è come Allegri che se la squadra non gira la cambia. Lui va avanti con le sue idee, costi quel che costi. Costi, quindi, anche di non vincere nulla, come d'altra parte è sempre avvenuto nella sua carriera.

E questa sarebbe la squadra che dovrebbe vincere l'Europa League? Con questa positività in fase d'attacco? Naaah, non ci credo, amici interisti. Fossi in Steven Zhang, andrei a bussare alla porta dell'allenatore più vincente nella storia dell'Inter: Mourinho! Sarebbe forse anche una minestra riscaldata e bla bla bla fratelli, ma sicuramente porterebbe idee e carisma in questa squadra. Cosa, questa, che non è nella disponibilità di Spalletti: buon allenatore, ma senza le qualità che servono per far vincere una squadra come l'Inter: "Noi dobbiamo migliorare in quelle situazioni lì", "Noi non dobbiamo perdere certi palloni"....Spalletti non ha la duttilità per far rendere al meglio una squadra di blasone. Lo Spallettone ha la mentalità di quello che allena una squadra di basso profilo: giocano sempre gli stessi, sempre nello stesso modo. Costruisce il fortino e lo difende. Tutto quì.

Wish you were here, Mou... .