E' inutile nascondersi dietro un dito: il grande calcio, le grandi società, sono da tempo in crisi finanziaria.
Allora, vorrei avvalermi di una metafora, di seguito, prima facendo una doverosa premessa: prima c'erano i "Paperini", poi sono arrivati i "Paperoni".
In 10 anni o poco più, il monte ingaggi dei calciatori è aumentato del 1000% grazie ai vari Abramovič, Al Kelafi e compagnia bella. Poi, vengono a parlare di fairplay finanziario, che rispettano tutti, o comunque dovrebbero rispettare tutti, meno che i "Paperoni".
Un miliardo  in due anni per comprare i giocatori a Guardiola; 222 milioni per il cartellino di Neymar (ma li paga la Qatar airways...) e valanghe e valanghe di soldi per giovinastri che hanno fatto una SOLA bella stagione.

Questo calcio non può che sfociare nella superlega. Allora da una parte mi metti i paletti del fpf, e dall'altra fai lievitare i costi per le societa': io dico delle due una, o mi permetti di giocare sul tavolo da gioco quanto mi pare, debiti o non debiti che io abbia sono affari miei... al limite vado in default come societa'... oppure mi permetti di espandere il mio mercato con lo showbusiness del calcio come con la superlega.  

Cosa sono questi moralismi sciocchi delle favole... tipo il pizzichettone sul tetto del mondo mantenendo un calcio "democratico"? Vorrra' dire che se ali baba' compra il pizzichettone con tanto di Messi&co e vince mettendoci due miliardi di suo... saranno affari suoi!
Cos'e' questa ipocrisia generalizzata del mondo del calcio? Ormai, il calcio e' diventata un'industria... e con sistemi inadeguati di conduzione, che probabilmente la porteranno al collasso finanziario... ha ragione Florentino Perez.