Molti mi prenderanno per pazzo, ma io spero che un anno come il 2020 si possa ripetere da qui a sempre; per rendervi partecipi di questo mio pensiero però serve un contesto:

Dopo l'avvento erano tante le domande e le risposte mancanti; in mezzo a questi quesiti ne figurava uno, irritante per molti quanto importante per altri:<<E con il calcio?>>. Domanda che per quanto banale ha messo abbastanza zizzania nelle decisioni di chi di dovere. Ricordo veri e propri dibattiti su cosa fosse giusto fare o non fare con lo sport più seguito in Italia. La decisione finale sancisce il proseguimento dei campionati professionistici e dilettantistici. Le giornate di riposo si accorciano e si arriva a mesi dove si giocano 7 o 8 partite. In Serie A Inter e Lazio provano a fare l'impresa di chiudere l'anno davanti a tutti aggiudicandosi lo scudetto, mentre in Serie B la competizione è più viva che mai: il Benevento ormai sta per mettere in ghiaccio il primo posto, al di sotto ci sono una decina di squadre che scalpitano per arrivare al secondo posto e ai successivi play off. Di questa decina ce ne sono 5 che in particolare "scalpitano" per il secondo posto, ovvero Crotone, Pordenone, Spezia, Cittadella e Frosinone.

Da qui comincia la storia:
Con la fine del lockdown la gente torna ad uscire (con le dovute precauzioni), ricordo che a casa mia, ogni partita dello Spezia era vista da me, insieme ad altri 4 parenti, tutti a tifare per la stessa squadra, tanto in casa quanto fuori. In giro per la città si sentiva sempre più parlare di una squadra che, per la prima volta, poteva sperare in una promozione diretta. I commenti si dividevano principalmente in due categorie: i sognatori e gli scettici. I primi, quasi ingenuamente, spronavano in qualsiasi momento, convinti che fosse l'anno giusto per il salto di qualità, nonostante l'agguerrita concorrenza di squadre molto forti e preparate. Gli appartenenti alla seconda categoria, ovvero la maggior parte degli spezzini, si abbatteva in partenza, visto che in tanti anni di play off, la squadra non era mai andata oltre le semifinali, secondo molti volutamente. Per mesi nelle mie orecchie sono passate frasi come "tanto non ci vogliono andare", "e poi per lo stadio come fanno" e ultima, ma non per importanza, "non vogliono spendere per un mercato da Serie A". 

Come volevasi dimostrare, è il Crotone la seconda classificata e promossa. Per un altro anno ci si prepara alla vittoria dello scetticismo, riuscivo quasi a leggere già i giornali:<<Spezia beffato, fuori dai play off>>. Tuttavia c'è un vantaggio: essendosi classificata terza la squadra di Italiano è già qualificata alle semifinali. Il primo avversario delle aquile è il Chievo Verona, squadra alla portata che però alla partita d'andata infligge un sonoro 2-0 al Bentegodi. Potevo solo immaginare tutto lo sconforto che sarebbe venuto fuori dal mattino dopo, come tutti gli anni precedenti. Invece stavolta cambia, lo sconforto e lo scetticismo lasciano il posto ad un nuovo entusiasmo, mai visto ma talmente contagioso da portare una città ad incitare insieme la solita squadra. Facendo un piccolo excursus, ricordo che mi fu offerto un biglietto del battello solo perchè risposi di "si" alla domanda:<<Tu ci credi alla A?>>.
Ho molta confusione se provo a ricordare quello che successe durante il ritorno di quelle semifinali, ma ricordo molto bene tutta l'ansia provata, le urla liberatorie al fischio finale, 3-1 e spezia in finale.

A questo punto mi piacerebbe raccontarvi un piccolo aneddoto, per tutta la vita mia madre mi ha raccontato di una volta in cui, durante i mondiali dell'82, si provò ad affacciare dal balcone e... silenzio, non volava una mosca. Incuriosito provai a ricrearlo alla fine del primo tempo della finale di andata, cosa ottenni? Il silenzio più incontrastato, come se tutta la città si fosse ammutolita. Lo Spezia era in vantaggio e chiuderà in vantaggio la gara, portandosi a casa un grande vantaggio, visto che nei play off la terza classificata avrebbe ottenuto la promozione anche in seguito a risultato pari dalle due finali.

Facendo un salto in avanti arriviamo al 20 agosto, data della tanto attesa notte della verità. In centro si vede solo il rosso dei fumogeni e il bianco/nero delle bandiere. La partita più tosta di cui io abbia memoria. Dopo un primo tempo molto sofferto si torna in spogliatoio sullo 0-0, ma è al 61' che cominciano i guai: Rohden insacca l'1-0 per il Frosinone. Se i ciociari segnano ancora, sono promossi, come vale per lo Spezia. La partita non riserva altre emozioni, se non la festa, le urla e la gioia al fischio finale. Da lì è festa, cominciano i caroselli in centro, e ad oggi, la squadra continua ad incantare i suoi tifosi in Serie A, sognando la salvezza.

P.S.: Questo articolo sarà probabilmente molto confusionario, il ciò serve anche a far capire quello che si prova, a mesi di differenza, ripensando alla scorsa estate per un tifoso dello Spezia.