Nelle ultime stagioni una nuova particolare varietà di giocatori ha cominciato a incidere sul calcio europeo, quale? Si parla di statunitensi: giovani baldanzosi ragazzi che sembrano star conquistando maglie da titolari nelle squadre più importanti del mondo.

Non è un segreto che nel paese a stelle e strisce ci sia una cultura dello sport ben superiore ad esempio a quella che abbiamo noi in Italia, qui da noi lo sport è qualcosa di poco conto, quasi facoltativo. Oltreoceano il discorso è ben diverso: là l'attività fisica è vista come una parte importantissima dell'ambito sociale che ciascuna persona affronta ogni giorno. Tuttavia questa "ossessione" per gli sport, che li porta ad essere i migliori in tante discipline, non aveva mai intaccato in maniera evidente il nostro gioco, specialmente in Italia ricordiamo Michael Bradley, buon giocatore, ma non eccezionale, come unico testimone di quel mondo in Serie A. Come altrimenti si potrebbe ricordare un Howard, storico portiere dell'Everton e uno dei pochi ad aver inciso realmente in Europa fino a qualche stagione fa.
Il vento però, sembra voler cambiare, difatti da qualche stagione a questa parte stiamo assistendo ad un boom qualitativo da parte degli USA. Basti pensare ad un Pulisic, ad un McKennie o ad un Dest, tutti e tre giocano in top club e spesso e volentieri sono decisivi per il buon risultato della loro squadra.

Mi posi una domanda dopo aver visto la prima di campionato Juventus-Sampdoria (3-0), ovvero la partita d'esordio di McKennie: Come fanno a non mollare mai? Cosa li spinge a "distruggersi" fisicamente per una partita? Discorso che vale per il 14 bianconero come per i suoi connazionali.
La risposta si può trovare in tutti igrandi sportivi di quella nazione: se si parla di soprt statunitense, i primi nomi che ti saltano in mente sono sempre i soliti, Michael Jordan, LeBron James, e volendo anche Kobe Bryant. Una cosa li accomuna, vale a dire la mentalità. Quel malsano bisogno di dare il 1000% in ogni secondo del match, il bisogno di allenarsi con ritmi sovrumani solo perchè si ha firmato un contratto. Esatto un contratto, è questo che li sprona. Dal momento della firma il giocatore viene pagato per dare il massimo per una determinata squadra, lo stesso giocatore sa, che se anche per un solo secondo abbassasse i ritmi potrebbe intaccare la sua motivazione, e non può permettere che accada. Perchè quella fame viene data solo da costante motivazione e voglia di essere i migliori.

Era solo questione di tempo, prima che la fame degli americani non arrivasse anche nel nostro sport preferito, per elevarlo, portando nuovi gioielli, che corrono all'impazzata per 90 e passa minuti, e lottano per ogni pallone.