I rossoneri salutano l'Europa League dopo essere stati sconfitti dal Manchester United per 0-1 (1-2 on aggr.). Neanche a dirlo le testate parlano del tracollo che il Milan sta vivendo nell'ultimo periodo, tuttavia, sarebbe davvero giusto parlare di stagione fallimentare in caso di mancata vittoria dello scudetto?
Difatti, nonostante la leadership tenuta per la maggior parte della stagione, i rossoneri affrontano la corsa con l'Inter (e volendo anche con la Juve) con una rosa sulla carta nettamente meno preparata per puntare al titolo. Solitamente il dislivello veniva colmato dallo spirito di squadra, maggior punto di forza del Milan. Tuttavia, dopo il solito numero enorme di infortuni nel momento clou della stagione, anche questa forza viene meno. Improbabile che Pioli morisse dalla voglia di provare Castillejo falso nueve in una delle partite più delicate dell'anno, questo fattore però non deve essere un capro espiatorio per il diavolo, che ora deve provare a dare tutto per l'unico obbiettivo sempre annunciato dalla dirigenza, vale a dire la Champions League.
L'accusa di coda di paglia potrebbe avere un minimo di verità, ma stiamo comunque parlando della sesta classificata della scorsa stagione, sembra normale non scaldare eccessivamente l'ambiente, stesso discorso vale per l'Europa.

In definitiva, per quanto la stagione potrebbe essere comunque considerata un buon risultato, nel caso di arrivo in Champions, serve supporto dalla dirigenza. Serve una rosa che possa resistere anche con questo numero di infortuni. Serve un vice-Ibra (nel caso dovesse rimanere) all'altezza, Rinforzi nei ruoli che più necessitano di miglioramenti, e soprattutto, serve Donnarumma.
La storia però ci insegna che con i "se" non si ottiene nulla.
Infatti prima di mercato e prima dei prossimi obbiettivi, serve raggiungere gli attuali: serve un diavolo formato Champions!