Come tanti altri anch'io seguo le vicende di calciomercato, e certamente una delle caratteristiche del calciomercato sono le "neverending story". Fin qui ci siamo. Riflettendo però un attimo sulla famosa vicenda Inter-Modric, un po' di più del solito il latte alle ginocchia viene.

Insomma, c'è un giocatore che se ne vuole andare dal suo club per fare una nuova esperienza in un altro Paese. Apriti cielo, sembra che venga giù il mondo: il "padre" della sposa, Perez, si oppone con tutte le forze. La sposa, Modric, non ha coraggio di confessare il suo amore per il giovin villanello, l'Inter. Il padre della sposa fa la voce grossa con il giovin villanello, e con la nobil figliola non vuole neanche parlarne: "Sto matrimonio non s'ha da fare!". La figlia piange, sospira, e magari ritroverà il sorriso davanti alla regalia paterna di luccicante monile.

Oddio, più struggente di "Romeo e Giulietta", e quasi più contorto de "I promessi sposi": per essere una trattativa di calciomercato è proprio barbosa, melenza, surreale. Se proprio Modric voleva cambiare club, si poteva forse organizzare un po' meglio e un po' prima; e se proprio c'era da parlare con questo benedetto Perez di persona.. .beh, ma caspita, alza il telefono e chiamalo. Quanto all'Inter, io, l'ho già detto, avrei preso Vidal che era lì pronto con le valige in mano, direzione Milano. Invece, no. Abbiamo voluto una parte da protagonista nella telenovela delle telenovelas estive calciofile, e mi sembra che più va avanti il copione più si ingarbuglia, e più è facile che alla fine si vada a cantare "l'amor perduto", per la gioia e i sospiri di sollievo dei nostri più acerrimi rivali.

Io non so come andrà a finire, in realtà; comunque tutta questa storia, o trattativa che dir si voglia, mi sembra sia stata mal impostata e malamente portata avanti. Ma era proprio indispensabile puntare su Modric? Forte eh, per carità, ma non credo strettamente necessario, o almeno non a costo di esporsi al pubblico ludibrio dei gufi e dei mondani... o no?