Il milan è atteso questa sera ad un altro scontro importante per certificare i netti progressi della squadra dopo la ripresa del campionato. Di fronte ci sarà il Napoli dell'ex Gennaro Gattuso, che intende finire bene le rimanenti partite in vista del ritorno degli ottavi di finale di champions, contro il Barcellona.               
Nonostante il periodo positivo della squadra, sembra non esserci speranza per la conferma sulla panchina del Milan da parte di Stefano Pioli, visto l ' imminente cambio di rotta da parte di Gazidis, intento a portare una rivoluzione e un grande cambiamento nella società, dando le redini della squadra a Rangnick nelle vesti di manager. ​​​​​​             
Ma perche Pioli deve essere sacrificato? Molti tifosi del Milan ora se lo stanno chiedendo e vogliono anche la permanenza di Paolo Maldini in società. Il cambiamento avverrà perché i contatti con Rangnick sono avvenuti ben prima di questa serie di risultati positivi e visto la posizione di classifica poco soddisfacente, si è deciso già da tempo di fare affidamento su una figura che possa far partire il progetto giovani che ha in mente Elliot.                                          ​​​​​​
Pioli sta dimostrando intanto grande professionalità e non si fa assolutamente influenzare dalle voci esterne, ma vuole concentrarsi sul campo e eventualmente a fine stagione,mettere dei dubbi alla società sul possibile allontanamento. Il buon Pioli lo paragono a Gattuso, che nella stagione 2017 /18 subentrò a Montella,restituendo ai giocatori maggiore sicurezza e dando un' anima alla squadra. Infatti sia Montella,che Giampaolo per questa stagione,non sono riusciti a dare un' identità e a dare una fisionomia ben precisa ad una squadra, già priva di grandi certezze. Sia Pioli che Gattuso invece, hanno creato una squadra compatta, dove quasi a memoria si può leggere la formazione titolare e ancora di più in questo momento con l 'allenatore emiliano, gioca un buon calcio. ​​​​​                                             
Basta tutto ciò per una conferma? No, non basta caro Pioli, già dal momento del suo arrivo sulla panchina, si sapeva che sarebbe stato difficile farsi confermare, il lavoro non era per niente facile, viste le macerie e le insicurezze lasciate dal "maestro" Giampaolo. Poi il Milan di Pioli è lo stesso della pesante sconfitta di Bergamo a fine dicembre, della rimonta nel derby, dopo il doppio vantaggio nel primo tempo e della scialba partita contro il genoa prima del lock down. Ora è vero la squadra ha acquisito maggiore sicurezza, data anche dalla presenza da gennaio del "cannibale" Ibrahimovic, ma la volontà di affidarsi a Rangnick era già nota mesi fa, indipendentemente da come avesse finito la squadra questa stagione.                                                           Sarà un tuffo nel vuoto questa rivoluzione, ma una scelta condivisa dai vertici, intenta a portare un accentramento di potere, in modo tale da evitare conflitti interni che sono stati negativi nel recente passato. 
Forse bisognerà usare il detto 'sai quello che lasci, ma non quello che trovi', anche dopo l'ennesimo avvicendamento in panchina, ma proviamo a confidare che i risultati conseguiti da Rangnick negli scorsi anni, siano di buon auspicio, tenendo presente che il campionato italiano non è la Bundesliga e che soprattutto Schalke e Lipsia, non sono il Milan.         
Una squadra di tutti giovani in una piazza esigente come quella di Milano, è un rischio, si impari dagli errori del passato e si cerchi di mantenere e ripartire dalle cose buone viste nell ultimo periodo.