Non esistono né riconoscenza né gratitudine. L’artefice principale del miglior Napoli nell’era De Laurentiis viene trattato in maniera discutibile. Ancelotti è sempre più vicino e l’ex Empoli si troverà, in poco tempo, sfrattato dalla casa dove fino a qualche mese fa lo si idolatrava.

Clamorosa quanto sensazionale la mossa di De Laurentiis per quanto concerne Carlo Ancelotti. Alzare l’asticella con uno dei tecnici più vincenti della storia del calcio è la scelta giusta. Un allenatore del genere ha bisogno di una rosa più ampia e completa per essere competitivo su tre fronti e il patron partenopeo, prendendo l’ex Bayern, si assumerebbe la responsabilità di operare degnamente sul mercato a differenza delle ultime finestre.

La scelta non condivisibile, invece, riguarda Sarri. Dal punto di vista mediatico, entrambe le parti in causa, hanno ampiamente sbagliato. De Laurentiis con dichiarazioni altisonanti s’è tolto numerosi sassolini dalle scarpe e ha lasciato intendere di non voler confermare il proprio allenatore. L’ex Empoli non ha fatto molto per smentire il presidente e ora si ritrova a dover fare le valigie senza un minimo di considerazione. Prima di trattare l’arrivo di un altro allenatore, era necessario congedarsi con chi ha lavorato sodo negli ultimi tre anni. Invece è stata chiusa la vicenda con un semplice quanto inopportuno “Il tempo è scaduto”.

Ancelotti sarebbe un’ottima scelta per l’immediato futuro, ma l’ennesima caduta di stile di De Laurentiis non passa in osservato. Sarà complicato per Sarri trovare una panchina importante, poiché al momento l’unico club disposto a mettere sotto contratto l’ormai ex allenatore del Napoli è lo Zenit, realtà non allettante per il tecnico. L’ipotesi di rimanere fermo un anno per studiare i possibili scenari non è più sullo sfondo.