Risultato netto e schiacciante.
La Juventus entra nuovamente nella storia conquistando la quarta Coppa Italia in rapida successione. Per il Milan la sconfitta è pesante, il 4-0 è maturato nel secondo tempo. I primi 45’ presagivano un altro canovaccio, più equilibrato. Invece, le forze in campo si sono delineate nella ripresa, lasciando spazio al dominio Juve.

“È come la coppa del mondo” – dichiarava Gattuso alla vigilia contraddicendo Bonucci -. La grinta e la ferocia agonistica, questa volta, si è vista solo nell’ex centrocampista rossonero. I giocatori non hanno riportato in campo la voglia dimostrata dal mister in conferenza stampa.
Nel primo tempo è, però, il Milan a preferirsi. Cutrone sbaglia un rigore in movimento, la squadra chiude tutti gli spazi dimostrando di saper occupare bene il campo, Buffon si deve superare su Suso, poi il black out. Dal rientro in campo dopo la pausa, gli equilibri si spezzano. La Juve avanza, sottrae all’avversario le redini del match e cavalca verso la vittoria. Incertezze difensive e poca lucidità tra i pali condannano Donnarumma in due frangenti, ma i rossoneri si sono disgregati. La vecchia signora non sbaglia. La sensazione è chiara: gli uomini di Allegri vogliono la coppa più del Milan. La reazione milanista non arriva, l’autogol di Kalinic taglia definitivamente le gambe a Bonucci e compagni. Disfatta compiuta. Poker juventino, in tutti i sensi.

Adesso entra in gioco la bravura di Gattuso nel far voltare pagina ai giocatori.
Il contraccolpo psicologico potrebbe mettere i bastoni fra le ruote ad un Milan che si gioca tutto nelle ultime due di campionato. Atalanta e Fiorentina, crocevia per l’Europa League. Sfumato l’approdo ai gironi via Coppa Italia, sarà il campionato a emanare il verdetto. I rossoneri hanno il destino tra le proprie mani, ma la paura di non essere all’altezza potrebbe giocare brutti scherzi. Il rischio di sprofondare all’ottavo posto è reale.