E' comprensibile che quando le cose non funzionano si getti la croce addosso all'allenatore e, in questo caso, anche con una buona dose di ragione, perché il calcio sperato con la venuta di Sarri non si è nemmeno intravisto, mentre, perse le due prime finali, ora si rischia anche un vero tracollo. Questo va detto in premessa, perché certamente gli umori dei vertici, dello spogliatoio e non ultimo della tifoseria non sono, al momento, molto benevolenti verso il tecnico toscano.
Detto questo, rimane incomprensibile e francamente anche inaccettabile ciò che arriva dall'ambiente Ronaldo.
Il giocatore è imbolsito, in due partite ha dimostrato tutti i suoi 35 anni, impietosamente anticipato numerose volte da avversari che non sono fulmini. Omissis per il rigore sbagliato ma abbiamo visto anche tiri che hanno visitato la tribuna e giochini col pallone che hanno avuto solo l'esito di farglielo perdere.
Uno così non può lamentarsi, il suo contributo è stato nullo ma non è questa la sua peggiore responsabilità. Ronaldo non accetta di essere escluso né di essere sostituito neanche quando è sulle gambe, la squadra intera deve essere funzionale al suo gioco e dunque il tecnico, più che le sue tattiche, deve saper organizzare la squadra secondo il Ronaldo pensiero.
Dunque il portoghese non ha titolo per lamentarsi mentre un po’ di autocritica non gli farebbe del male, malgrado il super ego. Di più, sarebbe anche il caso di tacitare il parentado, un'eco non prevista.

Partendo da queste premesse, si ha la sensazione che Sarri abbia già un piede fuori dalla Continassa, l'altro mezzo piede se lo giocherà tra scudetto e CL, ma sarà arduo ricomporre un clima favorevole e, tuttavia…
Per un Sarri che dovesse partire, resta da chiedersi con chi sostituirlo e i nomi non sono certo numerosi. Se dovesse arrivare un top (Klopp, Guardiola, citati solo per esempio) bisognerebbe prepararsi a un ingaggio stellare da sommare a quello dello stesso Sarri e magari anche a quello di Allegri.
Un allenatore con quello standing pretenderebbe una rosa all'altezza delle "sue" ambizioni e, in un periodo di evidenti vacche magre, sarebbe problematico accontentarlo, dovendo prioritariamente sfoltire una rosa che risulta piuttosto attempata con più di un profilo fortemente svalutato ma con ingaggi da top player. Questa soluzione, per quel che se ne sa appare improbabile.
Se l'opzione fosse per un outsider quotato, il rischio di un flop successivo sarebbe comunque elevato dovendo sempre rimettere in assetto vincente la rosa, con le difficoltà finanziarie che conosciamo.
Dalla sua, La Juventus in passato ha lanciato i migliori allenatori nazionali, tutti outsider al momento dell'ingaggio: Trapattoni, Lippi, Conte e lo stesso Allegri che a Milano aveva già vinto ma a Torino si è consacrato, sono nomi estratti da un sostanziale anonimato, poi capaci di grandi gesta nell’arena pedatoria, ma quale sarebbe oggi l’asso da estrarre con un colpo di genio, dal mazzo?

Cambiare, dunque non sarà facile, ma se Sarri non saprà vincere e convincere, alle condizioni attuali, non potrà neppure rimanere, perché avrebbe una china ripidissima da risalire, con una rosa che comunque non potrà decollare, qualitativamente, visti i tempi di recessione.
Questo è il dilemma che si presenterà a breve/ medio termine, ma sarebbe ingiusto e ingeneroso caricare tutto il fardello sulle spalle di Sarri. Gli errori della dirigenza sono stati notati da tutti, anche in tempi non sospetti.
Le strategie, tecnico/ finanziarie, sono state evidentemente poco lungimiranti. Il monte ingaggi elevato, la rosa male assortita, la carenza di liquidità, malgrado un aumento di capitale generoso, sono concause molto pesanti nella situazione critica vigente della società e della squadra e non sono certo imputabili all’allenatore.

Ci aspetta un’estate calda ed è veramente difficile immaginare l’epilogo della situazione che si è creata. Se le cose volgessero al peggio dovendo togliere la panchina al Toscano, io penso che la scelta più equilibrata sarebbe quella di richiamare Allegri, sempre sperando che i rapporti con la dirigenza che lo aveva esonerato non siano logori al punto da non potere essere ricuciti.
Si può eccepire che sarebbe un ritorno al passato, vero! Ma parliamo di un passato che fu sostanzioso, anche se non brillante dal lato estetico.
Se veramente l’assunto della real casa bianconera è che vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta, allora un passo indietro, non sarebbe un passo azzardato. Poi, per il resto, chi vivrà, vedrà...