E’ incredibile come un’intervista, come quella rilasciata da Dybala alla CNN, stimoli un disfattismo di maniera che, se non è mirato a destabilizzare l’ambiente bianconero, punta sicuramente a crearsi uno scoop piuttosto improbabile e malizioso, ma di sicuro effetto.
Un’intervista, non è una dichiarazione che contestualizza il pensiero di chi la rilascia, ma è una sequenza di domande e risposte, dove ogni risposta corrisponde ad una domanda precisa, non necessariamente legata alle altre domande/risposte.
Se alla domanda: “Ti piacerebbe giocare nel Barcellona?” un calciatore risponde: ”A chi non piacerebbe?”, questo non corrisponde affatto all’affermazione: ”Mi piacerebbe giocare nel Barcellona”, che potrebbe essere data in un’affermazione spontanea, lasciando intendere, qui sì, una volontà o un desiderio.
Stralciare dunque da un’intervista una risposta precisa a una domanda precisa, con la pretesa di volerla combinare al pensiero di chi la rilascia tout court, è evidentemente una manipolazione, sufficientemente faziosa e direi poco ortodossa dei reali intenti dell’intervistato.

Queste alterazioni sulle parole espresse dalla gente del calcio, si ripete con frequenza e scatena spiegazioni, ipotesi, analisi delle intenzioni, dietrologie di ogni tipo, aprono dibattiti televisivi sulle reti specializzate che quasi mai hanno un seguito reale.
Ora, dire che la deontologia professionale o l’onestà intellettuale, non si sposano facilmente né con l’audience o la tirature, sembra quasi scontato, ma se il fine giustifica il mezzo, vien fatto di chiedersi se questo sia in ultimo vero giornalismo o, anche solo, senso critico della cronaca.
L’informazione che arriva è evidentemente alterata e non per una libera interpretazione di chi la diffonde, ma per un’operazione di manipolazione del contesto.
Se questo è spiacevole, parlando di calcio, più serio e pericoloso diventa quando a tema è la politica o l’economia.
In mondo invaso dai social, la fake news si diffonde in maniera esponenziale e l’origine, almeno per la gente comune, è di difficile individuazione, come pure la finalità del falso sbandierato in maniera virale. Quando l’informazione arriva dal giornalismo, si auspica che arrivi corredata della professionalità dovuta, senza giochini per attirare ascoltatori distratti.

Ho preso spunto dall’intervista a Dybala, perché, a seguire, si sono scatenate mille interpretazioni diverse e ho dovuto leggere: ”Juventus, “allarme” – Dybala, scambio stellare….,”, “Ronaldo è intoccabile sempre, Dybala no”, non posso riportare le congetture di alcuni canali specializzati, ma chi segue il calcio anche sui media, sa quante pseudoanalisi e dietrologie si stanno spendendo.
Tutto questo sortisce da un’intervista, data con apparente serenità, dove la cosa che sembra emergere maggiormente è il desiderio del giocatore di rimanere a Torino e di chiudere il rinnovo, ma senza ansia apparente.
Il caso in specie è solo l’ultimo caposaldo di una serie molto lunga di “libere interpretazioni”, ma un giornalismo serio, contribuisce pure alla serietà di chi legge o ascolta.