“Scusate, abbiamo sbagliato tutto”. E’ implicitamente il mea culpa – non si sa bene quanto convinto o di circostanza – che emerge dalla strategia messa in campo in queste ore dal Duo Disastri per cercare di dare a Mister Maestro una squadra degna del nome che porta.

S’accettano anche minusvalenze! Viste fino a ieri come il demonio in persona, adesso pur di scaricare alcuni over 30 si è disposti perfino a sacrificare il bilancio.

Paradigmatico è il caso di Blaise Matuidi, il cui contratto sarebbe andato a naturale scadenza proprio in questi giorni se non fosse che il buon Paratici, dopo vari tentativi di cessione andati a vuoto durante la scorsa sessione di mercato, non più di quattro mesi fa pensò bene di esercitare l’opzione per un ulteriore anno di contratto, cioè fino a giugno 2021, per qualcosa come 6,5 milioni di euro. Ora, pur di alleggerire il fardello del monte ingaggi, il Duo Disastri è disposto a regalare il centrocampista campione del mondo all’Inter Miami, qualcosa di simile a una squadra di beach soccer che milita nella Major League americana. Se non fosse stata esercitata l’opzione di rinnovo, il giocatore si sarebbe svincolato un anno prima, ma senza pesare sul bilancio societario. Bel capolavoro davvero!

Anche Sami Khedira pare avviato a un simile destino. Dopo l’adeguamento di contratto siglato nel 2018 (da 4 a 6 milioni netti a stagione), pur di non pagare l’ultimo obolo a un giocatore ormai perennemente infortunato, si spinge per la rescissione consensuale. In questo caso però, non si registreranno minusvalenze visto che il campione del mondo fu uno dei famosi “parametri zero” di Marotta. Ma il tedesco non sembra accettare di buon grado il “restiamo amici” proposto da Nedved e Paratici. Vedremo dunque come i due risolveranno la faccenda, magari con un bel bonus di buonuscita, tanto ormai non c’è limite al peggio.

Infine, siamo ai saluti anche per Higuain, convinto a tornare in Argentina anche per ragioni familiari. Qui a bilancio c’è ancora poco meno di 20 milioni da ammortizzare. Il River Plate non pare disposto a coprire l‘intera cifra e si potrebbe arrivare a un accordo simile a quello raggiunto per la cessione di Tevez al Boca: opzione su alcuni giovani interessanti della cantera di Buenos Aires e tanti saluti anche agli ultimi 20 milioni di valore del Pipita.

Visti i tempi ristretti di questa sessione di mercato, al di là dei danni che certe operazioni causeranno al bilancio in termini di minusvalenze e bonus di buonuscita, la loro efficacia sarà misurabile anche in base alla velocità di esecuzione delle stesse. Mi spiego meglio: se tutti i casi sopra descritti si risolveranno in pochi giorni, la Juve potrà liberare risorse per stringere trattative su altri tavoli nei tempi e nei modi migliori. Se invece, come lo scorso anno, ogni trattativa in uscita si protrarrà all’infinito, il rischio è quello di rimanere con il classico cerino in mano e consegnare a Pirlo una rosa bolsa e imperfetta, simile a quella consegnata a Sarri un anno fa.

Cronometro alla mano, la sfida è lanciata. Con buona pace di alcuni paletti di marottiana memoria ormai abbattuti dal Duo Disastri. Uno su tutti, le minusvalenze. E il titolo in borsa, s’affossa.