Sono datate maggio e tintinnano con la stessa suadente sinfonia di una pioggia di monete d'oro. Sono le due proposte recapitate a Rodrigo Bentancur durante il periodo del lockdown. Come sirene ammaliatrici lo chiamano lontano dall'Italia e promettono fama, gloria, ma soprattutto soldi. La prima proviene dalle Americhe e punta tutto sul gruzzolo messo a disposizione del centrocampista di Nueva Helvecia, visto il contesto non di primo livello del campionato di riferimento. La seconda, meno ricca, è Europea e lo proietterebbe in un contesto davvero… galattico.

Il giocatore non disdegna entrambe le possibilità, ma la Juventus non vuole sentire ragioni e ha già rispedito al mittente le prime seppur timide avances di emissari inviati a perlustrare il campo. Sarebbe l'ennesima stratosferica plusvalenza per il club bianconero, ma a frenare gli ardori del Duo Disastri Nedved-Paratici - sempre più attratto dai soldi facili e sempre meno attento al progetto sportivo - sono soprattutto due aspetti.

PERNO DI CENTROCAMPO - Il primo: Bentancur rappresenta attualmente l'unico elemento di garanzia del controcampo bianconero. Una sua cessione significherebbe perdere la sola pedina di affidamento in un reparto tutto da riscostruire.

LA CLAUSOLA BOCA - Il secondo: pende sul capo di Eta-Beta una clausola contrattuale che imporrebbe alla Juve di girare ben il 50% dell'introito al suo vecchio club, il Boca Junior. Clausola che in questi anni i dirigenti bianconeri hanno cercato più volte di negoziare con il club argentino, ma senza successo.

Ecco dunque che Bentancur sembra destinato al bianconero anche la prossima stagione. A volte anche le clausole capestro servono a non commettere errori!