Si è chiuso ieri l'esercizio sociale 2021/2022 della Juve, così come di tante altre Società sportive.
L'ultimo biennio ha prodotto effetti economici e finanziari negativi devastanti sui bilanci di tutte le Società Sportive (non solo sportive ovviamente), per effetto delle note vicende pandemiche, che paiono ancora oggi non volersi rassegnare alla sconfitta.

Da mesi il CDA della Juve ha approvato il bilancio relativo al primo semestre di questo esercizio sociale, quello fino a tutto il 31.12.2021, caratterizzato fortemente dagli eventi descritti; le limitazioni all'utilizzo dello stadio ed i minori diritti televisivi maturati, in generale i minori ricavi totali pari ad Euro 223 K contro i 258 K del primo semestre dell'esercizio precedente, hanno determinato un semestre negativo per circa 119 K, essendo facilmente ipotizzabile una chiusura dell'intero esercizio, quello che si chiude oggi, con una perdita molto rilevante.
Ricordo che l'esercizio passato si chiuse con una perdita pari a circa 209 K, puntualmente coperta.
Proprio in queste ore Arrivabene, a conferma di tale assunzione, parla di bilancio con lacrime e sangue!
La stessa relazione licenziata dall'Organo Amministrativo sul primo semestre di questo esercizio parla però anche di una normalizzazione del contesto economico , rilevabile ragionevolmente a partire dal secondo semestre 2022. Tale fatto, unitamente alla razionalizzazione economica posta in essere dalla Società, potrebbe determinare un risultato dell'esercizio 2022/2023 in forte controtendenza.
Ecco perchè la data di ieri rappresenta uno spartiacque, bilancistico ed anche tecnico perchè ricordiamoci che la valenza del risultato sportivo, assente negli ultimi due esercizi, è in grado di interagire sui numeri e questi ultimi, a loro volta, incidono sulla possibilità di ottenere successi sportivi.
In sintesi un volano, una inerzia che va ricreata. Si apre non solo un nuovo esercizio sociale, il 22/23, ma anche una nuova fase di vita della Società. 
I nostri amministratori stanno vivendo un momento di enorme difficoltà di scelte; se da una parte il rafforzamento tecnico si impone per tornare a vincere nel breve, dall'altra parte tale opera non può accompagnarsi a spese folli e/o investimenti troppo rilevanti e ciò rende il rafforzamento particolarmente difficoltoso.
Ecco il perchè di molte scelte che tendono a privilegiare l'acquisto di giocatori a fine contratto, dovendo in tal caso sostenere solo il costo dell'ingaggio; del resto le ultime annate attestano inequivocabilmente anche una diversa interpretazione dei fine contratto, un tempo visti solo come perdite secche, oggi più come normali valutazioni tecniche.   
Praticamente impossibile riuscire nell'impresa per cui sosteniamo la nostra Società in questa ardua impresa!
Una voce, in riduzione nel primo semestre di questo esercizio, in controtendenza, è quella del personale tesserato, sceso da 183 K a 168 K ed è questa ad avere rappresentato negli ultimi esercizi un costo troppo alto.
La bravura dei nostri uomini dovrà essere quella di risolvere e sistemare posizioni equivoche, contratti troppo onerosi stipulandone nuovi giusti per compenso e durata, al servizio di una razionalizzazione di costi che dovrebbe altresì vedere il ritorno ai successi sportivi.
La Exor ha dimostrato, perfezionando un aumento di capitale sociale da 400 K, di essere sul pezzo, supportando sia l'aspetto finanziario negativo figlio delle perdite prodotte, sia il profilo della continuità aziendale.
In sintesi occorrono, per rendere il nuovo bilancio che arriverà, quello 22/23, un bilancio speciale, ulteriori interventi di chirurgia economica e finanziaria; parallelamente anche di attente scelte tecniche così che gli attesi risultati sportivi potranno rappresentare il giusto premio a tale opera gestoria.

Fino alla fine 
Forza Juve