Oggi le cronache sportive, i tifosi, i giornalisti e tutto il mondo del calcio ama commentare, alcuni con sofferenza, altri con un piacevole ghigno di soddisfazione, il medioevo sportivo che la Juventus sta vivendo.
Quando, anni fa, in un moto di delirio sportivo di onnipotenza, i vertici bianconeri siglano l'arrivo di CR/7 e l'addio di Beppe Marotta, non realizzano che tali scelte proclamano l'inizio del default sportivo e societario di Madama.

Quando si proclama che con l'arrivo di un soggetto, ancorchè forte, si vincerà tutto, in automatico si cade in una trappola infernale; cadono i sensi di sacrificio, le vittorie tradiscono i Presidenti che iniziano a specchiarsi cercando luce propria, i giocatori si sentono immortali ed i dirigenti non si mettono più in discussione.
Alla Juve, piano piano, fanno le valigie tutti coloro che avevano contribuito al regno sportivo decennale: se ne vanno Marotta, Paratici, responsabili commerciali, di marketing, di contratti, una diaspora, ma non al fine di ristrutturare e ridimensionare gli assetti organizzativi per ottenere nuove vittorie in un nuovo ciclo vincente, bensì con cambi fini a se stessi, senza una logica progettuale né societaria né sportiva.

Se ne vanno giocatori molto importanti, bandiere, arrivano nuovi giocatori che, calandosi nel trauma societario, faticano moltissimo ad esprimere i propri valori e, pur validi, vengono eliminati in breve periodo; tre allenatori, fra cui l'ultimo a suo tempo spazzato via a furor di popolo, si alternano senza alcun significato e logica. Prendere Sarri e mandarlo via dopo un anno è come stravolgere un'azienda e cacciare il nuovo timoniere dopo 12 mesi dalla sua assunzione, una follia. Poi arriva il tenero Pirlo, poi torna Max... chi sarà la prossima vittima? Comprare Kulusevsky spendendo 40 milioni, un giovane di sicuro avvenire e rinunciarvi dopo pochissimo per prenderne un altro di sicuro futuro spendendo il doppio, che magari presto sarà anch'esso soggetto a censure; allungamenti contrattuali di giocatori non strategici allucinanti al solo fine di diluirne il costo... e gli esempi sono in doppia cifra.

Una vergogna sportiva, manageriale, societaria: in pochi anni dilapidato un vantaggio epocale maturato sulle dirette rivali.
Quando all'Inter passavano allenatori come Spalletti o Gasperini (ne cito due importanti) e venivano nel breve silurati, essi, come ora alla Juve, pagavano lo stesso male che oggi affligge i bianconeri, la mancanza di una società capace. La Juve si è interizzata mentre l'Inter si è juventinizzata, ma ciò grazie ad uomini e valori; e sì che la forza della proprietà bianconera sembra ancora oggi superiore anni luce a quella nerazzurra.
Oggi, afflitti da un male che sembra incurabile, l'unica via di uscita pare essere la prossima e rapida presa di consapevolezza della Exor, nella persona di Elkann, che è giunto il momento di azzerare il quadro ed affidarsi a persone, nel management societario e tecnico sportivo,  affidabili, sicure, di esperienza e capacità, se possibile, almeno in qualche figura, anche bianconere nella storia ma capaci (penso a Del Piero e Chiellini).

Francamente non mi sembra una operazione difficile, ma diventa impossibile in un mondo come quello Juve, in cui ogni decisione, toccando gli equilibri familiari, deve avere i giusti contrappesi. Andrea siede al tavolo del CDA Exor con Elkann il quale dovrebbe essere colui il quale azzera il primo. Facile? Non facile, ma ormai ciò è divenuto non più differibile.
Le probabili perdite economiche e finanziarie che questa gestione sta partorendo non possono essere trascurate e debbono provocare un cambiamento al vertice. Il resto, allenatore, giocatori, risultati sportivi, ne saranno la conseguenza.
Triste pensare e rintracciare, al di là delle sue sicure responsabilità, nel fiume di sterco che sta accompagnando il giudizio sull'attuale tecnico da parte del popolo bianconero, la diretta responsabilità dello scempio a cui stiamo assistendo solo a lui. Ora Max ha ovvie responsabilità, le sue squadre (da sempre per altro) faticano a disegnare calcio giocato, il suo ingaggio è assolutamente eccessivo, ma la sensazione forte è che la scelta su di lui, ricaduta un anno e mezzo fa, sia esattamente quella di individuare, a cifre pazzesche, una testa di legno gestionale su cui far gravare tutte le resposabilità, vere e reali, che sono invece di un vertice eunuco ed incapace di gestire la crisi. E lui ha accettato il ruolo, non so se sbagliando, forse sì, forse no. 
Poi forse un allenatore diverso potrebbe fare meglio, ma come all'Inter cacciarono Spalletti e Gasperini, allenatori di sicuro valore, e nulla si risolse con altri, alla Juve cacciando Max, nulla si risolverebbe in termini sostanziali. Ovvio che davanti ad una situazione simile a quella in corso, spesso, il cambio può sembrare una necessità, ma senza la prospettiva di cambiare veramente lo scenario.
I cambi devono partire dal vertice e a cascata su tutti gli uomini, Max compreso.
Poi parliamo pure di scelte di mercato sbagliate, di giocatori alla canna del gas sportiva (Cuadrado e Bonucci), di giovani, di infortuni, ma la squadra resta impresentabile ed oggi nessuno, neppure Pep o Klopp la potrebbero sistemare senza un parallelo aggiustamento di uomini e funzioni, senza un percorso naturale e strutturato sul mercato.
Alla Juve mancano da anni un Direttore Sportivo e un Direttore Generale idonei a rivestire tale incarico in una Società di tale livello; manca professionalità e progettualità; se circolano scritture private come pare esistano con contenuti importanti (qualcuno mi spieghi a che serve far slittare perdite da un esercizio all'altro se poi si coprono le stesse con aumenti di capitale), se si telefona e dialoga con soggetti per presunti aggiustamenti come si parla con la fidanzata, se avviene altro, significa che il delirio di onnipotenza coincide con il dilettantismo.
Se, ho detto.

Noi, bianconeri veri, aspettiamo le riforme, speriamo che arrivino il prima possibile: gli uomini validi sul mercato esistono e si conoscono; noi abbonati abbiamo il cuore a strisce bianconere, ma ora desideriamo dare un colore forte e vero e nuovo alla nostra infinita passione ed invece del "Fino alla fine" aspettiamo un "nuovo inizio".

Forza Juve