Sono ore concitate quelle che vivono i dirigenti Juve che devono, fra i vari problemi, gestire quello che pare più impellente.
L'olandese ha il mal di pancia e non si accontenta più di lauti guadagni a due anni dalla fine del contratto; pare voltare la faccia al club che lo strapagò ancora bambino.
Perchè de Ligt è un classe '99 e quando arrivò in bianconero, ancorché già protagonista in Europa con i lancieri, il suo stipendio suscitò scalpore.
Ora la Juve rilancia, gli propone un rinnovo, ma lui tentenna. E questo non è un buon segnale.
Occorrono anni per rafforzare i reparti e con De Ligt la Juve pensava di averlo fatto in maniera decisiva.
Ma le uscite, ancorché munifiche come pare potrebbe essere la sua, vanno adeguatamente gestite sotto il profilo tecnico.
Ecco la lama del rasoio che vede da una parte il timore, prospettico, di poter perdere il giocatore senza la adeguata contropartita finanziaria e dall'altra il timore di avere cassa e non di non poterla investire, per problemi di mercato, con il rischio di uscire indeboliti sul campo.

Parliamoci chiaramente, anche tenendo De Ligt, la Juve avrebbe necessitato di un buon innesto; ovvio che se Mat uscisse ne occorrerebbero 2! E chi sarebbero? Bremer pare promesso sposo all'Inter e Kalidou (che andrebbe benissimo tecnicamente) non sembra così facile.
Se temi una uscita importante devi progettare prima il tuo dopo! Per evitare un Ronaldo II che grida ancora vendetta.
Danaro o forza in campo? 
Vediamo la scelta Juve. Personalmente, in un momento di ricostruzione, io lascerei De Ligt solo a certezza di rimpiazzi autorevoli; non sempre con la cassa in mano si può fare, non sempre la cassa è la soluzione.
Un Real cederebbe a queste lusinghe? 
Fare De Ligt a 100 e prendere Kalidou e Milenkovic, magari drenando l'ormai obsoleto Rugani al Bologna, sarebbero risposte alla mie domande PERFETTE.
Forza Juve