Che il calcio sia vita e la vita sia calcio appare ormai non solo e più una metafora, ma una palestra di realtà.
Rileggendo recentemente Vladimir Dimitrijevic ed il suo saggio sulla vita da intendere come un pallone rotondo, mi sovvengono alcuni pensieri.
Il cambiamento che questo sport nel tempo ha avuto proiettandolo da qualcosa di popolare, forse vicino alla povertà, ad un fenomeno globale, intriso di interessi e ricchezza, mi inquieta e non poco.
Tutti ne parlano, tutti lo vivono, tutti lo respirano, ne fanno parte integrante della propria esistenza. Come non essere d'accordo con Sartre che lo definisce una metafora della vita! In fondo passarsi la palla, andare in dribbling e fare gol non sono forse sinonimo di laboriosità, di superamento degli ostacoli e di realizzazione di un successo??
E  vedere la nostra partita, la nostra squadra del cuore non è come vivere la nostra quotidianità di angosce, problemi, battaglie, vittorie e sconfitte??
Il calcio non è una favola, ma una realtà e quelle voci, quelle interviste, quel filosofeggiare dei nostri allenatori, guru e personaggi a volte mitici, quei moduli, quel modo di stare in campo, più protetto o più offensivo, quel lancio lungo e rischioso o quel passaggio filtrante piuttosto che un semplice tocco rasoterra, non sono solo il senso delle nostre azioni di ogni giorno e della nostra vita quotidiana? 
Sono la nostra crescita, la maturità, il rischio di un progetto o di una avventura sportiva o imprenditoriale, di una brutta storia o di una grande gioia affettiva.
Quei colori che amiamo, quelle magliette che vestiamo, quegli idoli che veneriamo, sono la nostra cultura di vita, sono il senso della nostra vita.
E quando la nostra partita del cuore termina, scende in noi un profondo senso di tristezza perchè è come se la nostra vita finisse con quel fischio, quella partita e quella vita che vorremmo eterna.
Quel gioire e soffrire che vorremmo mai terminassero.
Con coraggio e senso di amore per la vita il nostro calcio per sempre rappresenterà una magica pozione di eternità.