Alcuni protagonisti di questo blog (so per certo di non essere l'unico), che dovrebbe essere una specie di "area di relax", non hanno opinioni condivise dalla redazione, non credo che sia una buona gestione quella che determina che i commenti debbano essere censurati. Sono sempre stato dalla parte di una robusta "censura web" nel caso in cui i commenti contengano insulti, discriminazioni, minacce (e - per dirla tutta - anche clamorosi errori di sintassi ed ortografia, che spesso sono addirittura disturbanti), etc., ma quando si esprime un'opinione diversa da quella della redazione in maniera civile ed urbana, trovo maledettamente fastidioso che qualcuno intervenga e decida che quell'opinione non sarà pubblicata.

Per uscire dal generico ed entrare in un esempio specifico, oggi ho letto un articolo di una firma prestigiosa tra quelle della redazione di CM che ho trovato (mia opinione personale, del tutto confutabile) molto provocatorio; di quel tipo di provocazione che - sempre a mio giudizio - sembra palesemente utilizzata per ottenere un numero più elevato di commenti. E' una "strategia" ormai sdoganata e lungi da me il ritenerla uno scandalo: la sofisticazione dell'introspezione nel personale di ciascuno di noi è giunta a tali profondità che sarebbe come negare lo sviluppo della tecnologia e delle sue applicazioni a quello che viene da alcuni definito "marketing sociale" (?). Quello che trovo, come dicevo, fastidioso è non poter esprimere una voce diversa, ovvero: posso leggere commenti nei quali all'autore dell'articolo vengono riservati epiteti con i quali non oserei mai esprimermi, semplicemente per ragioni di buona educazione, mentre invece se riporto - in maniera del tutto civile - quello che ho scritto sopra, il mio commento viene censurato.

Non voglio insegnare a nessuno come fare il proprio mestiere, né mettere in dubbio che l'esperienza della redazione consigli di evitare di pubblicare ciò che non piace e neppure mi sfiora l'idea di sentirmi frustrato per la mancata pubblicazione del mio commento. Mi permetto però di dare un consiglio. Aprite maggiormente le vostre menti; immagino che l'analisi di ciò che ricevete sia probabilmente eseguita da un software (dubito che sia redditizio pagare qualcuno che fisicamente legga ogni commento) e ritengo che le parole che bloccano automaticamente la pubblicazione, o qualunque sia il sistema utilizzato, debbano essere modificate. Se qualcuno critica i vostri redattori (anche quelli più famosi, che non credo possano essere neppure sfiorati da qualunque commento, visto che ne leggo parecchi di insolenti ed offensivi) sul contenuto o sugli obiettivi degli articoli che vengono scritti, evitate la censura; renderete in questo modo un migliore servizio agli utenti ma, quale risultato migliore per il raggiungimento dei vostri obiettivi, vi potrete rivolgere ad un numero di persone più ampio con conseguente aumento di ciò che volete ottenere: un numero maggiore di click.

Nel mio caso, se andate a rileggere gli articoli che ho scritto sin qui, credo sia chiaro lo stile che voglio tenere e - soprattutto - ciò che cerco attentamente di evitare (ovvero di fare polemica). Mi collego e scrivo quando ne ho voglia, non attendendomi nulla e - come ho scritto all'esordio - immagino che questo articolo non vedrà certo l'accettazione della redazione; purtroppo non ho trovato un'altra strada per comunicare la mia insoddisfazione e l'unico augurio è che - almeno questo - possa leggerlo qualcuno che abbia voglia di una piccola riflessione. Avendo superato il numero di caratteri per evitare una motivazione di non accettazione, non mi dilungo oltre e termino confidando in valori che dovrebbero essere universali (soprattutto su di una piattaforma web).


Caro Wawich,
per dispetto non solo pubblichiamo il tuo intervento, ma gli diamo anche un voto alto!  ;-)
Scherzi a parte: la tua analisi è ben argomentata e hai affrontato la questione col giusto tono. Nella sterminata mole di commenti che - per fortuna - ricevono gli articoli di Calciomercato.com (e sì, vengono moderati prevalentemente "a mano", nessun software può avere ancora la stessa capacità di giudizio di un essere umano!) ce ne sono alcuni magari non proprio offensivi ma che esprimono semplicemente dissenso, anche in maniera dura, con quanto scritto: in genere vengono fatti passare, ma può sempre capitare che qualche moderatore, per essere "più realista del re" come si suol dire o semplicemente per la fretta di passare a quello successivo, li cancelli. Non è sempre facile prendere una decisione in pochi secondi, e ci scusiamo se qualche volta delle critiche aspre ma legittime non sono state pubblicate. Ti assicuriamo però che ciò non deriva da una politica "censoria" decisa a tavolino. Anche perché i nostri editorialisti sanno molto bene come difendersi e non hanno certo bisogno di erigere barriere nei contronti dei lettori...

La Redazione