IA o AI (intelligenza artificiale), si assegna lo scudetto del 2025.

Un vecchio algoritmo, ormai desueto, ha combinato questo incredibile caso per il quale si incontrano proprio all'ultima giornata le due squadre che hanno dominato il campionato e sono a pari punti.

I due PC sistemati sull'apposito tavolo posto nella postazione fino all'anno scorso destinata agli allenatori, hanno deciso la formazione da mandare sul terreno di gioco la cui giustezza è confermata dall'analisi, in qualche centesimo di secondo, di qualche centinaia di diverse categorie di dati, tra i quali segnaliamo - in maniera certamente non esaustiva - quelli che facciamo in tempo a segnalare prima che il video passi alla categoria successiva.

In primis - naturalmente - la cartella clinica di ciascun protagonista, che riporta la data e la durata di tutti gli infortuni della sua carriera ed il numero di giorni dall'ultimo infortunio patito; i valori del sangue utili alla prestazione sportiva (ematocrito e microgrammi di carnetina e creatina presenti), i bioritmi dell'ultima settimana ed un grafico della pressione sanguigna. A seguire, per ciascun ruolo, i dati rappresentativi: numero di parate e gol subiti rispetto ai tiri per i portieri, salvataggi e numero di falli per i difensori, recupero palle ed assist per i centrocampisti, gol e percentuali di realizzazioni per gli attaccanti. Subito dopo vengono visualizzate le statistiche di squadra relative alla percentuale di possesso palla, al numero di passaggi delle ultime partite, ai tiri, ai calci d'angolo etc. Infine, ma non da ultimo, le statistiche estrapolate dalla presenza in campo degli undici che giocheranno e la media ponderata della resa di questi undici rispetto al totale della rosa a disposizione e l'incrocio con quello che si suppone sia l'undici della squadra avversaria.

Con queste premesse non è possibile sbagliare la formazione che andrà in campo e, nel caso, vi sono tablets disponibili, consultati da informatici, che daranno indicazioni a proposito di eventuali interventi a partita in corso.

Comincia la partita.
Dopo un minuto siamo già in grado di elaborare dati (che di solito sono attendibili più o meno come gli exit poll delle elezioni) che consentono ai commentatori televisivi di dare indicazioni in tempo reale per scommettere - sul risultato, immaginiamo, sbagliando: in realtà i dati sono utilizzabili per scommettere su tutto, anche sul numero di passaggi dei cinque minuti successivi. Dopo 20 minuti ancora reti bianche, ma sugli spalti il pubblico è catturato dalla possibilità di inviare tweet a proposito di quale wag influenzi maggiormente le prestazioni (più o meno di tutti i tipi) dei vari giocatori in campo. Verso la mezz'ora primo time out (nuova possibilità istituita per verificare le ultime elaborazioni del microchip di intelligenza artificiale e consultare i tablets presenti a bordo campo - oltre che per qualche "super spot" o similare). Alla ripresa del gioco la squadra di casa aumenta la pressione e tiene l'avversaria nella sua area e con un'azione in grande velocità riesce ad andare in goal.
GOAL grida la folla. L'arbitro convalida ma secondo le nuove regole la squadra avversaria chiede l'intervento del VAR; la revisione dura qualche minuto ed alla fine l'arbitro annulla, ma a questo punto è la squadra di casa che chiede l'intervento del VAR, ma senza successo: il goal rimane annullatto, il risultato rimane zero a zero e si va negli spogliatoi.

Durante l'intervallo, due ex calciatori reduci dal Master in informatica dell'MIT negli USA, hanno la bontà di erudire gli spettatori (sia allo stadio, sia a casa) a proposito di tutti i dati elaborati in tempo reale e relativi a ciò che effettivamente conta nello svolgimento della gara: numero di coperture preventive, di ripartenze, di diagonali e di passaggi nel corso delle uscite dalle aree di rigore nel tentativo di costruire l'azione di attacco (interviene, via tweet, un tele spettatore che chiede: scusate, ma se la palla traversa orizzontalmente il campo in un verso e poi nell'altro e poi ancora in quello di prima, qual è l'efficacia dell'averne possesso? I dottori sorridono sotto i baffi e commentano l'incompetenza del povero spettatore lanciandosi in uno studio di funzione relativo al numero di passaggi: molti tele spettatori inviano tweet di giubilo per questo intervento dei dottori).

La partita riprende.
C'è una sostituzione da parte della squadra di casa: il tabellone dello stadio riporta che a seguito dell'analisi del microchip, il centravanti non è in linea con i dettagli della prestazione ed avendo perso un insolito numero di contrasti con i difensori viene rimpiazzato da un altro attaccante.

La squadra ospite comincia meglio la ripresa, creando diverse occasioni che vengono sventate dal portiere, cosa che dà modo ai commentatori di sciorinare una serie di approfondimenti in cifre che possono essere sfruttati per scommesse specifiche.

Al quindicesimo l'attaccante della squadra ospite ha l'occasione irripetibile per segnare il goal del vantaggio e, quando tutto sembra ormai fatto, IL PALLONE HA UN FALSO RIMBALZO SUL TERRENO DI GIOCO E L'ATTACCANTE TIRA INCREDIBILMENTE FUORI.

Il microchip in panchina chiede immediatamente il minuto di sospensione concesso per il secondo tempo, la tensione si taglia con il coltello: questa ipotesi non è prevista nel sofisticato software di analisi di big data e tutti gli umani intorno al terreno di gioco non sanno che decisioni prendere.

Nel frattempo, con il gioco fermo, il presidente della squadra di casa si intrufola di soppiatto in campo: ha con sé un sacchetto di plastica e con fare indifferente si avvicina alla porta verso la quale la sua squadra sta attaccando. Sfruttando la confusione creata e il procastinarsi della ripresa del gioco, apre velocemente il sacchetto spandendo il suo contenuto, che pare essere una polvere, sul retro della porta, per tutta la sua larghezza. Una telecamera lo inquadra e con opportuno zoom si capisce che la polvere che sta spargendo è in realtà sale da cucina: terminato lo spargimento esce dal campo con estrema discrezione.

Dopo le lunghe consultazioni (e la sostituzione del centravanti che ha sbagliato il goal), la partita riprende.

La squadra di casa sembra essersi rianimata dopo l'interruzione ed ha ora preso in mano le redini del gioco. I commentatori sottolineano che loro l'avevano detto e che bastava solo analizzare con competenza l'evolversi dei dati perché non sfuggisse che la realtà oggettiva favorisse la squadra di casa.

A due minuti dalla fine, su di un calcio d'angolo, la palla calciata in mezzo all'area dal difensore centrale sbatte contro il palo rimbalza sulla tibia di un calciatore della squadra ospite e lentamente, ma inesorabilmente finisce oltre la linea di porta. E' goal per la squadra di casa e questa volta non ci sono interventi meccanici e/o tecnologici che possano modificare l'esito dell'azione.

Pubblico in delirio e commentatori che ribadiscono, BIG DATA non mente: l'avevamo detto noi che sarebbe finita così, l'aggiornamento dei dati era chiaro e nei minuti che mancano sarà possibile scommettere sul numero di passaggi validi attraverso cui la palla è finita in rete e se il marchio del pallone, al momento topico, fosse oppure no leggibile attraverso le riprese televisive.

Come è facile comprendere, il post partita è tutto centrato sul goal sbagliato dal centravanti (certo, la palla è rimbalzata male, ma uno che guadagna certe cifre lo deve prevedere e deve comunque buttarla dentro) e sulla prestazione decisamente insufficiente della squadra arbitrale (bisognerebbe inserire delle sofisticazioni tecnologiche che consentano di controllare ogni fischio dell'arbitro per verificarne la giustezza).

La squadra di casa vince il titolo, i titoli di coda scorrono sull'intervista al presidente; una giornalista giovane e scollacciata (forse la prima che la storia della televisione), chiede: "presidente, la televisione ci ha mostrato il suo intervento intorno alla porta dove la squadra attaccava nel secondo tempo: è fondamentale che ci spieghi i dettagli"... e il presidente "nulla, è che data la mia età un po' avanzata, i miei ricordi ed il fatto che non si riusciva a segnare, mi è venuto in mente che tanti anni fa un tale presidente di nome Rozzi usava spargere del sale intorno alla porta per contrastare fatture e malocchio contrari"...la giornalista "ma nel nostro caso sappiamo che dopo il minuto di sospensione del secondo tempo big data dava per certo che la sua squadra avrebbe prevalso"...il presidente "certo, big data...il sale però..."

Furono le sue ultime parole da presidente.
Nel corso dell'estate successiva la squadra fu acquistata dalla società nr.1 al mondo per le vendite on line, dopo due anni il campionato di calcio come lo conosciamo fu trasformato in eSport, l'intelligenza artificiale rese inutile la professione di commentatore e questo fu il risultato, tra tutti, che fu considerato epocale.
Per la cronaca, una settimana dopo lo svolgimento della partita raccontata tutti gli stadi furono dotati di rilevatori di sale su tutte le componenti aventi accesso allo stadio, con eventuale sequestro per chi ne fosse stato in possesso e relativo DASPO.