Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, ovvero: non avete bisogno di latte in casa, ma almeno troviamo una scusa per stare un po' insieme... questo ritornello mi "ritorna in mente" (e siamo a Morandi contro Battisti) ogni volta che leggo i commenti sulle decisioni arbitrali delle partite.
E anch'io, in fondo, non faccio un esercizio molto diverso: cioé scrivo per passatempo su di un argomento che non è certo una delle mie priorità (come penso non lo sia per chi commenta sugli arbitri) e, per tornare all'incipit, si tratta di una scusa per "quattro chiacchiere" (o quattro digitazioni su di una tastiera), però lasciatemi complottare un po' al contrario perché, lo si evince chiaramente dai suddetti commenti, qui c'è un complotto che si perpetra nel corso di ogni partita di calcio professionistico (aggettivo - forma flessa - sul quale è ovvio che si fa per dire).

Mi diverto a constatare che parrebbe non trattarsi di un complotto unico, bensì un "complotto a diamante", ovvero con innumerevoli sfaccettature: il tifoso di qualunque squadra può certificare che proprio la sua venga sfavorita per compiacere quella che giocava contro ma - si badi bene - solo se la sua squadra ha perso; in caso di vittoria, anche al cospetto di errori arbitrali, si afferma che non è giusto mettere in risalto gli errori, perché in fondo tutti possono sbagliare. La sofisticazione dei commenti è tutt'altro che superficiale, tanto che si sostiene che in un incontro tra la squadra A e la squadra B uno o più giocatori vengono ammoniti - se in diffida - perché in questo modo saranno assenti dalla partita con la squadra C della domenica successiva... Cribbio... esclamerei mutuando un'espressione da SB e vergognandomi di non aver considerato che anche in un complotto sono piccoli dettagli a fare grandi differenze.

Ho provato a pormi la più logica (a mio avviso) delle domande: ma se questo è il panorama, se cioè tutto è già deciso da un eventuale "Soros" del pallone (mi tremano i polsi ad averlo evocato), qual è il senso di prestare la propria attenzione agli eventi? Ovvero: devo spendere soldi per biglietti/ tessere allo stadio, contributo agli sceicchi per arrivarci (allo stadio), abbonamenti a varie Pay Tv e/o rischi di connessione a streaming pirata, costi di varie pizze e birre etc. per poi constatare che era tutto già stato deciso e che la mia squadra è stata penalizzata proprio nel momento in cui stava per risolvere la partita a suo favore e che certo, il mio attaccante ha sbagliato un goal a porta vuota, anche se guadagna una cifra, il mio portiere ha preso un goal da principiante e l'allenatore ha ovviamente sbagliato tutti i cambi, ma ci può stare: inammissibili sono i macroscopici errori della squadra arbitrale che ha deciso il destino della partita perché - si sa - era tutto premeditato ed il vero "sport" che ci diverte e ci fornisce relax è che ora abbiamo la possibilità di dirlo chiaro ed in prima persona attraverso tutti gli spazi a disposizione sul web per i commenti.

Ma complotto per complotto, chissà se qualcuno ha riflettutto sul fatto che anche questo aspetto (i commenti web) faccia parte del complotto stesso, lasciando a chi opera sulle piattaforme il compito di provocare per costruire un "campo da gioco" pressoché infinito sul quale tutti ci misuriamo e che aumenta gli accessi ai siti stessi.

Nel malagurato caso in cui l'eventuale lettore stia inarcando il sopracciglio più di Carletto, stimolato a qualche riflessione, suggerisco di considerare che quelli come me comprendono a fatica; intanto perché di una generazione che lentamente sta andando a spegnersi e poi perché comparano tutto con il passato che, come sappiamo, è una specie di funzione inversa per x tendente a zero.

Pensate che assurdità se tutti guardassero le partite con la convinzione che, essendo il calcio praticato dal genere umano, gli errori facciano parte del gioco e che non c'è nessuna attività svolta da chi appartiene al genere umano che ne sia esente (dagli errori), tantomeno il vostro "scriba" (cit).

Osvaldo Soriano, uno scrittore argentino innamorato del pallone, scrisse che non poteva staccarsi dal calcio per le emozioni che provava durante una partita e che, al termine della stessa, il pensiero dominante che l'assaliva era l'attesa per quella successiva; dunque l'emozione al centro dell'attacco, direi che non si poteva dire meglio. Non è certo emozione l'ipotesi del complotto, è piuttosto il contrario, un "rimestare" con la dietrologia attraverso delle intenzioni nascoste che ciascuno vede negli altri.

Non voglio certo nascondere fatti evidenti: il calcio è finito... nel pallone per via del denaro e chi accumula denaro finisce per desiderare potere (e questo riguarda qualunque aspetto della nostra società) e il potere facilmente genera l'idea di complotti e, insieme ad essi, la voglia di creare degli schieramenti che senza sforzarsi di farsi un'idea propria preferiscono definirsi - pro o contro - acriticamente.

Eppure... eppure ancora possiamo provare ad immaginare... la partita ha inizio davanti ad 80mila persone entusiaste. Ci sono occasioni sbagliate da entrambe le squadre, poi un goal bellissimo del centravanti. Il ritmo è alto e le occasioni si susseguono; l'arbitro assegna un calcio di rigore non accorgendosi di un fallo precedente, errore clamoroso...il rigore viene trasformato e non c'è tempo per proteste perché le fasi del gioco sono quasi convulse. A metà del secondo tempo fischi del pubblico di casa per una sostituzione del locale idolo che ai più era sembrato fino a quel momento il migliore.
A pochi minuti dalla fine il famoso centravanti, che era stato precedentemente infallibile, non riesce a centrare la porta per uno strano rimbalzo del pallone sul terreno di gioco. Poco dopo triplice fischio e fine della partita. I tifosi lasciano lo stadio in parte delusi in parte felici e c'è chi già chiede quale sarà il prossimo incontro per prepararsi alla festa...