Menti semplici ce ne sono sempre meno. Si sono sofisticate grazie a questo mezzo che anch'io sto utilizzando (anch'io non mente semplice, evidentemente). Sempre più spesso mi capita di chiedermi quando è successo: quando siamo tutti diventati così, quando improvvisamente, da persone mediamente coscienti di essere ignoranti, ovvero che c'erano molteplici aspetti del mondo dei quali ci mancavano informazioni, siamo improvvisamente diventati tutti onniscienti, tanto da poter dire la nostra su qualunque argomento. Vaccinazione obbligatoria? Conosciamo la medicina. Immigrazione? Sappiamo chi ci guadagna, chi ci specula e cosa c'è dietro. Coronavirus? Chiediamo in farmacia mascherina ed antibiotico: ma l'antibiotico uccide i batteri, non funziona contro i virus... ma lei che ne sa, ho letto su Internet che va bene come prevenzione... e si potrebbe allungare la lista degli esempi per ore.

Sappiamo tutto: quello che è nelle maglie della "rete" e quello che ci sta dietro, nei meandri della dietrologia che la rete alimenta. Diventando noioso, non posso non ricordare il libro di Dave Eggers "The circle", una descrizione agghiacciante del funzionamento dei social e dell'annullamento della privacy e, visti gli sviluppi, non si può dire che avesse esagerato.

Se questo concetto vale per argomenti delicati e complessi, figuriamoci cosa può succedere se l'argomento di cui si parla è il calcio.

Basta guardarsi intorno, senza uscire dalla scatola che ci contiene...

...Era una notte buia e tempestosa (cit.Snoopy romanziere) quella nella quale il comitato dei potenti decise che il momento era giunto. Quella notte del 2006 le decisioni portarono sconquasso, ma la programmazione fu gestita quasi alla perfezione. Quali furono gli eventi salienti: la squadra da tutti ritenuta truffaldina da retrocedere, con una prima ipotesi di molte categorie, ma alla fine di una sola: altre squadre meno in vista penalizzate più o meno gravemente (inclusa quella di proprietà del presidente del consiglio, che vedeva così un inizio della riduzione del suo potere); per contro, la squadra con l'immagine meno compromessa sarebbe diventata quella vincente. Quale "summa" di queste decisioni, un incontro con il comitato dei potenti internazionale per negoziare la vittoria della nazionale ai mondiali per dare un'accelerata alla pace, alla quiete dopo la tempesta.

Le settimane precedenti a quella notte furono frenetiche ed impegnative per il comitato dei potenti. Fu chiaro sin dall'inizio quale direzione prendere, ma le strade per arrivarci somigliavano più ad un dedalo di viuzze di una Cashbah che ad autostrade. L'idea geniale fu che le decisioni avrebbero dovuto influenzare gli eventi del calcio italico per almeno vent'anni, che a fronte dell'accettazione delle pene ci potessero essere - in contropartita - delle concessioni di elevatissimo livello e, principalmente, che questi eventi rimanessero indelebili nell'immaginario dei tifosi con i seguenti obiettivi: da un lato, "soffiare sul fuoco" della passione con accuse reciproche infinite utili ad evitare qualunque sospetto che tutto fosse combinato sin nei dettagli; dall'altro che la passione (sempre lei) generasse nuovo business derivante dall'intervento diretto ed in prima persona del tifoso, attraverso l'espressione di qualunque moto di collera in appositi luoghi virtuali che sarebbero stati creati alla bisogna e - madre di tutte le sofistificazioni - prevedere una nuova edizione della disputa, con effetti ben più disastrosi di quelli che si stavano definendo in tempi e modi sui quali lavorare da subito (10 anni? 20 anni?).

I dignitari del comitato dei potenti lavorarono incessantemente per costruire un solido castello: accuse infamanti per la condannata e di peso specifico rilevante per le compartecipanti. Per la vittoriosa una prima fase immacolata, seguita solo successivamente - ed a decisioni confermate - da solidi sospetti di aver partecipato al banchetto come le altre; con garanzie legali sufficienti a tenerla fuori da condanne ma non dal risentimento delle condannate.

La condannata accetta la sofferenza immane della retrocessione, accettano le altre condannate, accetta la vittoriosa.

La contropartita richiesta è di carattere sportivo (una serie consecutiva di vittorie nazionali mai accaduta prima) e di carattere economico che possa bilanciare le perdite date dalla retrocessione; l'accordo economico viene infine trovato con la concessione del terreno per la costruzione dello stadio che verrà ceduto alla condannata a prezzi simbolici.

La vittoriosa ottiene titoli postumi (persino tifosi della vittoriosa stessa tentano di opporsi a questo, ritenuto a ragione uno scempio) e futuri che si protrarranno sino al momento nel quale la condannata sarà in grado di cominciare il dominio che è stato concordato.

Per la squadra del presidente viene previsto un risarcimento inferiore e da prevedersi più avanti (di tipo sportivo), per le altre solo la possibilità di vantaggi economici dati da sanatorie e riduzioni di debiti con lo Stato e dalla possibilità di plus valenze relative al mercato. Quale chiusura del cerchio ed a beneficio di tutti gli "attori" della compagnia, la vittoria dell'Italia ai mondiali avrà quell'effetto di "collante nazionale" che consentirà di raccogliere tutti intorno alla passione e procedere ad un minimo sindacale di "perdono" che consentirà di ricominciare da capo (ma senza sedare - anzi alimentando - le polemiche tra condannati e vincenti attraverso le tortuose ed infinite viuzze trovate dai dignitari del comitato dei potenti).


E si ricomincia... ma dal 2006 ai giorni nostri esplode tra le mani dei "nostri" il fenomeno social.
Bene o male, tutti i tasselli dele compensazioni concordate vanno al loro posto, ma i social consentono a tutti - proprio tutti - di partecipare agli aspetti polemici. La bolla si gonfia continuamente, favorita anche dal cambiamento con il quale gli appassionati seguono il calcio: parte della passione stessa  muta - grazie alle teorie della rete -  in certezza sulla conoscenza di come sono andati veramente i fatti con conseguente richiesta di "vendette" da tutte le parti.

Poi... la bolla esplode.

Febbraio 2020: voci dal web parlano di un accordo tra società sulla gestione degli eventi del 2006. I commenti dei tifosi sul web ipotizzano spedizioni punitive nei confronti delle sedi delle squadre. Si impennano le scommesse su di una vincente dello scudetto alternativa.

Marzo 2020: rivelazioni relative a diversi acquisti e vendite di giocatori ed a commissioni pagate in nero mettono in difficoltà diverse società, accusate anche di comportamento antisportivo in campo in occasione di specifiche partite (riprese televisive verrebbero utilizzate a sostegno di queste accuse). I tifosi commentano che è tutto un complotto. Quelli delle squadre minori accusano le maggiori di volerle affossare; viceversa, quelle delle maggiori accusano quelle delle minori di voler accusare per trarne eventuali vantaggi di classifica. Il business delle scommesse incrementa sui risultati a sorpresa.

Aprile 2020: vengono pubblicate immagini di arbitri a colloquio con dirigenti di squadre di prima classifica; si fa presente che sono video "fake", costruiti con spezzoni montati ad arte. Gli arbitri vengono sospesi cautelativamente e le partite di campionato affidate ad arbitri di altri paesi tenuti fermi in albergo nella settimana precedente la partita. I commenti web dei tifosi ribollono di tesi sofisticate e filosofiche: è tutto un magna magna. Cresce il business delle scommesse che ha introdotto quote sulle designazioni arbitrali.

Maggio 2020: dal web risaltano conversazioni rubate a vari top players del campionato. Si parla di accordi presi da mesi con clubs di altri paesi, di accuse a compagni di squadra ed allenatori per prestazioni non di livello legate a motivazioni introspettive e puramente morali: giochiamo per i soldi e qui sembra che sia meglio non esporci (da qui risultati di partite inficiati da cattive prestazioni dei protagonisti). Gli animi dei tifosi sono esacerbati, i siti web dei media ribollo di insulti ormai contro tutti e si chiede giustizia sommaria (non è ben chiaro in quale direzione). Il business delle scommesse trae vantaggi inserendo quote sui voti in pagella dei top players.

Giugno 2020: al termine della stagione, tutti gli eventi vengono acquisiti dalla giustizia sportiva che comincia un'indagine approfondita per determinare eventuali turbative dei risultati sportivi e conseguenti idonei provvedimenti.

Il comitato dei potenti torna a riunirsi, alcuni dei protagonisti della riunione sono gli stessi di quella di 14 anni prima, altri sono nuovi e provenienti da altri paesi. Dunque, quello che avevamo concordato si è puntualmente realizzato, siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, ma dobbiamo guardare avanti. Avremmo sperato di tirare fino al 2022 e sfruttare i mondiali, ma la situazione ci è sfuggita di mano per via di questi dannati "social" e dobbiamo intervenire. La drammaticità degli eventi e la reazione dei consumatori (appassionati viene ritenuto termine desueto, si analizzano i KPI per rendere il prodotto in linea con le attese dei consumatori) è stata veemente; urge un evento epocale per riacquistare credibilità ed ampliare il mercato al quale dovremo rivolgerci. Tutte le squadre con il minimo sospetto tra quelli venuti alla luce negli ultimi mesi dovranno essere retrocesse, i dignitari si occuperanno di reperire le prove necessarie, il danno economico non sarà questa volta risarcito, per quello sportivo se ne riparlerà tra un paio d'anni. Punteremo sui ritorni pubblicitari e di marketing riferiti alla vendita dei dati dei tifosi alle multinazionali per rientrare dal calo del business, incrementando le occasioni nelle quali il singolo potrà esprimere la sua voce, meglio se sostenendo che è stato tutto un complotto pre ordinato nei confronti della sua squadra (i media, come sempre, ci aiuteranno nell'indirizzare l'opinione dei tifosi in questo senso) Prossimo momento di verifica: 2023 (dobbiamo stare più corti, gli strumenti cambiano troppo in fretta e si fanno sempre più sofisticati). Per il momento squadra campione: Verona (che ci fa bene anche per la sicurezza della nazione).

Giugno 2020: l'Italia vince i campionati europei (i mondiali, purtroppo, non sono in programma).