Essenzialmente preferisco scrivere un po’ di tutto, e anche questo articolo non si focalizzerà su quello che sarà la nuova Inter, dove aspetterò la fine del mercato, e darò i miei primi giudizi durante la tournee americana. Non mi sono vestito di nero per l’occasione della rescissione di Conte, e non intendo affliggermi per l’addio “dell’Artista leccese”, anche  se scusate per il sostantivo sarcastico, ma credo che sarebbe stato ora per lui un “Capolavoro” riconfermarsi, dopo che la Serie A quest’anno sarà molto più agguerrita, invece di “Svignarsela! Bisogna svignarsela!”, come pronunciò Tolstoj.

Oggi, egregi lettori, non discuterò del mondo Inter, ma vorrei prudentemente mettere il naso in casa Juve, dove non sarò troppo invadente, anzi, cercherò di svestirmi nei panni dell’interista seccante, dando la mia opinione sul fattore Cristiano alla Juve, che si vocifera in questi giorni compromesso, tra La Vecchia Signora e il fuoriclasse portoghese. Premetto, che il mio articolo non è a scopo lucrativo al fine di raccogliere facili consensi, perché non sono minimamente interessato al riguardo, perciò ora, godetevi l’articolo (lo spero), e fate una buona lettura.

Se avessi la possibilità di inserire un podcast su quest’articolo, vi avrei fatto sentire un messaggio vocale che lasciai a un mio caro amico juventino di nome Giovanni, dove dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, gli dissi con testuali parole: “Complimenti Giovanni! non me lo sarei mai aspettato, ma ricordati, lui sarà l’investimento più fallimentare della vostra storia”. Non è il caso di addossarmi aggettivi sarcastici come: “Ecco a voi il nuovo Nostradamus!”, perché quando si parla d’investimento, ci si riferisce in un impiego di qualsiasi somma su beni potenzialmente durevoli, nella speranza di quest’ultimo, di un futuro aumento del proprio capitale. Ora, cari lettori, non era poi così complicato realizzare che l’investimento in questione, non avrebbe potuto beneficiare il futuro capitale, dato che quando arrivò il portoghese, il passaporto dichiarava 33 anni compiuti, quindi, a causa di quest’ultimo fattore, si sa, più si va avanti con l’età, più il valore del mercato è soggetto ad abbassarsi. Credo, almeno spero, che sul fattore capitale siamo tutti d’accordo, essendo che il valore attuale di CR7 è di 59.40 milioni di euro, quindi in questo caso, non è aumentato ma diminuito, dato che il suo prezzo d’acquisto è stato di 117 milioni di euro , dove 100 milioni per il prezzo del cartellino, 5milioni riguardo il Fifa solidarity payment (visitate il sito Fifa per maggiori informazioni), e 12 milioni al suo agente Jorge Mendes (fonte report ufficiale della FC Juventus). I dati appena riportati, non sono dati qualunque, ma informazioni di KPMG Football Benchmark (vi riconsiglio di visitare il sito, uno dei siti più attendibili riguardo l’industria calcistica in questo caso assieme a Deliotte).
Ritornando sull’investimento, possiamo calcolare in base alle fonti a noi disponibili, che la perdita di capitale della Juventus, dal 2018 ad oggi, ammonta del -69.03%, se dovessimo calcolare solo la proporzione tra investimento, e il valore di quest’ultimo ad oggi. Ai calcoli sopra citati, ho escluso lo stipendio al giocatore di circa 500mila euro a settimana, cioè circa più di 30 milioni l’anno per 4 anni , che pesa il 40% del totale degli ingaggi sulle casse della Juventus (fonte Independent.co.uk), dove è un'aggravate al costo originario d'acquisto.

Qualcuno sicuramente si starà chiedendo: “Come? E le milioni di magliette vendute non vengono calcolate?”. Per l’analisi critica che si sta cercando di applicare su quest’articolo, non potevo non considerare questo importante fattore, ma anche su questo elemento, possiamo trovare delle risposte, o per lo meno, in base alle mie ricerche (fonti credibili), ho cercato di dare le mie personali conclusioni.

Sul sito dell’Independent, importante testata giornalistica inglese, è stato intervistato Jake Cohen, avvocato sportivo, che ha seguito personalmente importanti trasferimenti di “high profile”, dove dichiara che il costo di un trasferimento non può mai essere pagato dalla vendita delle magliette  (neanche minimamente). Inoltre, dichiara, che gli accordi sui kit non sono accordi di sponsorizzazione tradizionali, ma sono accordi di licenza, che consentono ai produttori di kit di utilizzare il marchio del club per vendere abbigliamento di marca. Infatti, se prendiamo l’esempio del Manchester United, i “Red Evils”, ricevono tutt’oggi, una cifra record di 75 milioni di sterline da Adidas, dove quest’ultimo, però, per ogni maglietta venduta, incassa circa l’ 80% delle vendite. In questo caso, per  quanto riguarda la Juventus, dopo l’arrivo di CR7, nelle 24 ore, sono state vendute circa 60 milioni di dollari in magliette (fonte Forbes), facendo registrare uno straordinario risultato in termini di vendite, ma in questo caso, il profitto generato delle vendite, non può essere considerato al 100%, dato che più della metà del ricavato è finito nelle casse di Adidas. Quindi cari lettori, è vero che la Juventus ha “strappato” un accordo da record in Serie A con il colosso tedesco di circa 464 milioni di euro in 10 anni, ma è assolutamente un fattore da non sottovalutare che su ogni maglia venduta dai bianconeri, più della metà del profitto finisce al fornitore. 

Vorrei concludere dicendo, che lascio a voi fare le vostre riflessioni, ma il fattore numerico non può essere non considerato in questo caso. Per quanto riguarda il mio personale parere, l’acquisto del portoghese è stato il più importante della storia bianconera, ma l’investimento meno proficuo in assoluto. Inoltre, vorrei dare una mia opinione senza dare troppo riferimento ai dati, ma soffermarmi sull’acquisto sbagliato che si è rivelato in termini umani. Quando parliamo di investimenti su persone, calciatori in questo caso, dev’esserci una proporzione tra capitale investito, e in quanto capitale, ricambiare la fiducia di chi investe, dove CR7, sembra a mio parere, di non averlo ancora immagazzinato questo importate concetto. Credo inoltre, che quest’ultimo, abbia basato la sua vita prevalentemente sui numeri, facendo tacere il buon senso (ecco perché considero l’investimento doppiamente non proficuo). Da sportivo e non da interista, credo che la Juventus non è un semplice club calcistico, ma un’istituzione, dove da interista, ho sempre visto nella squadra odiata (sportivamente) e rivale, l’istituzione della lega italiana, e non mi riferisco a Calciopoli (credo che la Juventus abbia pagato per questo, e non voglio aprire dibattiti. In fondo c’è un motivo per cui l’abbiamo vista trionfare 9 anni dopo le macerie della B). Non è questione di raccogliere consensi dai rivali per aumentare i like, ci mancherebbe! Ma è la crudele realtà per noi interisti e non!
Ritornando a Ronaldo, quest’ultimo, avrebbe potuto e dovuto dare qualcosa di diverso. I goal sono solo numeri che si accavallano uno con l’altro, perché sono i valori umani che un campione come lui che avrebbe dovuto trasmettere, e invece, in casa Juve ha portato con se, il concetto della diversità (io ho fatto 800 goal in carriera, giocate voi per me, e io faccio i gol), un concetto che non ha mai rispecchiato “La Vecchia Signora” in passato. Mi viene in mente Del Piero, uno dei più grandi capitani,  e vincenti con la maglia della Juventus, l’ uomo che ha messo d’accordo qualsiasi tifoseria, che fa le valige quando quest’ultima non ne ha più avuto il bisogno, perché in fondo, la Juve è questa, l’ Istituzione assoluta. Perciò CR7, sai cosa vuol dire giocare per un’istituzione? No, e l’abbiamo visto (almeno quello che io ho visto), perché giocare per qualcuno, significa lavorare per qualcuno, e non per se stessi, altrimenti si rischia di entrare in situazioni irreversibili, cioè quelli che non ti hanno più permesso di vincere un pallone d’oro e una Champions, ed essere considerato in fine (a mio parere) l’Investimento più fallimentare della storia nel nostro calcio.