Sia l’articolo riguardo l’addio di Conte, che la situazione attuale del presidente nerazzurro sulla gestione del club, erano intenti a dare un’opinione puramente soggettiva del caso. La lunga intervista di Steven Zhang, ha finalmente sciolto qualsiasi dubbio sulla reale strategia che adotterà il club nel prossimo futuro. A mio parere credo che sia stata un’intervista costruttiva, dove il presidente ha anche colto l’occasione di ringraziare nuovamente Antonio Conte per il suo operato per la vittoria del 19esimo titolo. Ovviamente le dichiarazioni hanno dato vita a dibattiti da una parte e dall’altra, dove alcuni sostenitori nerazzurri hanno provato disappunto su questo inaspettato dietrofront, altri, sono stati più comprensibili riguardo lo stato finanziario del club, che ha subito in questo caso un’involuzione a causa della pandemia.
In questo nuovo articolo, si cercherà di analizzare attraverso fonti credibili, gli impatti negativi del Covid-19 sul calcio globale, che ha innescato una serie di fattori  che hanno indotto i vari clubs europei e non, a cambiare le proprie strategie di sviluppo. E’ molto importante fornire al lettore dati reali, affinché quest’ultimo possa avere una realtà più chiara delle circostanze, migliorando la qualità di critica verso tutto quello che riguarda il mondo Inter e non solo.

Sbirciando su alcuni dati di Deloitte (per chi non lo sapesse, Deloitte è un azienda che fornisce servizi di audit, consulenza, consulenza finanziaria, consulenza sui rischi, fiscali e legali con circa 312.000 professionisti in tutto il mondo),  ha estimato che i club calcistici che rientrano nella top 20, potrebbero perdere entrate per oltre 2 miliardi di euro entro la fine della stagione 2020/21 a causa del COVID-19. Per andare nel dettaglio, i 20 top club con i ricavi più alti, nella stagione attuale, hanno generato introiti, pari a una cifra di 8.2 miliardi di euro, dove rispetto all’anno precedente, i ricavi sono scesi del 12%, a differenza degli originari 9.3 miliardi di euro del 2019/20. Sicuramente vi state chiedendo: “ Da cosa è realmente dipeso il crollo dei ricavi?”. Per essere ancora più chiari circa 937 milioni di euro (il 23%), a causa del calo dei ricavi radiotelevisivi, e non solo, si registra inoltre, un calo di 257 milioni di euro (il 17%) degli incassi al botteghino, in quanto le partite sono state prima rinviate, poi annullate o riprese a porte chiuse, e quindi irrecuperabili. Nella top 20 possiamo trovare il Biscione al 14esimo posto con un netto utile di ormai 291 milioni di euro a causa dei fattori appena menzionati sopra. Il punto cari lettori, non sono i dati nello specifico, perché è ormai oggettivo il problema economico che accomuna ormai l’intera industria calcistica, ma la critica a volte troppo superficiale che spesso naviga anche su questa testata giornalistica, e non solo. Quando si discute del prestito recente di Oaktree, che ha dato finalmente respiro alle casse nerazzurre, si fa spesso critica alla gestione poco efficiente della società per la ragione del finanziamento, quando in realtà non è proprio così. I dati menzionati sopra, non sono comuni dati, perché parliamo di risorse che vengono usate nella maggior parte dei casi per scopi accademici. Credo inoltre, che anche se in una versione macro del contesto, spero che abbiano fornito un quadro generale della situazione globale del calcio attuale, che è a dir poco preoccupante.

Facendo ricerche più approfondite, sono venuto a conoscenza che anche il Manchester United, il club più ricco in Inghilterra, con un revenue pari a 643 milioni di euro (post-Covid), ha subito una significante involuzione da quando è iniziata la pandemia. Il club gestito dai fratelli Glazer, non vive di un buon momento, dove anche il club più ricco della Premier, è dovuto ricorrere a un prestito di 60 milioni di sterline per coprire un debito netto in crescita di 455,5 milioni a causa del lockdown (fonte di Bloomberg). Ho deciso di usare l'esempio dei "Red Evils", perche' anche un colosso di quelle dimensioni, (4° club piu' prestigioso al mondo, fonte KPMG Football Benchmark) ha dovuto necessariamente ridimensionarsi per far quadrare i conti. Ovviamente vi starete chiedendo: “ Come mai loro spendono e noi no?”. Semplice, perché oltre al fattore ricavo, dove in questo caso è nettamente piu' del doppio del club di via Liberazione, i ricavi televisivi della Premier sono di gran lunga superiori alla Serie A. Pensate che nell’ industria sportiva globale, riguardo agli introiti dei diritti televisivi, la massima competizione Inglese, è solo seconda dietro all’ NFL! (fonte di Statista.com), quindi il problema non può solo focalizzarsi sul finanziamento di Oaktree, "causato da un' ipotetica malagestione del club per coprire parte dei debiti", ma del prodotto della Serie A che non permette alle aziende di crescere, costringendo i club, in questo caso l’Inter, ad adottare tali procedure, per aumentare il capitale da reinvestire nelle varie operazioni(ecco uno dei motivi dell’idea di creare una Super League, e non era una mossa solo contro la UEFA).

In conclusione, credo che prima di fare un’analisi critica su come può essere gestito un club, bisogna fare una diagnosi più specifica delle derivanti che caratterizzano la crisi di un’azienda. Quando Suning ha prelevato le quote dell’Inter, il debito era già abbastanza consistente, causato da una gestione sbagliata durante l’era Moratti, dato da non sottovalutare per gli orfani del presidente più vincente della storia del club (che ci ha fatto gioire sì, ma che sono costate a caro prezzo nel lungo termine). Come già menzionato sul mio precedente articolo, che si poneva la domanda se fosse stato il caso di credere a Steven Zhang, io credo che un dirigente della sua caratura, dev’essere non criticato, ma rispettato, perché durante il pre-pandemia ha valorizzato il club, alzando e non di poco l’asticella del brand, mirando su investimenti specifici come il centro sportivo, la nuova sede del club e l’implemento di Inter Media House che ha ottimizzato ulteriormente la popolarità del brand, migliorando anche l’esperienza interattiva di ogni singolo tifoso, roba non da poco, dove avremo tempo di parlarne nel prossimo futuro (per non dimenticare gli ingaggi monstre). Vorrei aggiungere inoltre, che ogni tifoso debba avere il dovere di non documentarsi solo tramite i giornali sportivi cartacei e non, ma anche su siti che danno la possibilità di documentarsi su fattori specifici come quelli appena riportati sopra.
Un consiglio, date un occhiata a KPMG Football Benchmark (per chi non lo sapesse, KPMG è una piattaforma interattiva che fornisce una comprensione e un'analisi più approfondita del business del calcio, dove vi consiglio di visitarla). In fine, cari lettori, credete ancora nella favola della cattiva gestione? Io no da un bel pezzo, e voi?