L’Audace Cerignola ha coronato il sogno di una vita sportiva: promozione in serie C, dopo ben 82 anni dall’ultima volta! 

Grazie Ragazzi!
Grazie Mr. Bitetto!
Grazie Presidente Grieco!

Quanti ricordi “risvegliati” tra gli spalti delle gradinate dello Stadio, “Domenico Monterisi” di Cerignola.
Per i ragazzi della mia generazione, quella struttura aveva un valore emozionale “immenso”. Rappresentava il “sogno”, quello di giocare a calcio con la mitica casacca gialloblu del Cerignola e magari con il tempo, attrarre l’interesse di società blasonate come la Juventus, Milan e Inter!  

La notizia della storica promozione in serie C mi riempie di orgoglio, riportandomi negli anni ‘80 quando con mio padre e miei fratelli andavamo allo stadio per tifare la mitica squadra dai colori gialloblu!

Inizia il viaggio nella memoria:
Premessa: ieri come oggi, per tutti i cerignolani la domenica è sacra!

Lo era anche per me quando, prima della partita, tutta la famiglia pranzava con i nonni "ospiti d’onore";

Negli anni ’80, i nonni non erano un peso per le famiglie bensì una risorsa contesa gelosamente con tutta la parentela!

Accettare l’invito alla domenica aveva un significato profondo per mio padre: nella sua psiche, i suoi genitori lo avevano preferito ai  fratelli e alle sorelle. In realtà era solo una dolce illusione, perché i genitori cerignolani amavano tutti i figli, indistintamente!  

Mia madre occupava l’intera mattinata a cucinare! La sua non era una professione riconosciuta dallo stato, di più una missione: quella di rendere felici le papille gustative dei commensali!

Dovete sapere che il pranzo domenicale per un cerignolano deve essere celebrato con un tripudio di leccornie: melanzane grigliate, pomodori secchi sott’olio, peperonata, carciofi sott’olio, olive la Bella di Cerignola e i famosissimi taralli cerignolani che vanno a ruba tra i polentoni.

<<Oronzo se scendi in Puglia, portami i taralli del Covo!>>, quante volte ho dovuto cedere alle “voglie” gastronomiche dei miei colleghi settentrionali consapevole che quel gesto di cortesia in Estate, sarebbe diventato per loro un rituale.

A Cerignola, per il dolce ce solo l’imbarazzo della scelta: Lorusso, il Bar Stella e il Bar Roma sono tutte valide alternative! Dipende dai gusti e dalle mode del momento! Certifico un altissimo livello di pasticceria artigianale, con la ricotta a fare da protagonista!

Un ottimo pranzo cerignolano deve essere completo. Per fare in modo che lo sia, il capo famiglia deve recarsi presso una delle tante bancarelle di strada di Cerignola per comprare la frutta secca.

<<Quant vu’ per nu chele de nocciolen?>>, chiedeva mio padre al venditore di strada!

<<Pinucc, dam mel ler!>>, rispondeva il venditore!

Un buon ragù cerignolano deve essere cucinato a fuoco lento e con una cottura lunga; (minimo 6 ore, a fuoco lento).

Orecchiette pugliesi fatte in casa con ragù al sugo di costolette di maiale e brasciole pugliesi. Ricordo che il profumo del ragù penetrava in cucina, per poi conquistare facilmente tutte le altre camere della casa che si arrendevano senza lottare;

La procedura cerignolana indica che un buon ragù deve profumare oltre i confini della tua abitazione, per le scale di tutto il condominio e possibilmente in strada;

Mio padre ritornando a casa dopo il passeggio, esclamava fiero: “il profumo si sente fin dal pianerottolo!”;

Mia madre 3 - tutti gli altri 0! Quella esclamazione, era il riconoscimento del suo duro lavoro!

Alla fine del pranzo non c’era nemmeno il tempo di digerire che iniziavano i frenetici preparativi per andare allo stadio! Di rito, io e i miei fratelli indossavamo il cappellino e la sciarpa con i mitici colori gialloblu del Cerignola! Essendo tre maschietti, eravamo molto folcloristici.

Mio padre era vestito come sempre, pantaloni di velluto e maglione a dolce vita!

Durante il viaggio verso lo Stadio, il tempo sufficiente a rivivere i luoghi e i posti che avevano visto nascere Giuseppe Di Vittorio, noto sindacalista, politico e antifascista italiano.
Come non restare sorpresi dalla maestosità della Cattedrale di San Pietro Apostolo, anche conosciuta come Duomo Tonti, visibile nelle giornate limpide persino da Manfredonia!

È molto semplice perdersi tra le vie della Terra Vecchia, con le case a piano terra di mattone di colore bianco. Non puoi non restare sorpreso ad ammirare Il Piano delle Fosse del grano che con le sue oltre 600 fosse, rappresenta l'ultimo esempio di una modalità di conservazione del grano tipica della Capitanata.

Non ce mai tempo per ammirare a pieno la storia della città; 

Siamo arrivati! 

Si aprono i cancelli dello stadio “Domenico Monterisi”.

Dalle gradinate, una sciarpata di colori gialloblu accoglie la squadra!

I ricordi nostalgici affievoliscono tra i canti a squarciagola dei tifosi.

Oggi è il futuro: Il Cerignola dopo 82 anni è in SERIE C! 

Mr. Oronzo Canà