Seguite il denaro. Molti di voi ricorderanno un bel film del 1976 – Tutti gli uomini del presidente – la trama ruotava intorno alla vicenda del Watergate, una losca storia che coinvolgeva i piani alti, con Nixon in testa, della Casa Bianca.
C’è in questo film la scena del garage, al buio, dove uno dei giornalisti (l’attore era Robert Redford) parla con una ‘gola profonda’ dei Servizi. Il cronista insiste per avere un appiglio concreto per proseguire l’inchiesta. La ‘gola profonda’ dei servizi gli sussurra: “seguite il denaro”.

Ripensare a questa frase “seguite il denaro” mi ha fatto venire in mente le difficili vicende societarie del Milan. Certo, nulla di paragonabile alla torbida vicenda del Watergate, per carità. Ma seguire il denaro, nella vicenda del Milan, probabilmente avrebbe un suo senso per forse arrivare a capirci qualcosa.
Le tappe sono state: Berlusconi vende a uno strano personaggio, strano quanto squattrinato, che s’indebita con il fondo d’investimento Elliott. Elliott è un hedge fund, o fondo avvoltoio, la definizione è della stampa anglosassone, una tipologia di fondo che investe nei debiti di sofferenza. In buona sostanza, Elliot presta 303 milioni al signor Li Yonghong che così può rilevare il Milan dalla Fininvest. Il misterioso Mr.Yonghong non onora il debito e nell’estate del 2018 Elliott annuncia l’acquisizione del Milan, o meglio il controllo del Milan attraverso la società Rossoneri Sport Investment Lux guidata come sapete da Ivan Gazidis.
In questa società il fondo statunitense ha versato 50 milioni di capitale e nel settembre del 2018 ha eliminato i debiti del club rossonero, pari a 120 milioni di euro. Si è trattato in pratica del rimborso di due obbligazioni.
Le strade di Elliott e di Berlusconi si erano già incrociate nel marzo del 2018, tre mesi prima dell’acquisizione del Milan da parte del fondo americano. Elliott era entrato con il 9%, in Telecom che è posseduta dalla Vivendi, gruppo francese guidato da Vincent Bollorè. A Singer non vanno bene i criteri seguiti per la governance di Telecom e contesta apertamente anche il conflitto di interessi per lo scontro con la Mediaset di Silvio Berlusconi su Premium.
Ora, la natura di un fondo come quello di Elliott non ha la vocazione ad investire nelle squadre di calcio. Non sono asset attrattivi, insomma ci vuole qualcosa che le renda attraenti, appetibili, qualcosa come la proprietà di uno stadio, o meglio la comproprietà di uno stadio in questo caso, visto che i cugini si sono seduti a tavola con noi.

Si parte dunque con il progetto di un nuovo stadio. E qui cominciano i problemi. Costruire uno stadio significa avere a che fare con la politica. Che come sapete non è certo veloce nelle decisioni. Poi, San Siro, allo stato attuale è una buona fonte di guadagno per il Comune di Milano. O no?
Stamattina, il percorso dei denari, arriva fino in Francia. Secondo La Repubblica la trattativa con Arnault sarebbe giunta ad un passaggio cruciale. Che significa... adesso ad ognuno la libera interpretazione dei fatti e, se permettete, anche dei misfatti.