"Lo diciamo a voce alta" (per usare una citazione de "La zanzara" famosissimo programma di radio 24). Finalmente la prima vittoria di Prandelli al Franchi da quando è subentrato. Una vittoria sofferta, ma molto importante, ottenuta a pochi minuti dalla fine con un gol di Vlahovic, tre punti che allontanano momentaneamente i viola dalla zona calda della classifica portandola in dodicesima posizione con 18 punti (sei lunghezze sopra il terz'ultimo posto occupato dal Toro).
La partita ci ha dato diverse indicazioni sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista dei singoli, è ovvio che non siamo di fronte a una squadra completamente guarita ma questa voglia di lottare, saper soffrire e colpire nel momento giusto ci è piaciuta assai. Il Cagliari non è sicuramente un squadra che sta attraversando un buon momento, è reduce da diverse sconfitte, ma ha comunque giocatori molto forti tecnicamente che avrebbero potuto in qualsiasi momento della partita trovare la giocata vincente. Ciò non è avvenuto grazie a una super partita del portiere Dragowsky, ma anche a una solidità difensiva ritrovata dagli uomini del patron Commisso.

Per quanto riguarda le cose di campo il mister di Orzinuovi stupisce tutti come al solito e schiera un 3-4-2-1 apportando due sostanziali varianti alle formazioni precedenti: Pulgar in coppia con Amrabat in mediana e Callejon, finora impiegato con il contagocce, in una posizione ibrida, lasciato libero di svariare sia al centro che sull'out destro, al suo fianco Bonaventura con una collocazione più centrale in raccordo tra il centrocampo e l'unica punta Vlahovic. Di Francesco sembra più prudente partendo con una difesa a 5 rinforzata dall'abbassamento di Sottil, che in fase di non possesso si allinea ai quattro difensori per contrastare le discese di Biraghi, confermato poi Nainggolan a centrocampo mentre in attacco la solita coppia Joao Pedro e Simeone.

I primi minuti sanciscono subito il leitmotiv del match, viola che cercano di fare la gara mentre i sardi pronti a recuperare il pallone e a ripartire con i velocisti. La squadra rossoblu si difende bene e ordinata con un 5-3-2 compatto ma rischia su un passaggio errato di Pisacane che manda Vlahovic solo davanti a Cragno, il quale lo ipnotizza deviando in angolo il tiro del serbo. Dall'altra parte Simeone lavora sul filo del fuorigioco e viene cercato spesso una volta che i suoi recuperano il pallone. La partita si fa maschia con diversi contrasti a centrocampo, sintomo di grande agonismo, e di voglia di voler evitare la sconfitta, che sarebbe tragica per entrambe le compagini. I gigliati provano a condurre il gioco ma le linee compatte degli avversari non consentono una manovra fluida con Callejon troppo accentrato che fatica ad incidere e l'assenza di Ribery che si fa sentire, in più sulla sinistra Biraghi fa fatica a sfondare grazie anche alla copertura dell'ex Sottil. Da segnalare l'infortunio di Pezzella che viene sostituito da Martinez Quarta. La prima frazione si conclude sullo 0a0 per merito di Dragowsky che para un rigore a Joao Pedro a 8' dalla fine. 

Nel secondo tempo vediamo una viola che prova ad essere più arrembante, ma il Cagliari fa male quando riparte e Simeone in due occasioni rischia di segnare il più classico dei gol dell'ex, facendo però ricordare ai fiorentini il perchè è stato ceduto, infatti fallisce malamente le occasioni da rete, una clamorosa, dove, defilato sulla sinistra, tenta un pallonetto che finisce abbondantemente a lato. Nel mezzo di queste due azioni un bel tiro di Caceres che Cragno neutralizza in tuffo bloccando il pallone. Qualcosa si inizia a muovere, Sottil, che nel primo tempo aveva difeso bene sulle avanzate di Biraghi, cala di condizione, probabilmente non abituato a fare tutta la fascia, e il terzino della nazionale sembra approfittarne cominciando a rendersi pericoloso sulla sinistra con le sue sgroppate, reclama anche un rigore su un conatto dubbio in area, sull'altra fascia Callejon finalmente decide di giocare più largo, nel suo ruolo naturale facendosi spesso trovare smarcato. Ma è Godin che sfiora il gol al 66' su un colpo di testa da corner dove anticipa tutti mando però alto. Pochi minuti dopo ecco l'episodio chiave della partita: Martinez Quarta entra in scivolata anticipando Marin, serve poi sulla destra Callejon, che parte in progressione dalla sua metà campo arrivando fino al limite dell'area dove effetua un cross basso sul quale si avventa Vlahovic, che in spaccata mette in rete il suo sesto gol stagionale. In pochi secondi abbiamo ammirato tutto quello che non vedevamo da tempo nella Fiorentina: la grinta e il coraggio di Quarta nel recuperare il pallone, la velocità e la tecnica di Josè Callejon nell'azione dell'assist e l'istinto di Vlahovic nel far gol. Nei minuti finali gli uomini di Di Francesco provano a pareggiare facendo anche cambi offensivi e ci vanno anche vicini con Marin che tenta un tiro da fuori deviato dal solito Dragowsky in angolo. Sarà l'unica opportunità perchè i gigliati reggono bene fino alla fine e portano a casa la vittoria meritata.

Lo abbiamo detto fin da subito serviva la vittoria ed è arrivata, non c'è stato un calcio spumeggiante ma è prevalsa la qualità dei singoli, singoli che per un motivo o per un altro erano stati accantonati dall'allenatore, parlo di Callejon e Quarta, ma adesso diventano fondamentali per la risalita della Fiorentina che deve chiudere al meglio il girone d'andata affrontando Napoli e Crotone. Prima però, mercoledì in Coppa Italia, proverà a regalare ai tifosi una gioia insperata: battere l'Inter per garantirsi il passaggio del turno, l'impresa è ardua ma i nerazzurri sono in un momento difficile e domenica avranno lo scontro diretto con la Juve. Sognare non costa niente.

Infine occhio al mercato, sembra ormai fatta per l'approdo di Conti dal Milan, che andrà a sostituire Lirola finito in Francia al Marsiglia. Per Conti si parla di un prestito con obbligo di riscatto da esercitare in due anni. Capitolo attaccante sicuramene Pradè farà qualcosa, come abbiamo detto più volte, ma dovremo aspettare la fine di gennaio quando i prezzi saranno più abbordabili, mentre in uscita Kouame per ora è bloccato anche perchè resta l'unica alternativa a Vlahovic in rosa dopo la partenza di Cutrone.