Il posticipo del turno infrasettimanale dell'Epifania ha visto contrapposte il Milan, ancora imbattuto in questa stagione e primo in classifica, e la Juventus, reduce da risultati altalenanti ma vogliosa di riprendere la corsa al primo posto. Questa partita prometteva grande spettacolo fin dalla vigila e non ci ha assolutamente deluso, il risultatto finale ha visto la Juve vincente per 3a1 ma il Milan è uscito dal terreno di gioco del Meazza con l'onore delle armi. Abbiamo deciso di analizzare i momenti chiave della partita e proviamo a riproporveli in chiave tattica.

Vediamo dunque lo schieramento iniziale delle due squadre.
Il Milan di Pioli, falcidiato da diverse assenze, conferma il 4-2-3-1 con Donnarumma, in difesa da destra a sinistra Dalot, Kjaer, Romagnoli, Hernandez, sorpresa Calabria a fianco di Kessie in mediana, sugli esterni a destra Castillejo, a sinistra Hauge, Calhanoglu trequartista dietro a Leao.
La Juventus di Pirlo in partenza sembra confermare il solito 4-4-2 che prevede: Szczesny, da destra a sinistra Danilo, Bonucci, De Ligt e Frabotta, Bentancur e Rabiot sono i centrocampisti, sulla destra Chiesa a sinistra Ramsey mentre le due punte sono Cristiano Ronaldo e Dybala.

La squadra di Pirlo è quella che ci stupisce di più quando è in possesso palla infatti fin dai primi minuti notiamo che quando fa partire l'azione dal portiere, Danilo e Deligt si abbassano notevolmente  per ricevere il pallone sugli esterni mentre Bonucci rimane il punto di riferimento centrale formando un assetto a 3. Bentancur funge da play basso, di conseguenza Ramsey si accentra facendo spazio all'avanzamento di Frabotta che si allinea ai centrocampisti formando così un 3-5-2. Ciò è visibile anche dalle schede tattiche sul sito della lega calcio che registrano le posizioni dei giocatori in fase di possesso e non possesso. Con questa situazione i bianconeri, nonostante la pressione alta del Milan riescono a uscire bene in palleggio grazie ai centrocampisti di qualità ma anche con i movimenti preziosi di Dybala e CR7, che allargandosi sulle fase costringono gli esterni bassi del Milan a uscire in marcatura su di loro e permettono così a Chiesa e Frabotta di avere ampi spazi per puntare verso l'area rossonera.

I rossoneri dal canto loro sembrano confermare l'assetto iniziale avendo in fase di costruzione da dietro Kessie in posizione più arretrata per ricevere ed impostare, mentre Calabria si spinge in avanti inserendosi per infoltire l'area, da sottolineare anche i movimenti di Calhanoglu che cerca spesso il movimento in profondità senza palla, ma è bravo a venire incontro ai portatori per creare spazi per l'inserimento dei compagni.

Al 18' ecco l'1a0, dopo un giro palla Danilo riceve sulla destra e serve Chiesa, che è molto largo sulla stessa fascia, l'ex Fiorentina vede Dybala che è venuto incontro e combina con lui un uno-due spettacolare, che porta Chiesa leggermente defilato contro Donnarumma. L'estremo difensore della nazionale viene trafitto da un destro potente sul secondo palo. In questa azione è quanto mai decisivo il movimento di Dybala che elude le marcature e si libera dando spettacolo poi con un colpo di tacco per l'assist vincente a Chiesa. 

L'undici di Pioli però non si arrende e al 41' trova il gol del pareggio sfruttando un'azione di contropiede fulminante. Dopo un recupero palla nella sua metà campo il pallone arriva a Leao sull'esterno sinistro nei pressi dell'area avversaria, l'attaccante rossonero vede l'inserimento da dietro proprio di Calabria e lo serve, il terzino poi di piattone destro insacca all'incrocio dei pali. L'azione di ripartenza milanista è molto veloce ma i difensori della Juventus si preoccupano troppo di scappare all'indietro lasciando libera la porzione di campo prima dell'area di rigore.

Il secondo tempo riparte con gli stessi effettivi per entrambe le squadre, ma la Juve sembra avere più benzina in corpo e al 60' è lo stesso Dybala partendo da posizione centrale poco fuori dall'area a servire ancora Chiesa sul lato destro del campo, il 22 bianconero lasciato con troppo spazio da Theo Hernandez fa partire un sinistro piazzato all'angolino, sul quale Donnarumma non può niente, portando i suoi in vantaggio.

La partita sembra ormai indirizzata e anche i cambi di Pirlo evidenziano una disparità sostanziale di risorse tra le due squadre con il Diavolo costretto a fare a meno di diversi titolari. E sarà proprio il neo entrato McKennie a chiudere la partita sull'1a3 a 15' dalla fine, servito da un altro subentrato Kulusevski che ricevuta palla in area da Rabiot salta secco il suo diretto marcatore e appoggia al centro dove il centrocampista americano insacca senza problemi.

Il giocatore chiave per la Juventus è stato sicuramente Federico Chiesa, che oltre ai 2 gol segnati è andato al tiro altre 2 volte non avendo però la stessa mira, ha avuto una percentuale di passaggi riusciti dell'89% giocando 34 palloni e creando 3 palle gol.
Per quanto riguarda il Milan analizziamo la prestazione di Davide Calabria che ha interpretato degnamente un ruolo non suo trovando anche la via del gol. Per lui 3 tiri con 1 gol, 88% di passaggi riusciti e 5 recuperi palla, numeri importanti per un mediano.