Cari amici, non equivocate. Non mi riferisco alle "arrampicature sugli specchi" di chi vuole trovare giustificazione ad una retrocessione amarissima, ma meritata. Mi riferisco proprio a me!
Sì a me, che mi ero costruito il mio bel castello di considerazioni da sviscerare nell'ultimo articolo su Vivo per Lei. Tutte considerazioni basate sulla vittoria con il Bologna e i conseguenti 3 punti che ci avrebbero fatto approdare a quota 3... inutili, ma con altro spessore.
Invece niente.
Come ha scritto qualcuno non siamo stati in grado di battere l'asilo del Bologna. Siamo veramente scarsi.
Il mio era stato tutto un gran daffare a comporre raffronti, tabelle, classifiche per poter scrivere: saremo pure scarsi, ma il Doria nelle restanti 36 partite di campionato (tolti i derby) ha fatto un punto meno di noi.

Magra consolazione, direte... invece neppure quella. E così tanto per poter raggiungere i 1.200 caratteri di lunghezza minima dell'articolo, per accomiatarmi da Vivo per Lei, vado a rispolverare un concetto caro a Gianni Brera che teorizzava come le squadre genovesi patissero una evidente inferiorità nei confronti delle torinesi e delle milanesi proprio in forza del clima macaioso spesso presente a Genova.
Non so se sia la macaia, sicuramente le squadre di città di mare, ad eccezione del Napoli, non se la passano affatto bene, basta scorrere la classifica o pensare a che fine hanno fatto Bari e Palermo.

Ecco cari amici, mi sono abbastanza arrampicato sugli specchi per "costruirmi" una scusa per ringraziare la Redazione che mi ha ospitato, nell'attesa di tornare presto a scrivere del Vecchio Balordo.
Io ci credo poco. Non ho mai assistito a una pronta risalita in serie A. Può darsi che con l'avvento di 777 e Zangrillo sia davvero cambiato qualcosa.
Da quando vidi la mia prima partita (1965) il Genova è andato in B 6 volte per cui la mia speranza è davvero quella di vederlo "retrocedere" altre volte.
Vorrà dire che mi sarò allungato la vita di qualche decennio.
Grazie ancora Redazione.
Ciao
FORZA GENOA