Erano i tempi dell'inter mazzarriana, quando Enrico Ruggieri, interista DOC, se ne uscì con questa frase, a voler sottolineare l'insostenibile noia che sortiva dal vedere le partite di quell'Inter: "Preferisco andare in terrazzo a vedere i piccioni che dormono". Ecco, l'Inter di oggi sortisce in me gli stessi effetti. Un giro palla lento e sterile che termina con gli inutili cross di Candreva, quasi sempre da fermo. Noia e sfiducia imperversano!

Al netto di discorsi già fatti sull'incompletezza della rosa, che magari riprenderemo più avanti con vista su gennaio, a me sembra che l'Inter attuale abbia bisogno di una svolta tattica, ma soprattutto di scelte diverse da parte di Spalletti. In particolare, spero che il nostro tecnico si renda conto che il gioco d'attacco che passa sempre per le corsie laterali non ha, tra l'altro, gli interpreti giusti, risultando altamente prevedibile ed improduttivo. D'Ambrosio e Dalbert non spingono adeguatamente- spero che Dalbert torni quello veloce e scaltro di Nizza- mentre Candreva...oddio, benedetto Candreva...si va sempre ad imbottigliare nelle solite giocate! Che qualcuno ci salvi dalla sua titolarità in questa squadra!

Spendere il pomeriggio vedendo l'Inter in tv, con tanto di biglietto pagato alla pay-tv, è valsa la pena solo con l'ingresso di Eder e Karamoh, che hanno avuto il potere di portare qualche giocata buona, maggiore fantasia, ed infine i tre punti, arrivati all'ottantesimo ed oltre, per nulla scontati.

Allora, io dico cosa aspettiamo a cambiare pelle a quest'Inter? Si potrebbe, forse, abbassare Perisic sulla linea di centrocampo, mettendo Eder e Karamoh ad assistere Icardi in attacco; oppure si potrebbe inserire Karamoh al posto di Candreva in questo schema attuale; o ancora, giocare a quattro a centrocampo, senza Candreva, chiedendo molto sacrificio a Eder e karamoh. Insomma, qualcosa io credo che Spalletti si debba inventare: quest'Inter vince ma non convince affatto, e le litanie di stampa sulla squadra che comunque vince, e "finché vince lasciamola vincere", le avevamo già sentite nel 2015 con Mancini: poi, tutti sappiamo come sia stato brusco il risveglio dalle illusioni di inizio stagione.

La stampa stamane riporta che la tifoseria interista è affamata di fantasia, ed io credo che su questo la stampa abbia ragione. Non se ne può più di giocatori da compitino, tipo Candreva, che d'altra parte è stato sospinto fuori dal campo, alla sostituzione, dai legittimi fischi di San Siro. In questo caso, la gente non è umorale: è da un anno che ci sciroppiamo i 30 sterili cross a partita di Candreva, che poi alla fine uno ogni tanto ne azzecca. Il calcio è emozione, fantasia, gesto tecnico, ed allora viva Karamoh, con i suoi pantaloncini arrotolati, e la voglia e la capacità  di inventarsi la giocata che mette le ali all'attacco.

Spero che il nostro Spalletti non si faccia ancora tentare da un conservatorismo nelle scelte, che a questo punto porterebbe solo che ad indirizzare la stagione dell'Inter verso esiti del tutto prevedibili, ovvero quelli, più o meno, dell'anno scorso. Speriamo bene.