Allora, volendo trarre le somme sul mercato Inter, non mi aspetto novità ulteriori, possiamo dire che la montagna ha partorito il topolino. Dopo la falsa partenza di Suning l'anno scorso, volenterosa però, fatta di acquisti avventati e cattivi consiglieri troppo ascoltati (vedi Thoir e Kia), quest'anno la proprietà cinese ha mancato il rilancio del club verso traguardi da subito al massimo, disimpegnandosi a suon di scambio di prestiti, pagamenti ultra dilazionati, e giocatori d'occasione. Niente altro.

Senza andare a parare nella finanza avventata degli sceicchi, uno sforzino in più sarebbe stato lecito attenderselo. Invece, niente. Neanche il raffinato fiuto calcistico di Sabatini è venuto in soccorso: non è stato infatti individuato nessun giocatore low coast su cui puntare. Niente di niente. La seconda punta che tanto serviva all'Inter non è arrivata! (almeno, a questo punto, avessero tenuto Jovetic: manco quello!)

E pensare che è stato scomodato anche il Partito comunista cinese, con tanto di questioni da Sole-24ore, per non spendere questi 30 milioni.
A proposito, leggevo che gli investimenti all'estero della Cina ammonterebbero a 145 miliardi di euro. Ora, facendo una semplice divisione, si ottiene che 30 milioni, quelli che sarebbero serviti, ad esempio, per Keita, equivalgono a 1/4833, ovvero un quattromilaottocentotrentatreesimo del totale. Vale a dire che, facendo un esempio, dopo aver speso 4833 euro dei nostri risparmi, ovvero averli investiti in qualcosa, ci mettiamo a litigare con la moglie per prendere un caffé al bar, che in media nazionale costa un euro, ad oggi. 
Ah, che beddu caffé! Cantava De Andrè in "Don Raffaè".

Tutte queste considerazioni di finanza internazionale e tutti questi veti per un misero 1/4833? I governanti cinesi non hanno veramente meglio da fare e di che pensare, che agli spiccioli spesi da Suning negli acquisti pallonari? Quanto costa per un nababbo cinese acquistare uno Yacht? Bastano questi denari in questione (30 milioni)? Il governo cinese è già arrivato veramente a questa forma di austerity che impedisce a cittadini ed imprese anche uscite di denaro di questa entità verso l'estero? Ma per favore, non stiamo a tirar fuori argomenti "foglia di fico", che ci rimettiamo pure la faccia!

Quella faccia che Suning ha già perso con diversi giocatori e procuratori, dimostrando nei fatti non una politica di spesa oculata, ma di non avere, invece e semplicemente, la reale fattività di una proprietà ambiziosa verso il suo club: impareranno a loro spese che il calcio vive molto anche di entusiasmo, di ottimismo.
Senza queste componenti, i denari investiti nel calcio non torneranno mai indietro sotto forma di soddisfazione morale e materiale (posto che i cinesi siano soprattutto interessati al rientro materiale, ovviamente e lecitamente)

Poi si accorgeranno cosa farci con le scuse...