Non ci sono più aggettivi per descrivere Zlatan Ibrahimović. Non che ci fosse bisogno di conferme, ma la sua prestazione in Champions League, contro il Chelsea, ha dimostrato quanto ancora Zlatan possa dare al calcio, nonostante sia prossimo al compimento dei 35 anni. Lo svedese è leader assoluto del team parigino e beniamino dei tifosi, deliziati dalla sua classe e dai suoi goal; inoltre, sta progressivamente zittendo i detrattori e coloro che lo definivano innocuo in occasione degli appuntamenti continentali. Ibra sembra non sentire il peso degli anni, il passo è sempre deciso, lo sguardo è ancora quello di chi ha fame e vuole prendersi tutto, la determinazione è quella di un ventenne che ha ancora tutto da dimostrare. Zlatan è la dimostrazione di quanto l'attitudine e la professionalità, in ambito sportivo, possano fare la differenza: mai un infortunio figlio di una cattiva preparazione atletica, mai un calo di tensione, sempre in ottima forma fisica, concentrato sugli obiettivi. Negli anni è stato soprannominato "idolo ingrato", in quanto sono innumerevoli le maglie che Ibrahimović ha indossato nel corso della sua carriera. Questo soprannome, tuttavia, non rappresenta affatto il tipo di atleta che Zlatan è diventato e tuttora è, in ragione del fatto che qualunque colori abbia rappresentato negli anni, li ha sempre difesi ed onorati, dando il massimo in allenamento e in gara. Ciò che lo ha spinto, spesso, a cambiare aria e maglia, è stata semplicemente la fame di sfide, quella incontrollabile voglia di misurarsi sempre contro nuovi avversari, di dimostrare di essere ovunque il numero uno, la volontà di battere tutti e anche sé stesso, imponendosi come monarca del goal in tutta Europa. Un uomo il cui solo nome desta stupore ed incute timore reverenziale, che ancora sa sognare come un ragazzino e che di anno in anno supera i propri limiti, in barba all'anagrafe. Ibra è così: arriva, vince e quando sente che l'adrenalina sta calando, si muove in cerca di nuove scosse ed emozioni (oltre che in cerca di contratti sempre più ricchi). Spero che questo sia l'anno in cui lo vedremo alzare, finalmente, il trofeo dalle grandi orecchie, il che sarebbe il coronamento di una carriera pazzesca, arricchita di goal e giocate ai limiti dell'impossibile, sperando anche che non smetta presto di calcare i grandi palcoscenici. Il contratto che lo lega al PSG scadrà a fine stagione, ancora non si sa con quale maglia scenderà in campo negli anni a venire. Una cosa è certa: fino all'ultima partita della sua carriera, Zlatan Ibrahimović continuerà ad essere delizia per i tifosi e croce per gli avversari, perché è questa l'essenza di un monarca del calcio.