Partita intelligente, coraggiosa ed attenta. Peccato per l'assenza della fortuna e per le "sviste" del direttore di gara e del suo team. Luciano Spalletti manda in campo una Roma completamente diversa rispetto a quello che si poteva immaginare solo alla ripresa del campionato. Tralasciando il risultato, i giallorossi hanno giocato con coraggio, nonostante la condizione fisica della squadra intera non remi a favore, e non hanno affatto demeritato al cospetto di una delle dee del calcio mondiale. Esemplare la tenacia con cui Alessandro Florenzi rincorre e cerca di contrastare Cristiano Ronaldo, sull'azione del (fortunato) goal. La squadra, in generale, sta iniziando ad essere il riflesso della personalità del tecnico: tosta, ruvida, tenace e coraggiosa. Ieri ha dimostrato di essere un collettivo concreto e non solamente composto da elementi di prospettiva e di ricco potenziale inespresso, come fino a poco tempo fa. Spalletti ha sicuramente grandi meriti, è riuscito ad estrapolare il meglio da giocatori che solo un mese fa erano dati per finiti, sembra anche aver trovato la formula per far sbocciare il talento di El Shaarawy (gioiello apparentemente perduto del calcio nostrano) e per poter permettere ad ognuno di mettere in mostra i propri pregi, ma in modo tale che siano al servizio della squadra. Probabilmente al Bernabeu sarà un'impresa quasi impossibile, ma la Roma ha dimostrato di essere sul pezzo e di aver trovato la strada da percorrere: affrontare tutti dando il meglio, senza timore reverenziale, perfino al cospetto di una divinità del calcio come il Real Madrid che, ieri sera, è andata in scena nel ruolo della gemella fortunata della squadra galattica. Roma ieri sera non ha fatto la stupida e si è goduta i meritatissimi applausi della suo pubblico. Finalmente un bello spettacolo.