Non so se questa possa essere definita come la fine di un'era, ma sicuramente poco ci manca. Juventus e Roma eliminate agli ottavi di Champion's League, Napoli, Fiorentina e Lazio non superano i sedicesimi dell'ex Coppa Uefa. L'Europa sembra non essere più campo per noi e questo dato dovrebbe essere spunto d'una profonda riflessione, da parte dei vertici dei club e della Federazione. C'è bisogno di forze fresche, sia sportivamente parlando, sia a livello dirigenziale. Il calcio italiano ormai è controllato da una classe dirigente vecchia, obsoleta, che non pare essere in grado di far progredire il movimento calcistico nostrano, al pari di quanto si sta evolvendo nel resto d'Europa. I club italiani non sono in grado di produrre campioni "in casa", cosa che dovrebbe essere più che logica, soprattutto per le società italiane, i cui dirigenti e rappresentanti non fanno altro che ribadire quanto sia difficile operare in mancanza di risorse economiche. Allora cosa aspettano ad investire il "poco" che hanno sui settori giovanili? Certo, seppur rara, c'è qualche eccezione (vedere Juventus e Roma), qualche club ha iniziato ad investire energie e soldi sulle linee verdi, ma da troppo poco. Sono ormai decenni che club quali il Barcellona, il Bayern Monaco ed altri ancora sfornano campioni cresciuti con la stessa maglia addosso, che negli anni son riusciti a far propri i valori del club, giovani che conoscono mentalità e filosofia della squadra fin dai primi calci al pallone. In Italia, chiaramente, si arriva sempre con dieci anni (o più) di ritardo. Inoltre, si consideri l'arretratezza che aleggia ai piani alti della Federazione, la cui mancanza di lungimiranza è stata da me sottolineata in un precedente articolo. Tutto questo fa sì che Roma, Juventus e Napoli (i club più attrezzati per competere in Europa, a mio avviso) restino sempre uno step indietro rispetto alle big degli altri paesi. Tutto questo rende le competizioni continentali, eccezion fatta della scorsa stagione (per certi versi), uno strazio per i supporter italiani. Quante batoste dovranno subire i tifosi prima che qualcuno capisca che è necessario cambiare rotta? Sarà necessario arrivare ad avere solo una squadra in Coppa dei Campioni perché cambi qualcosa? Le risposte a queste domande, purtroppo, solo il tempo sarà in grado di darle, tuttavia è necessaria una presa di coscienza da parte di chi ha le possibilità di riportare il calcio italiano ai vecchi fasti, perché siamo molto, molto vicini al definitivo tramonto della tradizione calcistica nostrana. Focalizzate il percorso (giusto) da intraprendere, largo ai giovani e torniamo grandi. Non cadiamo nel dimenticatoio, per favore.