Trovo quantomeno falsa e viscida la pioggia di complimenti che la stampa riserva a Claudio Ranieri, la stessa stampa che fino a qualche mese fa non si è mai degnata di spendere qualche parola su uno degli allenatori più affezionati al calcio, in quanto gioco e passione. Ranieri non ha mai fatto male, anzi, si è sempre distinto per il suo attaccamento alla causa e per la sua applicazione, ovunque abbia allenato. Eppure, ha sempre fatto parte di quella categoria di uomini di calcio poco sponsorizzati, quasi mai elogiati dalla stampa, nonostante le doti ed i risultati conseguiti. Grande conoscitore del calcio, uomo riservato, corretto, mai una parola fuori posto, obiettivo ed intellettualmente onesto. Questa è la sua essenza e forse è proprio questo suo essere very normal che non lo ha mai reso pop e da prima pagina. Ma sono queste le persone di cui il calcio ha bisogno, persone vere, reali, infaticabili ed appassionate. Mai un capriccio, una pretesa di troppo e sempre a lavorare silenziosamente, dispensando calcio ai suoi giocatori. Questa stagione, Claudio Ranieri, sta applicando in toto la sua filosofia di calcio, con una squadra fatta da very normal people, proprio come lui che, grazie ad i suoi insegnamenti, si è trasformata in un collettivo di guerrieri, pronti a tutto per arrivare fino in fondo. Ciò che fa impressione è la coesione che Mister Ranieri ha dato al suo Leicester City, è pazzesco il modo in cui ogni giocatore è disposto a sacrificarsi per il compagno e, ne sono sicuro, non c'è espressione di gioco più bella di questa in tutto il pianeta. Bisogna togliersi il cappello al cospetto di un uomo che, all'alba dei sessantacinque anni, con applicazione, dedizione ed amore per lo sport sta insegnando a tutti come vincere con normalità. E chi lo ha ignorato fino all'altro ieri, spero continuerà a tesserne le lodi, perché vorrà dire che Mister Ranieri starà continuando a stupire, con la sua ordinaria unicità.