Roma si gode i suoi gioielli Mohamed Salah e Stephan El Shaarawy, rinati e determinanti per il gioco dei giallorossi. Punte di diamante di una squadra completamente rinata dalle proprie ceneri, nel giro di poco più di un mese. Stephan e Mohamed, due preziosi con storie diverse, ma accomunati dalle origini, figli di una terra che dentro di loro ha lasciato il segno, ha dato loro umiltà, dedizione, tempra e la capacità di affrontare silenziosamente i momenti difficili. El Shaarawy è approdato alla Roma nella finestra di mercato di gennaio, accompagnato da un po' di scetticismo, anche legittimo vista la deludente e recente avventura monegasca. Tuttavia, Luciano Spalletti è riuscito a ridare lustro ad un patrimonio del calcio italiano, che sembrava incarnare il tipico esempio di talento disperso, esaltandone al massimo le qualità e riuscendo a farlo esprimere ai suoi massimi livelli e con continuità. Prego che Antonio Conte noti la rinascita del ragazzo, in vista degli europei. Mohamed Salah è giunto a Trigoria dopo un'estate quantomeno movimentata, agitata da rumors, dichiarazioni, illazioni ed incertezze. Con Rudi Garcia sembrava non essere più il giocatore che, la scorsa stagione, ha fatto innamorare Firenze. Ma, anche nel suo caso, l'arrivo di Spalletti ha rivoluzionato completamente l'atteggiamento del giocatore, trasformandolo in uomo chiave della squadra, sia in fase d'attacco, sia in fase difensiva. Questi due giocatori, visti lottare uno accanto all'altro, fanno effetto. Figli di una terra difficile e sofferente, che con dedizione sono riusciti a conquistare un posto in campo e nel cuore dei tifosi. Che possano continuare ad essere simbolo di perfetta integrazione e che siano esempio per milioni di ragazzi che, come loro, lottano per un sogno da realizzare, tra scetticismo e diffidenza. Ora anche Roma ha le sue sfingi che, fiere ed imponenti, hanno preso posto accanto alle bellezze della Città eterna.