7 giugno 2019.

Tutto sembra lasciar supporre che il prossimo allenatore del Milan sarà Marco Giampaolo.
Invece a sorpresa in serata Gianluca di Marzio lancia la bomba "Clamoroso dopo un vertice fiume fra Gazidis, Maldini e Boban il Milan ha cambiato idea! Niente Giampaolo! Contatti più che positivi col tecnico portoghese ex Shakthar Paulo Fonseca! Chiusura ad un passo!".

È davvero una bomba! Sui social i tifosi rossoneri si scatenano. Le perplessità sono fortissime. Il tecnico di Giulianova pur non essendo un top coach riscuoteva le simpatie della piazza per il suo gioco propositivo e per il suo carattere pacato ma ferme. Quella di Fonseca viene vista come una scelta troppo esotica, troppo rischiosa. Una sorta di "Mourinho dei poveri" troppo distante dal mondo rossonero.
E poi spesso Portogallo vuol dire l'ombra di Gestifute e del potentissimo Jorge Mendes. Anche molti addetti ai lavori ed ex calciatori milanisti non riescono a capacitarsi della scelta, che viene giustificata come una forte ingerenza di Gazidis rispetto alle idee di Paolo Maldini.

L'11 giugno 2019 con un comunicato ufficiale viene annunciato l'arrivo di Fonseca.
Nel frattempo la Roma, incredula per la scelta del portoghese dopo alcune dure dichiarazioni dell'ad Fienga contro il Milan, decide di buttarsi su Marco Giampaolo.
Per una volta la proposta di Totti di un tecnico più "pane e salame" ha avuto la meglio sull'esterofilia del "super consigliere presidenziale" Franco Baldini. Così il 19 giugno 2019 l'allenatore abruzzese viene annunciato ufficialmente.

Il mercato non è facile per il popolo milanista. È difficile vendere e le risorse per comprare non sono molte. La cessione di Cutrone al Wolverhampton poi esacerba gli animi. La croce viene gettata sul tecnico portoghese reo di preferire il connazionale Silva. Quando salta la sua cessione al Monaco la voce che in realtà sia stata bloccata in extremis dallo stesso Fonseca si diffonde incontrollata. L'acquisto di Rafael Leao, altro giovane portoghese e sebbene ufficialmente assistito dalla famiglia considerato in orbita Gestifute, poi è la goccia che fa traboccare il vaso. 

Su Twitter l'hashtag #Fonsecaout balza in testa alle tendenze.
Viceversa tutti lodano Marco Giampaolo per essere riuscito a convincere Edin Dzeko a restare a Roma,
nonostante la corte serrata di Marotta.
Il precampionato rossonero è disastroso. La ICC è una pena. La squadra appare in evidentissima difficoltà e subisce tantissimi gol.
I bookmakers sospendono le quote sull'esonero.

Al contrario il precampionato della Roma seppur con qualche limite è buono. I giallorossi esprimono un gioco arioso e gradevole.

Con questi opposti stati d'animo inizia il campionato.

La prima del Milan alla Dacia Arena di Udine è un disastro. Nonostante un notevole miglioramento sul piano del gioco uno svarione difensivo condanna i rossoneri.
La situazione è incandescente ed ormai tutti invocano il licenziamento di Fonseca ed il ritorno di Gattuso. A sorpresa invece viene rinnovata la fiducia all'allenatore originario del Mozambico.

L'esordio dei giallorossi col Genoa invece è da bene ma non benissimo. Giampaolo strappa un buon pari contro l'ostico Genoa. I meccanismi sono da oliare ma il suo 4312 pare esaltare Zaniolo.

La prima in casa col Brescia inizia con una grande sorpresa. André Silva titolare al posto di Piatek. Tale scelta viene vista come il definitivo suicidio di Fonseca invece il portoghese pur non segnando disputa una buona gara. Il Milan strappa faticosamente i tre punti.
Quando quasi sul gong viene completato lo scambio Silva-Rebic i tifosi rossoneri tirano un sospiro di sollievo. 
La partita di Verona, tradizionalmente ostica per i rossoneri, vede dei progressi sul piano del gioco e dell'attenzione difensiva ma siamo ancora ben lontani dalle aspettative.

Finalmente arriva il derby. I rossoneri appaiono sconfitti in partenza. Vittima sacrificale o se preferite sparring partner dei cugini nerazzurri che hanno costruito una corazzata e sono partiti fortissimi.
Il primo tempo si conclude zero a zero. Il Milan sembra tenere. Nella ripresa arriva il vantaggio nerazzurro. Poco dopo l'Inter raddoppia. Il Milan prova a reagire ma è in evidente difficoltà.  
Fonseca toglie uno spento Calhanoglu per fare spazio al pimpante Paqueta'. È la mossa vincente. Il Milan si scuote. Godin atterra il brasiliano in piena area. Rigore! Una sassata di Piatek accorcia le distanze. Adesso i rossoneri ci credono. Il pareggio è possibile. Nel frattempo Fonseca fa un'altra mossa a sorpresa. Fuori un Suso decisamente avulso dal gioco e dentro Jack "di cuori" Bonaventura. Al 95esimo brutto fallo di Brozovic e punizione dal limite. La ripreeendeee Jack! Altro che garra charrua uruguaiana!

Il derby rappresenta la svolta. Per il Milan e per Fonseca! Il portoghese capisce che è giunta l'ora di cambiare. Le gerarchie consolidate non stanno portando risultati anzi si stanno rivelando un'autentica palla al piede.Via Suso, Biglia e Rodriguez. Per proteggere maggiormente la difesa ed ovviare all'assenza di un alter ego dello spagnolo si passa al 352 con Gigio Duarte Musacchio Romagnoli Conti Bennacer Kessie Paqueta', con Jack pronto a subentrare in corsa, Theo e davanti Piatek e Leao.

Già col Torino si vedono grandi miglioramenti. Il gioco è più fluido ed i ragazzi in campo appaiono decisamente più sereni. Dopo aver sbloccato su rigore Piatek raddoppia su assist di Leao. Bella quanto inutile una magia del Gallo Belotti che porta il risultato sul 2a1.

Finalmente si arriva a Milan-Fiorentina, posticipo di domenica 29 settembre 2019. 
L'ex Montella ha il dente avvelenato e la sua panchina traballa, ma i rossoneri giocano la miglior partita della stagione. MVP il giovane Leao autore di un gol bello quanto decisivo.
Fonseca dopo lo scetticismo iniziale si è preso il Milan! Il suo carisma gli ha permesso di fare scelte coraggiose e di svoltare!

Nel frattempo a Roma...

La Roma di Giampaolo va ad alti e bassi, alterna partite eccelse ad altre decisamente sottotono. Inoltre si vocifera di qualche frizione con Dzeko. Ma ha la fiducia della Società in particolare gode di uno sponsor d'eccezione come Totti, che dopo le tensioni e le minacciate dimensioni ora pare acquisire sempre più spazio nella dirigenza giallorossa. E poi è lì. Quinto ad un punto dai rossoneri quarti.

La lotta al quarto posto sarà cosa loro. Un testa a testa lungo una stagione. Atalanta permettendo...


La storia non si fa con i se, questo è vero. Ma l'immaginazione aiuta a rendere meno amara la realtà.