#Susoout.

Un hastag di tendenza che chiude in modo così triste solitario y final la parabola di questo giocatore spagnolo, arrivato in sordina, diventato titolare quasi per caso, eretto a simbolo di questo Milan sempre sospeso fra vecchio e nuovo, intoccabile per molti tecnici ed ora fortemente contestato dai tifosi rossoneri.

Jesus Joaquin Fernandez Saenz de la Torre, calcisticamente conosciuto come Suso, arriva al Milan a gennaio del 2015, free agent dopo l'esperienza al Liverpool fra squadra B e prima squadra, poca. Nel mezzo un positivo prestito in provincia spagnola, all'Almeria. 

Considerato dagli addetti ai lavori un prospetto piuttosto interessante è invece quasi sconosciuto al grande pubblico. Tant'e' che all'arrivo in aeroporto a Malpensa non si presenta ad accoglierlo nessun tifoso. Lui la prese con filosofia ed una buona dose di autoironia e fermò un passante per farsi la foto insieme. Le foto dell'episodio fecero il giro del web scatenando l'ironia nei confronti del giocatore e del Milan.

Pur mostrando qualcosa di buono nel disastrato Milan di Inzaghi giocò pochissimo, chiuso dal pupillo del mister Jeremy Menez e da quello del Presidente, in pieno delirio italianofilo, Alessio Cerci. Giocatori con caratteristiche simili allo spagnolo ed all'epoca assai più quotati.
Anche all'inizio della stagione successiva per Suso, affettuosamente soprannominato dal giornalista e tifosissimo rossonero Carlo Pellegatti "il cardellino di Cadiz" ci sarà poco spazio. Il ritorno, sotto la guida Mihajlovic,  ad un modulo che preveda le due punte pure ed il fallimento del tentativo di adattarlo come trequartista dietro le due punte lo faranno infatti finire per presto ai margini della squadra.
Tant'e' che a gennaio, per favorirne il processo di crescita e fargli mettere minutaggio nelle gambe, Galliani si giocherà la carta del prestito secco al Genoa dell'amico Preziosi.

All'ombra della "Lantera" grazie alla sapiente guida di Gasperini e ,probabilmente, ad una piazza con meno aspettative e pressioni la nostra giovane crisalide andalusa fiorirà. Mostrando doti tecniche importanti e concretezza, ovvero un buon numero di gol ed assist.
La buona parentesi genovese gli attirerà le attenzioni di diverse squadre di fascia medio-alta della Liga, ma Montella complici un mercato veramente dimesso ed il ritorno al 433 con gli esterni a piede invertito che sembra cucito su misura per "il cardellino" decide, un po' a sorpresa, di puntarci fortemente.

La stagione 2016 / 2017 e' decisamente positiva. Lo spagnolo dopo aver segnato la sua prima rete rossonera il 27 agosto contro il Napoli si mette in evidenza con una doppietta nel derby di andata. Ormai ha conquistato la titolarità e la sua caratteristica finta di accentrarsi partendo da destra per poi andare al tiro col mancino educato diventato quasi un marchio di fabbrica del Milan montelliano.

Nel giugno 2017 complici il sospirato closing, che pareva aver portato nelle casse rossonere una maggiore disponibilità economica, ed il passaggio alla scuderia del noto agente romano Alessandro Lucci, che vantava fra i suoi assistiti anche il neo capitano rossonero Bonucci e lo stesso Montella, arriva il rinnovo contrattuale con un importante adeguamento salariale che lo avvicina ai top della rosa.

Nel rinnovo viene anche stabilita una clausola rescissoria di circa quaranta milioni di euro. Cifra ritenuta il giusto compromesso fra le eventuali esigenze del Milan di monetizzare ma senza scoraggiare troppo eventuali compratori.

Salutato Montella Suso mantiene la titolarità anche con il suo successore Gattuso. Il suo rendimento si mantiene su livelli positivi, seppur con qualche pausa di troppo soprattutto nella seconda parte della stagione, e l'allenatore calabrese pare riconoscergli una sorta di status di "giovane veterano" e di "uomo-spogliatoio, mediatore fra le diverse anime"dello spogliatoio rossonero.

Nell'estate del 2018 vista la difficile situazione finanziaria del Milan, nel frattempo passato ad Elliott, e la richiesta un po' inopportuna di un'ulteriore adeguamento contrattuale da parte di Lucci tutto lascia presagire una cessione per fare cassa. Alla finestra ci sono diverse squadre. Si vocifera addirittura il Real Madrid. Invece alla fine la strenua opposizione di Gattuso ad una sua cessione e la scelta di Lucci di dare fiducia al nuovo corso rappresentato dal duo Leonardo-Maldini fanno si che il nativo di Cadiz continui a vestire il rossonero.

La stagione 2018 / 2019 si rivela decisamente meno positiva e sullo spagnolo iniziano a piovere le prime critiche. Il suo bagaglio tecnico, tolta la finta cult, appare un po' limitato, ormai le difese italiane gli stanno prendendo le misure, condiziona troppo la squadra in quanto sa giocare solo come esterno destro a piede invertito nel 433, è troppo autoreferenziale e non crea occasioni per la punta, è lento per cui non fa salire la squadra. Inoltre le pause, sia fra una partita e l'altra che all'interno della stessa partita, iniziano pericolosamente ad aumentare ed i guizzi drasticamente a diminuire. Si dice che soffra di pubalgia anche se le frequenti visite di Lucci a Casa Milan autorizzano a sospettare che, invece, soffra del più classico dei mal di pancia contrattuali.

L'estate del 2019 sembra essere quella della svolta.
Dopo la separazione, più o meno consensuale, con Gattuso i rossoneri scelgono come nuovo tecnico Marco Giampaolo.
L'allenatore abruzzese ha come modulo di riferimento il 4312 che prevede un trequartista che agisca fra le linee a supporto di due punte "di ruolo". Per il "cardellino di Cadiz"  sembra giunta finalmente l'ora di spiccare il volo verso un altro nido.
La sua cessione garantirebbe una ricca plusvalenza e la possibilità di finanziare un colpo in entrata, magari proprio il trequartista, ruolo cardine del Giampaolo.

Invece le offerte latitano. C'è da registrare un interesse di Siviglia, Roma e Lione ma si tratta di proposte ben al di sotto della clausola o di scambi con giocatori che non convincono appieno la dirigenza rossonera, adesso capitanata dal duo Maldini-Boban. Il giocatore, da poco sposatosi e diventato padre, a Milano ed al Milan sta bene, le destinazioni non lo convincono e ci mette del suo spaventando i possibili compratori con richieste di stipendio esagerate.

Giampaolo un po' per sincera convinzione un po' per fare di necessità virtù decide pertanto di provarne l'adattamento come trequartista.
Durante la prima parte del precampionato l'esperimento sembra riuscire tant'e' che lo stesso Maldini, visto anche il rapporto privilegiato con Lucci, decide non forzare la mano per una cessione che non convince appieno né il Milan né lo stesso Suso.

Invece avrà da pentirsi amaramente di tale scelta.

Già le ultime due amichevoli lanciano segnali inquietanti circa la reale riuscita dell'esperimento. Le prime partite vere, con in palio i tre punti, certificano quello che molti milanisti sospettavano già dall'inizio: Suso non è un trequartista e neanche una seconda punta, Suso può giocare solo come esterno destro nel 433.

Giampaolo va in confusione stretto fra la volontà di non derogare dal suo modulo di riferimento e quella di non rinunciare in alcun modo a Suso. Così da vita a soluzioni ibride, cervellotiche, di difficile comprensione per i giocatori e che privano la squadra anche di quelle poche certezze che possiede.
Ad aggravare la situazione c'è che lo spagnolo nonostante prestazioni horror, e non solo in prossimità di Halloween, pare intoccabile. Sembra che il Milan non giochi in undici ma in dieci+ Suso. 
Il rapporto fra Suso, che appare molle svogliato e particolarmente egoista, e la tifoseria si guasta definitivamente. Ma Giampaolo continua a difenderlo a spada tratta.

La situazione non cambia neanche con l'esonero di Giampaolo e l'arrivo di Pioli. L'ex allenatore di Fiorentina ed Inter opta per un ritorno ad un 433 scolastico, creando un dualismo fra due dei migliori giocatori della rosa ovvero il "Pistolero" Piatek ed il giovane portoghese Leao, proprio per venire incontro allo spagnolo.
Sembra fatto a posta. Suso più gioca male, più è intoccabile. 
La misura dei tifosi è colma ed il #susoout schizza fra le tendenze sui social. Di oggi la notizia che nonostante tutto anche domani contro la Spal quasi sicuramente partirà titolare.

Premesso che è ingiusto fare di Suso il capro espiatorio di una situazione di delusione e disagio che ha radici e motivazioni ben più profonde e complesse delle sua intoccabilita' perché deve giocare sempre e comunque? Cosa c'è dietro tutto questo?
Probabilmente in Via Aldo Rossi hanno deciso di renderci tutti quanti blasfemi e di spingerci a storpiare il Padre Nostro trasformandone l'invocazione finale da "Liberaci dal male e così sia" in "Liberaci da Suso e cosi sia!"