Il 13 Marzo del 1961 a Trenton, negli Stati Uniti, nasce Dennis Rodman.

Dopo le prime esperienze giovanili al South Oak Cliff High School e al Cookie County Junior College, nel 1983 entra  nella Southeastern Oklahoma State University, dove inizia a dimostrare la sua grande forza. Nel Draft NBA del 1986 viene scelto dai Detroit Pistons. Resta a Detroit per sette anni e vince due titoli nel 1989 e nel 1990, anni nei quali ottiene anche il riconoscimento come miglior difensore dell'NBA. Nel 1993 cambia squadra e viene ceduto ai San Antonio Spurs in cambio di Sean Elliott anche perchè Rodman viene trovato con un fucile carico nel parcheggio dei Detroit Pistons. Nella nuova squadra gioca sempre molto bene ma si distingue anche per gli eccessi fuori dal parquet.  I San Antonio non accettano più i suoi comportamenti eccessivi e lo cedono nel 1995 ai Chicago Bulls, in cambio di Will Perdue.

Sarà l'inizio di una esperienza meravigliosa con una delle squadre più forti di tutti i tempi. Nel 1996, nel 1997 e nel 1998 i Chicago Bulls vincono tre titoli NBA consecutivi. La squadra è semplicemente devastante e nella stagione 1996-97 fissano il record a 72 vittorie. Sotto la guida dello straordinario coach Phil Jackson e con una squadra composta tra gli altri da Rodman, Jordan, Pippen, Kukoč, Harper, Kerr, le vittorie sono continue ed inarrestabili. Per sette volte, negli anni 90, Rodman vince il premio di miglior rimbalzista. Lasciati i Chicago Bulls, che effettuano un radicale cambiamento al volto storico della squadra, il difensore accetta brevi esperienze con i Dallas Mavericks e con i Los Angeles Lakers. Nel 2005 firma con Tijuana Dragons della American Basketball Association, in Messico e fa brevi apparizioni in Finlandia con il ToPo Helsinki ed con i Brighton Bears nella lega britannica.

Nel 2011 Rodman è entrato a far parte della Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, uno dei più importanti e prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale del mondo del basket. Esso è nato a Springfield, negli Stati Uniti, nel lontano 1959. Il cestista statunitense, prima di giocare a basket, ha passato una infanzia durissima senza il padre e ha lavorato anche come bidello prima di diventare un grande campione. Si è emozionato molto durante la cerimonia della Hall of Fame e nel suo discorso ha affermato: “Io ci penso, se non fossi riuscito a diventare un giocatore di basket, non sarei mai potuto diventare qualcuno. A quest’ora sarei potuto essere morto o diventato uno spacciatore o un senzatetto". Il suo soprannome storico è "The Worm" ( Il Verme). Rodman è un personaggio stravagante che cambia colori dei capelli in continuazione, ha molti tatuaggi e numerosi piercing sul corpo. Fuori dal parquet ha avuto una relazione con la celebre cantante Madonna ed un matrimonio durato 9 giorni con Carmen Electra. A Las Vegas, la capitale mondiale del gioco e del piacere, è stato anche accusato ed arrestato per guida in stato di ebbrezza.

Nel febbraio del 2013 ha accompagnato il giornalista di "Vice" Ryan Duffy in Corea del Nord, dove ha avuto modo di incontrare il leader nordcoreano, il dittatore comunista Kim Jong-un con il quale ha assistito ad una esibizione di basket. In seguito è ritornato in Corea del Nord molteplici volte ed ha incontrato nuovamente il capo del governo, grande appassionato di basket, con cui, nel corso degli anni, ha instaurato un legame solido di amicizia. Quando Kim Jong-un e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si sono incontrati a Giugno nel 2018 per concordare il processo di denuclearizzazione della Nord Corea e per firmare un accordo di pace tra i due paesi, dopo le forti ostilità del passato, Rodman è andato in veste di diplomatico, per facilitare l'incontro. Le sue parole, in merito all'evento, rilasciate alla nota emittente televisiva statunitense CNN, sono state: "Sapevo che questo momento sarebbe arrivato! Lo sapevo! Sapevo che non avevamo bisogno di un miracolo ma solo di spalancare la porta e ricominciare da campo, in modo positivo. Ho sempre avuto fiducia nella Nord Corea e in Trump, a cui ho detto di aprire il suo cuore. Quando tornavo a casa dopo i miei viaggi ricevevo minacce di morte, ma non ho mai smesso di crederci e di tenere alta la testa".