Paolo Rónald Montero Iglesias, conosciuto nel mondo sportivo con il nome di Paolo Montero, nasce a Montevideo, la capitale dell'Uruguay, il 3 Settembre del 1971.

Nato da una famiglia ricca, inizia la sua carriera sportiva nelle giovanili del Penarol nel 1990. Il suo allenatore César Luis Menotti lo paragona al celebre giocatore Daniel Passarella. Dopo due stagioni in Uruguay, sbarca in Italia, all'Atalanta. La prima stagione la squadra bermagasca, sotto la difesa attenta ed aggressiva di Montero, ottiene un ottimo settimo posto. Successivamente scende in B ma dopo un anno risale nel massimo campionato italiano. Montero diventa un pilastro della retroguardia atalantina. Dopo 4 anni, 114 presenze con la maglia dell'Atalanta e 4 gol, viene acquistato dalla Juventus. La formazione torinese è guidata in panchina dall'esperto Marcello Lippi, che aveva allenato Montero quando era alla guida dell'Atalanta. Montero diventa un perno della squadra juventina e forma con Ciro Ferrara una coppia di centrali difensiva, molto forte e solida sotto tutti i punti di vista. Con la Juventus, il difensore uruguaiano vince quattro scudetti, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e tre Supercoppe di Lega, oltre ad allo scudetto della stagione 2004-05, che successivamente viene revocato. Montero si rende protagonista di atteggiamenti sopra le righe in campo e subisce molteplici espulsioni, arrivando a detenere il primato in serie A, con ben 16 cartellini rossi. L'addio alla Juventus e al calcio italiano arriva dopo 9 stagioni, 6 reti e 277 presenze. Le ultime due stagioni da calciatore le passa al San Lorenzo, in Argentina, la squadra tifata da Papa Francesco e al Penarol, nella sua terra natia, l'Uruguay. Con la nazionale uruguaiana gioca dal 1991 al 2005, collezionando 61 presenze, 5 gol e vincendo una medaglia di bronzo nella Coppa America del Perù nel 2004.

Montero è stato un difensore centrale molto tecnico, dotato di una cattiveria agonistica enorme, con grandi doti da leader. Il suo soprannome in Uruguay era "Terminator", mentre in Italia diventa "Pigna", in seguito all'episodio in cui tira un pugno a Gigi Di Biagio. A riguardo di quell'episodio Montero disse: "l’Avvocato (Agnelli) mi vede e scuote la testa: “Paolo, non mi sei piaciuto per niente". Io mi preoccupo: chissà che predica. “Paolo, non mi sei piaciuto perché non l’hai preso bene: un bravo pugile con un gancio così l’avrebbe fatto cadere!”.

Il suo ex compagno di squadra, l'attaccante francese David Trezeguet, disse di lui: "Secondo lui il primo intervento deve essere duro per far capire immediatamente che aria tira. E poi parlava agli avversari in continuazione. Li faceva impazzire. Era davvero temutissimo". Montero era legatissimo anche fuori dal campo con due giocatori, Iuliano e Zidane. Carlo Ancelotti, attuale tecnico del Napoli, ha dichiarato in merito alla sua esperienza quando era tecnico della Juventus: “Una mattina, alle quattro, eravamo all’aeroporto di Caselle. Tornavamo da Atene, avevamo appena fatto una figuraccia in Champions League contro il Panathinaikos ed abbiamo trovato ad aspettarci un gruppetto di ragazzi che non ci volevano esattamente rendere omaggio. Al passaggio di Zidane l’hanno spintonato ed è stata la loro condanna. Non a morte, ma quasi. Montero ha visto la scena da lontano, si è tolto gli occhiali con un’eleganza che pensavo non gli appartenesse e li ha messi in una custodia. Bel gesto, ma pessimo segnale, perché nel giro di pochi secondi si è messo a correre verso quei disgraziati e li ha riempiti di botte. Aiutato da Daniel Fonseca, un altro che non si faceva certo pregare. Paolo adorava Zizou, io adoravo anche Paolo, puro di cuore e di spirito”. Un episodio emblematico, che fa capire il carattere duro e tenace del giocatore che dimostra un sentimento di grande rispetto e di lealtà con le persone a cui tiene veramente nella vita.

Appesi gli scarpini al chiodo, Montero ha intrapreso la carriera da allenatore nel 2014 con il Penarol. Successivamente allena il Boca Unidos, il Colon ed il Rosario Central, in Argentina. Il 27 settembre del 2018 ha ottenuto a Coverciano la qualifica UEFA A, abilitandolo in Europa all'allenamento di tutte le formazioni giovanili e delle prime squadre fino alla Serie C e alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A.