Chi ha fatto sport a livello agonistico lo sa, certe occasioni non capitano 2 volte in una carriera, figuriamoci 3. Dopo la seconda finale persa in 3 anni il progetto della Juve, sin qui chiarissimo, potrebbe vacillare.

Negli ultimi 4 anni infatti la Juve, dopo una rifondazione pressoché totale puntando su giocatori che potevano essere considerati delle scommesse, per età o carriera ancora acerba, ha applicato uno schema di costante miglioramento privandosi di 1 o 2 giocatori di prima fascia intrattenibili per ragioni economiche e puntando sempre su profili se non top comunque di primo piano (Pjanic, Khedira, Higuain, Cuadrado, Alves).

Oggi però si leggono molte voci di possibili partenze anche tra i giocatori più quotati che, inevitabilmente, sono anche quelli con più mercato, da Bonucci a Alex Sandro, da Pjanic a Cuadrado, fino a Dybala. 

Sicuramente se la Juve vuole mantenere un profilo da prima fascia in Europa non può permettersi di cedere 5/11 della squadra titolare, ma deve pensare al suo progetto, alla sua progressione con al massimo una cessione e un paio di acquisti di valore. Anche così però la Coppa dalle grandi orecchie potrebbe restare una chimera e il Real galattico, visto in finale, irraggiungibile.

Sorge quindi spontanea una domanda, e se questo gruppo avesse dato ormai per perso il suo momento d'oro? Se fosse capitato nel momento sbagliato al posto giusto, in un momento in cui, seppur dotato (almeno più del Borussia del '97), non avrebbe comunque potuto vincere, se fosse così, dicevo, non sarebbe il caso di fare una vera e propria rivoluzione?
Quello di cui parlo è un ricambio generazionale e motivazionale in cui vendere i 5/6 giocatori vicini o over 30, che hanno un gran mercato e dare spazio a giocatori giovani, promettenti e possibilmente italiani. Forse il primo anno non si riuscirebbe a mantenere il ranking europeom, ma sarebbe suggestivo provare a dare spazio a giocatori di talento mantenendo un ossatura con 4/5 senatori ancora integri fisicamente.
E perchè no? In fondo la Juve del '95  fu una scommessa in toto, dall'allenatore, esordiente su una big, a un organico con giocatori non di prima fascia eccetto 2, Dechamps che però arrivò infortunato e Ferrara che veniva dai successi del Napoli di Maradona. Viercowhod era forte ma in là con l'età, Vialli sembrava spento e a Del Piero fu data l'eredità di una N 10 da Pallone d'oro di un certo R. Baggio, gli altri tutti fin lì poco avvezzi ai grandi palcoscenici.

Insomma, le voci di cessioni dei giocatori di maggior talento della rosa possono dar fastidio e sicuramente non si concretizzeranno tutte, ma, nel caso, non tutti i mali vengono sempre per nuocere.