In queste ore sta definitivamente prendendo corpo la possibile cessione di Schick alla Roma da parte della Samp.

Dopo la telenovela sulle visite mediche di inizio mercato, che ha coivolto il giocatore, i blucerchiati e la Juventus, e che si è conclusa con la mancata registrazione del contratto da 30 mln di € da parte dei Bianconeri, sembra che, a fine sessione, la Roma possa essere in pole position per accaparrarsi il talentino Ceco che così bene ha figurato nel finale di stagione.

Come già avvenuto per Iturbe e Destro, in un passato che sembra quantomai remoto, la società Capitolina si sta dunque avvicinando al traguardo di una trattativa molto serrata che ha visto coinvolta, oltre al ritorno di fiamma della Juve, anche l'inter, sempre a caccia di un Jolly offensivo che possa giocare in tutti i ruoli dell'attacco compreso quello di vice-Icardi.

C'è però da interrogarsi se i 38 milioni di cui si parla per l'acquisto a titolo definitivo del giocatore rappresentino o meno un affare.

Se dovessimo guardare al passato, quando i giallorossi hanno acquistato un giocatore conteso in Italia a suon di milioni, quasi mai hanno raccolto in proporzione all'investimento.

Di solito se Juventus o Inter si sfilano da un affare, reputando di non doversi adeguare all'offerta della Roma, il campanello d'allarme è d'obbligo.

I già citati Iturbe e Destro, per esempio, furono sì strappati alla concorrenza con offerte pesanti cui le altre pretendenti decisero di non arrivare, ma si rivelarono subito acquisti incauti.

Oggi uno è volato verso il messico e l'altro galleggia a metà classifica con numeri da attaccante di seconda fascia senza più grosse velleità internazionali.

E' arrivata la volta di Schick quindi? solo il futuro potrà dircelo, ad oggi il giocatore sembra in predicato di trasferirsi sulle rive del Tevere provando ad esplodere definivamente sotto la guida di un allenatore che di giovani ne ha lanciati e che risponde al nome di Eusebio Di Francesco, tuttavia i corsi e ricorsi della storia non possono che mettere in guardia Monchi dallo spendere così tanto per un giocatore che, a conti fatti, ha giocato mezza stagione in serie A con una squdra di medio livello. 

In questo mercato dalle valutazioni impazzite 38 mln possono sembrare pochi per un prospetto interessante, ma i casi Iturbe e Destro insegnano. Forse.