I giornalisti sono uomini come tutti, e come a tutti gli uomini piace raccontare delle storie, innamorarsi dei personaggi, piegare la realtà e i fatti alla narrazione che stanno proponendo.
Insomma, prima di ammettere di avere torto, come tutti gli uomini, anche i giornalisti tentano di piegare i dati empirici al fine di avvicinarli alla storia che intendono raccontare. Non viceversa.

Se guardiamo la storia di questo campionato, ma il discorso si può estendere agilmente a quelli precedenti, possiamo tranquillamente identificare dove le storie di cui i nostri amati cantastorie si sono innamorati, divergono pesantemente dal responso del campo.

Potremmo iniziare dall'Inter, quella che fu la squadra del triplete non è nemmeno più chiamata "i nerazzurri" ma come in ogni matrimonio che si rispetti la consorte ha preso il cognome dal Pater Familias, ecco che nasce la "Banda Spalletti" quasi ad identificare la ciurma di Appiano Gentile con il suo timoniere.

In effetti Spalletti piace molto ai giornalisti, le sue conferenze stampa - spesso con frasi che non hanno un reale senso compiuto - sembrano i sermoni dei preti di paese e danno molti spunti per i titoli dei quotidiani sportivi, sempre avidi di nuove eclatanti dichiarazioni.

Spalletti tuttavia, se si fa eccezione per il tono da filosofo della palla rotonda, è tutt'altro che un allenatore vincente, in carriera non ha collezionato molti trofei, pur avendo avuto a disposizione un capitale umano non indifferente. Ha sicuramente dato una impostazione all'Inter, cosa che né Mancini né De Boer avevano fatto, tuttavia ha impostato un gioco scolastico, prevedibile e senza alternative vere alle scorribande sulle fasce, finita la benzina di Perisic e di Candreva, che ormai crossa dalla 3/4 per non arrischiare il dribbling, anche Icardi non ha più l'aria del mattatore implacabile e, a dicembre, con soli due obiettivi da centrare, la "banda Spalletti" si trova già fuori dalla Coppa Italia, per merito del peggior Milan da quello di Terim, e in campionato dovrà ben guardarsi da una Lazio quadrata e talentuosa che punterà al 4° posto. 

Tutti quelli che davano all'inter credito di lottare per lo scudetto e a Spalletti la palma di grande allenatore - un po' come la nomea di "Maestro di Calcio" a Ventura e sappiamo tutti com'è finita - adesso faticheranno a conciliare le loro teorie con una classifica "normale" ed un allenatore che invece di inventare qualcosa comincerà a battere i piedi per avere giocatori di qualità come hanno fatto tutti all'inter da prima ancora di Calciopoli.

La seconda palma della narrazione la darei al Napoli di Sarri, che gioca il "più bel calcio della serie A", anzi no d'Europa, ma sì del mondo, e comunque giocassero a calcio su Saturno il Napoli sarebbe comunque al primo posto nella galassia. 
Il Napoli gioca bene, schemi collaudati e uomini rodati, ogni volta però che mette piede fuori dall'italia prende sonore legnate, può giocar bene con il Real, ma alla fine incassa 6 gol in 2 partite, può fare un bel secondo tempo con Man City, ma nel primo tempo dell'andata ne poteva prendere 5, e comunque anche quando incontra squadre fisiche che occupano gli spazi e bloccano le corsie laterali sto bel gioco non si vede più. 
Con la Juve perde spesso e l'anno scorso in coppa italia poteva prendere 3 o 4 gol solo nel primo tempo, alla faccia di quelli che mettono il Pullman davanti alla porta. 

Insomma il Napoli gioca un bel calcio in un campionato mediocre, mediocrissimo, quando incontra squadre di pari livello tutto questo bel gioco non si vede e, a volte, anche con squadre di caratura inferiore fatica, motivo per cui non ha ottenuto il secondo posto nella passata stagione. Sarri dovrebbe imparare in quelle occasioni a cambiare spartito, a ruotare gli uomini a mettere dentro forze fresche, invece i cambi sono sempre i soliti e il canovaccio rimane lo stesso.
Alla fine ha ragione ADL, cosa compra giocatori a peso d'oro (Rog, Maximovic, Tonelli, Pavoletti..) per tenerli in panchina, il limite del Napoli, ad oggi, è soprattutto quello, ma se qualcuno vuole vedere il bel gioco vada a prendersi le cassette del primo barcellona di Guardiola, della Spagna di Aragones, del Milan degli olandesi, del Man UTD del '99, insomma, altra roba.

Della Roma potremmo parlare all'infinito, dalla telenovela Totti, che ancora tiene banco, alla questione Dzeko ( bidone o campione?) alla verve degli esterni ritrovati.
Tuttavia a parlare di Roma saltano sempre alle orecchie le parole di inizio stagione di qualcuno che definì il centrocampo giallorosso uno dei più forti al mondo (sempre al mondo, nemmeno della Serie A, manco uno si guardasse tutte le partite di tutti i tornei).

Nella partita con la Juve, in parità numerica, per 70 minuti la Roma a centrocampo non ha visto la boccia, il Ninja non ha vinto un duello con Matuidi - molto meno quotato e pagato ma molto, molto efficace - e Pijanic alla fine della partita si è quasi preso la soddisfazione di sparare sotto il 7 un missile dopo un coast to coast, tanta roba.
Arretrando i metri Manolas doveva essere il nuovo Samuel (il primo e vero The Wall), a Samuel penso possa portare le borracce in spogliatoio.

Ultima ma non Ultima la narrazione migliore è sempre il "DeProfundis" della Juventus. Ogni anno parte il campionato e a ottobre Allegri è già esonerato.
Anche quest'anno dove sarebbe in testa al campionato se La Joya non avesse sbagliato 2 rigori a fine partita negando 3 punti in 2 partite ai bianconeri.
Anche dopo due finali di Champions (la prima fortunosa ma con una rosa che a leggerla adesso fa paura, la BBC in piena forma, Pirlo, Vidal, Pogba, Marchisio pre ginocchio, Tevez, Morata, Buffon.. insomma non malissimo) e una costante qualificazione agli ottavi da 4 anni. 

Anche dopo 6 scudetti di cui uno in rimonta e 3 coppe italia.. insomma la Juve non può farcela. perchè? ovvio perchè gioca male.
Il Gioco della Juve non è spettacolare in alcune partite tuttavia in questi anni ha fatto partite bellissime, il derby di Coppa Italia con il Torino 2 anni fa, la partita d'andata al Camp Nou l'anno scorso, l'andata di Coppa Italia col Napoli, e questo solo per citare gare difficili per caratura dell'avversario o per ragioni ambientali.

Con le piccole quest'anno ha segnato tantissimo, vanno in gol i centrocampisti, gli attaccanti, i subentranti, i difensori, gli esterni.. eppure, eppure ormai la Juve di allegri ha il bollino, gioca male.

E se gioca così male potrà mica vincere un'altro scudetto? O forse sì...

Probabilmente non vincerà al CL, l'anno buono era lo scorso ma è andata come è andata, tuttavia in un campionato mediocre, mediocrissimo, rimane, al momento, l'unica squadra di caratura europea che può schierare giocatori di talento e tenerne altri in panchina senza raggiungere gli eccessi di un Mourinho che dice che 300 mln di € del mercato sono pochi - per non rendere conto del suo operato ma lui è lo special one e guai a chi lo tocca, anche in italia - o del Liverpool di Klopp che per non vincere pressochè nulla in 4 anni, compra a 85 Mln di € un centrale di difesa. 
Roba che oggi Baresi costerebbe come Neymar. 

Insomma, come sempre solo il campo darà tutti i verdetti, l'importante è provare ad accettarli senza voler per forza aver ragione per quanto si è detto ad agosto (mese nel quale il Milan con giocatori tutti di seconda fascia acquistati ad un prezzo non di saldo doveva praticamente lottare tra il 2°  il 3° posto e sappiamo tutti com'è finita.. qualcuno ha rimesso gli occhiali e ha visto che Bonucci non è Nesta, che Chalanoglu non è Kakà né Kalinic Van Basten, ma nemmeno Massaro.. per dire) pronti per un altro entusiasmante girone di ritorno.