Premetto che in diretta ho ritenuto eccessiva l'espulsione di Vecino che, rivista al VAR, poteva effettivamente starci ma che a velocità normale sembrava "solo" una brutta entrata da giallo.

Premetto anche che Pijanic andava sicuramente espulso per il secondo giallo e che ritengo che su Higuain ci fosse un intervento potenzialmente da rigore ma non eclatante da gridare allo scandalo.

Premesse queste mie posizioni, per allontanare quel tanto gli HATER di professione, dirò una cosa banale:

Inter Juve l'ha persa l'inter su due episodi in cui non c'entrano né Pijanic né l'inferiorità numerica, semmai gli errori individuali di Handanovic e Santon complice Spalletti e lo scellerato cambio Icardi-Santon.

So di dire una banalità, ma in un paese dove lo sport del pallone è vissuto più nei bar che in campo un labiale di Tagliavento risulta più importante di colpo di testa di Higuain nella disamina della partita.

La Juve non ha giocato bene, come al solito ha trovato i gol su fiammate, nemmeno l'Inter ha brillato ma è comunque riuscita a tenere in piedi, in 10, una partita per 87 minuti.

Poi in 2 minuti la Juve ha cambiato tutto e non per colpa o meriti dell'arbitraggio, ma per limiti evidenti di alcuni giocatori nerazzurri e del suo tecnico che ha letto male la partita.

Permettetemi quindi, dopo questo tentativo di obiettività di puntare il focus per un minuto su Spalletti.

Spalletti piace molto alla stampa che lo definisce un "grande allenatore" quando non un "maestro di Calcio" anche al netto del fatto che sia uno dei tecnici meno vincenti sulla piazza delle grandi squadre.

Tutto questo credito gli deriva, probablimente, da una dialettica particolarmente prolissa e avvitata su stessa che però offre sempre ai giornali grandi spunti per pezzi e titoli.

Come quando si aassunse le responsabilità anche dell'inter passata che lui non allenava, idiozia dialettica sotto ogni punto di vista logico in quanto è per definizione impossibile avere responsabilità per un processo sul quale non si può avere influenza, o come quando minacciò di rivelare le promesse fattegli in campagna acquisti, salvo poi dire di avere una rosa completissima e fortissima, confermandolo quando disse che i suoi giocatori "si erano guardati in faccia e avevano arrotolato di un altro giro le maniche" (immagine evocatica condita da altre 50 paroli completamente inutili per l'intervista) salvo poi dire che l'inter non aveva qualità.

Dopo una sconfitta come sabato si dovrebbe parlare quantomeno di Spalletti, della sua gestione della panchina, dei cambi che hanno abbassato la squadra, del fatto che ha comprato un terzino (caro) che non gioca mai (Dalbert) e un difensore che non schiera se non dopo Ranocchia (!) e dopo aver spostato D'ambrosio al centro, ovvero Lopez.

Purtroppo però l'Inter, come il Napoli s'intenda, è maestra, anche a livello dirigenziale, a spostare il focus sugli arbitri, sulla prostituzione intellettuale, su Ronaldo - Iuliano di 20 anni fa, dimenticando che nel 98 l'Inter ha perso lo scudetto verosimilmente nel doppio confronto con il Bari di Masinga (mica di Pelé) e aveva vinto delle partite senza nessunissimo merito probabilmente anche fortunosamente.

Sicuramente se il Napoli avesse vinto a Firenze, le proteste contro i bianconeri sarebbero salite fino all'interrogazione parlamentare, fortunatamente ci ha pensato la Fiorentina a ridimensionare la banda Sarri accolta la domenica prima come avesse vinto la CL - altro limite di una piazza che vive di repentini e acuti cambi d'umore - e a mostrare le lacune di un campionato mediocre che probabilmente il Napoli non merita di vincere.

Con buona pace di De Magistris, Bonolis e compagnia querelante.