La Juventus 2017/2018 è arrivata alla terza gara ufficiale della stagione collezionando 2 vittorie e 1 sconfitta, quella di Supercoppa, fomentando le critiche dei franchi tiratori che hanno l'abitudine di impallinare Allegri e Marotta ad ogni passo falso. Specialmente dopo Cardiff.

Ho già scritto come secondo me la finale persa in terra gallese - l'ennesima - avrebbe potuto avere delle ripercussioni su un gruppo di giocatori che sa di aver forse perso "l'anno buono" della carriera. Detto questo tuttavia il mercato della Juve non è stato insufficiente, anzi.
Marotta e Paratici hanno portato in a Torino 2 giocatori di ottima prospettiva - Bentancour e Bernardeschi - hanno tenuto (per ora) Dybala, Higuain, Manzukic e Cuadrado, hanno preso un giocatore di talento - Costa - e hanno perso solo 2 giocatori che era impossibile trattenere, Bonucci e Alves.
A corollario si inseriscono le operazioni Matuidì e De Sciglio che non sono probabilmente le primissime scelte, ma che in un mercato ci possono stare e in una stagione da 50 partite troveranno più di un posto. Ad oggi, però, i detrattori della Vecchia Signora continuano a sostenere che i bianconeri visti fin qui in campionato non convincano né per qualità nel gioco né per solidità difensiva, imputando molto alla partenza di Bonucci e alle, presunte, incapacità di Allegri.

Se però andiamo a vedere alcuni aspetti le critiche sembrano immeritate e fuori luogo, così come la frenesia di voler acquistare ancora 1 difensore e 1 centrocampista.
Le squadre di allegri di solito partono male, colpa dei carichi di lavoro e delle (inutili?) tourné di fine luglio che posticipano i carichi pesanti su agosto. Inoltre quest'anno è il primo anno che si parte con il modulo 4-2-3-1 nella variante "Allegriana" del termine. Più che i numeri infatti, gioverà guardare i movimenti della squadra, per capire come l'allenatore interpreti le 2 fasi, di possesso e non possesso.

In fase di non possesso la Juventus lo scorso anno tendeva a portare almeno uno dei due esterni sulla linea dei difensori, spesso era Dani Alves a scalare dietro così tanto, spostando Barzagli -Bonucci-Chiellini in mezzo e lasciando Sandro basso a sinistra. Di fatto in questo modo la squadra continuava a difendere con tre centrali chiedendo a turno ad uno degli esterni di coprire tutta la fascia in ripiegamento.
A centrocampo, inoltre, uno dei due centrali scalava a coprire le linee di passaggio sull'inserimento del centrocampista avversario. La Juve pertanto in fase di non possesso si schierava con un 5-3-1-1 o con un 4-4-1-1 a seconda delle situazioni sempre con un vertice basso in mediana. Quando invece aveva la possibilità di distendersi seguiva due filoni principali uno per vie centrali, con Dybala che si abbassava a centrocampo a fare il playmaker aggiunto e una con gli esterni che attaccavano l'area.
Entrambi gli esterni alti della Juve - Mandzukic/Cuadrado - però, hanno la caratteristica di cercare la porta in diagonale tagliando da fuori area verso il secondo palo o attaccando il centro dell'area se Higuain attacca il primo palo. Questo fa si che la corsia di competenza venga lasciata libera per la sovrapposizione del terzino che quindi deve dare l'opzione del cross attaccando il fondo. Il motivo tattico cambiava con Alves alto che veniva a fare anche il trequartista. I due centrali, a turno, attaccano la porta, Khedira senza palla con inserimenti in area, Pjanic cercando il fraseggio sul limite per dare l'assist ora a Dybala ora a Higuin in percussione.

Tutto questo lavoro porta ad un dispendio di energie altissimo, difficile da supportare ad inizio stagione e che se fatto male o poco, evidenzia le lacune della difesa nell'uno contro uno.

La forza della juve in fase difensiva, infatti, sia con Conte che con Allegri è stata nella capacità di raddoppiare e pressare sia il portatore di palla, sia i possibili sostegni chiudendo le linee e impedendo gli smarcamenti. Chiellini e Barzagli non sono due giocatori veloci, anche se hanno un buon senso dell'anticipo, soprattutto Barzagli, mentre Bonucci andava, e va ancora, spesso in difficoltà se viene puntato e infatti nel Milan avrà bisogno di un giocatore fisico come Romagnoli che gli stia vicino o che esca sempre sul portatore.

Rugani è un buon difensore che ha delle amnesie, come le ha e le aveva anche Bonucci con le sue "Bonucciate", mentre l'oggetto misterioso è Benatia. Tuttavia la difesa non sembra clamorosamente indebolita, solamente al momento non ha lo schermo collettivo di cui si è giovata in questi anni.

Per tirar le somme, insomma, bisogna aspettare. Aspettare anche di vedere in campo i nuovi acquisti per capire se, veramente servano degli innesti, al momento Bernardeschi praticamente non ha fatto la preparazione atletica né a Firenze né a Torino, inoltre giocando a destra andrebbe spesso a sovrapporsi a Dybala nel rientrare verso sinistra per calciare o attaccare il limite dell'area, Matuidì e Bentancour devono ambientarsi nel tatticismo della Serie A (ma occhio al talentino arrivato dal Boca perché potrebbe essere il nuovo Khedira in meno di un anno) e Douglas Costa ha caratteristiche diverse sia da Cuadrado - perchè cerca il fondo - sia da Mandzukic, perché non attacca il centro dell'area per colpire di testa ed è quindi normale che si inserisca con calma.

L'anno prossimo inoltre sono in arrivo Caldara - potenzialmente il più forte centrale italiano dei prossimi 10 anni - e Spinazzola, che andrebbero a coprire ulteriori lacune.
Sicuri che in un quadro del genere serva prendere scarti della Liga come Gomés - lentissimo di gamba e di testa - o ulteriori difensori centrali?